Guia Jelo



27
ottobre

GUIA JELO A DM: C’E’ CHI DIVENTA ATTORE SCOPANDO CON LE PERSONE GIUSTE. SE SONO BRAVI, FORTUNATI LORO. MA SE SONO CANI…

Guia Jelo

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E’ una grande attrice di teatro che non si risparmia al piccolo schermo. Ruoli forti che hanno lasciato il segno in fiction come L’Onore e il Rispetto e Io non dimentico, o soap amate e longeve come Un Posto al sole, dove vestiva i panni di una divertente vigilessa zitella in cerca dell’amore. Dopo aver sfiorato la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1994 per la sua straordinaria interpretazione del film Le Buttane di Aurelio Grimaldi, la talentuosa Guia Jelo, cresciuta alla palestra di Giuseppe Di Martino e Giorgio Strehler, continua a mietere successi e a investire in nuovi progetti, come la nuova fiction Pupetta – Il Coraggio e la Passione al fianco di Manuela Arcuri.

Parliamo di Pupetta-Una storia italiana, la nuova serie presentata in anteprima al Roma Fiction Fest con Manuela Arcuri. Tu conoscevi il personaggio storico di Pupetta?

Si, certo che ne ero al corrente. Poi non appena mi hanno offerto il ruolo sono andata a documentarmi a fondo, come facciamo sempre tutti prima di gettarci in un progetto. Poi in quel periodo stavo girando Un Posto al sole, quindi mi trovavo lì a Napoli, per cui ho attinto informazioni dagli autisti, dagli addetti ai lavori, dai napoletani veracissimi oltre che dai colleghi di Upas. Mi sono molto intristita e affezionata dal punto di vista umano a questa storia.

Un personaggio così complesso incontrerà i favori del pubblico?

Io me lo auguro, se non altro per la particolare interpretazione e tipologia artistica di Manuela Arcuri. Lei, oltre che un’attrice è una star, è una diva come non ce ne sono più e questo riempie lo schermo e anche la mente dello spettatore che smanetta con il telecomando, attratto dalla sua bellezza e dal suo particolare modo di esprimersi. Le altre attrici cercano, in questo dilagare di naturalismo, di imporre la propria personalità nei personaggi che interpretano. Lei no, è sempre calata nel personaggio, si trasforma. Io ho fatto con lei L’Onore e il rispetto, Io non Dimentico e Il Peccato e la vergogna che sta girando in questo momento anche se io non ci sono più. Non vengo a spiegare la sua bravura, ma la sua peculiarità: fa sempre quel dato ruolo e non è mai se stessa.

Una donna risoluta e sola che si fa strada in un mondo di soli uomini in quel terribile universo che è quello malavitoso. Secondo te è possibile definire il personaggio, per certi versi negativo, di Pupetta come un’eroina?

Negativo sicuramente per le forze dell’ordine. Non ha certo fatto la suora e detto le preghiere, ma poi la condanni e la perdoni, la perdoni e la ricondanni, l’accetti ma ti fa paura: tutte cose che creano intorno al personaggio un certo fascino mistico. Queste persone che hanno a che fare con la mafia sono talmente un prodotto del diavolo e del maligno che hanno una loro religiosità; i loro covi sono pieni di Madonne e Gesù, quasi per cercare di esorcizzarsi.

E il tuo rapporto (cinematografico) con la mafia com’è?