Venerdi si concluderà l’avventura di Si può fare!, lo show del venerdì sera di Rai 1 condotto da Carlo Conti. Meno male, è proprio il caso di dirlo. Perché le puntate, con il passare del tempo, sono diventate sempre meno avvincenti, le prove meno spettacolari (fatte le dovute eccezioni), la diretta sempre più noiosa e il tutto un tantino confusionario.
Si può fare: il regolamento non è chiaro
Nel corso della quarta puntata, abbiamo assistito per esempio ad una vera e propria caciara nella seconda fase dello show, quella durante la quale i dodici concorrenti devono scegliere le prove in cui esibirsi la settimana successiva. “Scegliere” per modo di dire, perché ormai o è la produzione ad assegnarle costringendo i vip a fare anche quello che preferirebbero non fare, oppure è il pubblico in studio a decidere indipendentemente da chi si è prenotato prima. Tra “assegnazioni indebite” e la libertà concessa ai concorrenti di scambiarsi eventualmente le prove, ad un certo punto non si è capito più niente e la giuria ha chiesto un riepilogo generale. Grazie, giuria.
A fare le spese di questo meccanismo non annunciato all’esordio, quando “la scelta” era considerata una delle peculiarità del programma, è stata ancora una volta colei che guida la classifica e che è lanciatissima verso la vittoria finale, Maddalena Corvaglia. Già spinta ad esibirsi controvoglia nel Burlesque la scorsa settimana, venerdi scorso è stata costretta nella difficilissima prova del Water Ball, nella quale lei e Karin Proia dovranno fare acrobazie in una vasca larga solo 170 cm. L’ex velina le ha tentate tutte per sottrarsi, tirando in gioco la febbre a 39, un dolore alla caviglia e così via, ma alla fine ha dovuto soccombere dinanzi alle insistenze del conduttore e di tutti gli altri. Buon per lei, comunque, perché a fronte del pessimo trattamento in classifica ricevuto nella scorsa puntata, con Yuri Chechi che l’ha esclusa dal trittico dei finalisti nonostante la sua ottima performance nel Tappeto elastico, con il Water Ball di sicuro si farà notare nella finale. Dopo quattro puntate possiamo infatti dire che vince chi fa la prova atleticamente più difficile.