Gianluigi Nuzzi
Forte di una grande esperienza “sul campo” e sulla scia di grandi inchieste realizzate, stasera Gianluigi Nuzzi debutterà in prima serata su Rete4 alla conduzione di Quarto grado, il programma di cronaca nera che fu di Salvo Sottile. Al suo fianco, la veterana della trasmissione Sabrina Scampini. Da poco approdato a Mediaset (anche in qualità di vicedirettore di Videonews), Nuzzi si occuperà dei gialli che tormentano il Paese e cercherà indizi, testimonianze e piste che possano agevolarne la risoluzione. Nel suo studio saranno presenti esperti, criminologi e magistrati, ma anche i protagonisti delle vicende affrontate: stasera il programma ospiterà Vittoria, la madre di Melania Rea. “Non bisogna aver paura dei sentimenti, l’importante è raccontarli con rispetto” ha detto il conduttore al riguardo, in un’intervista rilasciataci a poche ore dal debutto.
Gianluigi, con quale spirito inizi Quarto Grado?
E’ una grande sfida, quindi c’è l’adrenalina e ho la carica giusta. Questo è un programma in continua lavorazione e con una sua struttura, portato a livelli importanti di ascolti da una squadra composta da decine di persone, tra inviati, redattori, autori e collaboratori. L’importante è crescere ancora.
Ti poni già un obiettivo d’ascolto?
Non mi pongo obiettivi in termini di numeri, ma spero piuttosto di fare un programma che abbia la mia identità nella conduzione, nella capacità di avere interlocutori qualificati e di appassionarsi alle vicende per trovare elementi che possano avvicinarci alla verità. Penso al dramma di Roberta Ragusa: certi fatti non ledono solo le famiglie degli scomparsi, ma anche le loro comunità. Saper raccontare queste vicende con il giusto equilibrio tra le notizie e la sofferenza è una sfida.
Subentrare in un programma che veniva ormai identificato con Salvo Sottile ti crea qualche difficoltà?
No, perché la televisione è piena di questi casi. Basti pensare a Chi l’ha visto?, dove si sono alternate conduttrici e registe che hanno saputo cogliere un programma ed adattarlo alla loro identità, anche rinnovandolo. L’importante è offrire dei racconti che sappiano incuriosire, trovando il consenso e il rispetto di chi ci segue.
Sottile si è fatto sentire con te o con Sabrina Scampini in vista del vostro debutto?