Clessidra



1
marzo

VENDITA LA7: SCADE L’ESCLUSIVA CON CAIRO, CLESSIDRA E DELLA VALLE VALUTANO NUOVA OFFERTA. SPUNTA GUIDO VENEZIANI

La7

Sembrava ormai fatta, poi è arrivato il colpo di scena. I giochi per la vendita di La7 si riaprono: stando a quanto si apprende dal Cda di TiMedia, i vertici dell’emittente terzopolista non hanno raggiunto un accordo con l’editore Urbano Cairo, al quale era stata concessa la possibilità di presentare in esclusiva un’offerta per l’acquisizione della rete. I tempi della trattativa privata sono così scaduti, ed ora sul mercato sarebbero tornati a farsi sentire i vecchi pretendenti interessati alla negoziazione.

In particolare, ci riferiamo al fondo Clessidra e a Diego Della Valle, il quale di recente si era dichiarato pronto a rilevare La7 con una cordata alla quale avrebbero partecipato anche personalità dell’emittente (maggiori info qui). Nei prossimi giorni i due possibili acquirenti potrebbero ripresentare la loro offerta migliorata, singolarmente o con una inedita collaborazione. Pare infatti che il fondo guidato da Claudio Sposito abbia in corso colloqui con Diego Della Valle per la messa a punto di una nuova proposta congiunta, nella quale Clessidra coprirebbe il ruolo di capo cordata.

Non è finita. Stando a quanto riporta La Stampa, nella corsa all’emittente si sarebbe inserito in extremis anche l’editore di Vero, Guido Veneziani, il quale avrebbe avanzato un’offerta vincolante al presidente di TiMedia, Severino Salvemini. L’imprenditore sarebbe interessato all’acquisto di La7 e La7d e, contrariamente a Cairo, anche alla quota di Mtv (pari al 51%), per la quale avrebbe offerto circa 20 milioni di euro. I termini della proposta, secondo lo stesso Veneziani, sarebbero “fortemente migliorativi rispetto alla negoziazione con Cairo”.




2
novembre

VENDITA LA7: CLESSIDRA E 3 ITALIA IN VANTAGGIO METTONO SUL PIATTO PIU’ DI 300 MILIONI DI EURO PER I MUX E I CANALI

La7

La7

E torniamo a parlare ancora di La7. Il terzo polo generalista, nelle intenzioni ma non negli ascolti, è di nuovo al centro dell’attenzione dopo i (mega) costi dei programmi in onda. Come già sottolineato, gli interessati all’acquisto della divisione media di Telecom Italia dovranno fare i conti non solo con un palinsesto che ad oggi fa un po’ acqua, ma anche con i debiti che affliggono la società.

Gli interessati hanno avuto finalmente accesso ad (alcuni) dati della società, cosicché possano farsi un’idea più precisa sullo stato di salute di Telecom Italia Media e dei canali del gruppo, per decidere se procedere o meno con una proposta di acquisto vincolante. Stando a quanto rivelato da Milano Finanza, dopo un primo giro di consultazioni, pare potrebbe profilarsi una gara a due tra, ironia della sorte, società che con il mondo televisivo hanno poco a che fare.

In pole position c’è il fondo Clessidra (affiancato da Bain&Co, Kpmg e Chiomenti) che ha offerto la bellezza di 330 milioni di euro per i multiplex e tutte le reti del gruppo, una proposta definita più che convincente – anche se minore rispetto alle valutazioni di Telecom (che ha assegnato all’intero pacchetto un valore pari a 400 milioni di euro). Altrettanto convincente quella di H3G Hutchison Whampoa meglio nota come 3 Italia, che ha messo sul piatto 300 milioni di euro e ha chiesto inoltre una proroga per la presentazione delle offerte vincolanti, ad oggi fissata al 19 novembre (mentre il 5 iniziano gli incontri con TiMedia).