Non sarà una giornata come le altre per la città di Roma. Dalle elezioni comunali in corso all’attesissima Finale di Coppa Italia Roma-Lazio programmata per questo pomeriggio alle 18, dopo una serie di tira e molla che hanno coinvolto il Prefetto (che dopo il derby di ritorno di campionato ha tuonato: “Mai più Roma-Lazio in notturna“), la Lega Calcio, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi.
La vigilia del match è stata tanto grottesca quanto surreale: dalla voglia di fà gli Americani si è passati ben presto alle anomalie tipicamente tricolori che condizionano il nostro calcio. Come conciliare la presenza di Psy e del suo Gangnam Style, le cheerleaders e l’introduzione di Malika Ayane, che canterà l’Inno di Mameli prima della partita, con le asserite minacce ricevute dai giocatori della Lazio per perdere la gara e gli appelli di Daniele De Rossi, simbolo della Roma e della Nazionale, rivolti ai tifosi affinchè lascino le armi e i coltelli a casa? Tutto ciò quando il calendario ci ricorda che siamo nel 2013.
Questo clima da guerriglia urbana annunciata penalizza la Rai che rinuncia a una prima serata da 8-9 milioni di spettatori (Roma-Lazio è in esclusiva assoluta, non verrà trasmessa da nessun altro canale pay), ricordando che l’anno scorso Juventus-Napoli sfondò il tetto degli 11,5mln e due anni prima Inter-Palermo arrivò a quota 8.083.000. Inoltre il big match sfiora altresì la sovrapposizione con le celebrazioni per l’ultima tappa del Giro d’Italia su Rai3. Facile comunque prevedere che lo share sarà da capogiro anche a causa della totale assenza di controprogrammazione preserale degli altri canali.