Promossi
10 a Masterchef. L’abbuffata televisiva di chef e ricette non ha impoverito il menù offerto dal programma della pay tv satellitare, capace di soddisfare la platea come solo pochi show sanno fare. E’ il grande vero successo di Sky che unisce ascolti e qualità produttiva.
9 ai 10 anni delle Winx. Se ne parla poco ma le fatine animate rappresentano uno dei più felici (se non il più felice) esempi di esportazione di serialità tricolore. Un modello virtuoso che riguarda la sempre bistrattata – spesso a torto, altre volte a ragione – Rai.
8 al lancio del 6 Nazioni da parte di Dmax. L’investimento (ingente, supponiamo) di Discovery sul rugby è andato al di là della mera acquisizione di diritti. Dmax ha creato un mondo capace di rafforzare e contestualizzare l’evento – percepito come tale anche da chi ignora la forma ovale della palla – senza perdere di vista l’identità di rete.
7 a Sky che si assicura Italia’s Got Talent. Acquisire il programma di intrattenimento seriale più visto degli ultimi anni è un colpaccio senza se e senza ma. Tuttavia rimaniamo convinti che la pay tv satellitare dovrebbe occuparsi delle nicchie più che del grande pubblico. Il format poi non si sposa pienamente con le logiche di una pay tv e trovare degli eredi di De Filippi e Scotti – veri driver del successo di IGT – sarà un’impresa non facile.
6 all’imitazione de Il Segreto a Quelli che il Calcio. L’idea è super azzeccata, il soggetto si presta, e Nuzzo e Di Biase riescono, in qualche modo, pur a ricordare fisicamente i protagonisti della saga iberica. Malgrado ciò I Segreti non fanno ridere (o quasi). Confidiamo nelle prossime puntate.