Chiusura



6
ottobre

FERMI TUTTI! STAR ACADEMY: SOTTO IL 7% SI CHIUDE?

Star Academy: Marco Mengoni con un concorrente

E’ persino arrivato addirittura dal Grande Fratello (e da Domenica Cinque) Fabio Pastrello per cercare di non far affondare la barca! E stasera pare che ci sia la prova del nove.

Dicono che qualora Star Academy dovesse scendere, anche di poco, al di sotto dei risultati della premiere, rischierebbe una chiusura immediata. Il 7% di share sarebbe la soglia salvavita per il nuovo talent show di Rai2.

In quel di Via Mecenate è tutto un via vai di dirigenti Endemol: se Elisa Ambanelli si aggira con frequenza presso il CPTV Rai, Paolo Bassetti non è da meno e si è visto più di una volta nello studio del talent di Francesco Facchinetti.

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28
settembre

FERMI TUTTI! LA RAI CANCELLA TOP OF THE POPS. LUCA JOSI (EINSTEIN) A DM: “LA CHIUSURA E’ UN MISTERO. EPPURE GLI ARTISTI INVITATI NON SONO TUTTI COMUNISTI”

Top of the Pops

NonSoloDandini! Le cancellazioni last minute dei programmi già inseriti in palinsesto e presentati agli investitori pubblicitari non sono solo quelli di Rai3 o quella della famigerata ‘lista nera’. E’ accaduto pochi giorni fa, infatti, che la Rai abbia comunicato ad Einstein Multimedia, società produttrice di Top of the Pops, la soppressione del programma dai palinsesti di Rai2. I motivi? Non si conoscono. E risultano, peraltro, difficilmente immaginabili.

La situazione, infatti, è ben diversa da quella degli ‘illustri colleghi’ della stessa azienda: lo show musicale di Rai2 non costava alla TV di Stato nè ingenti somme di denaro, nè particolare dispendio di risorse umane. Ci risulta che ciascuna puntata di TotP costasse all’azienda di Viale Mazzini poco più di 20.000 euro (cifra risibile) e facesse affidamento su due soli autori.

Per la nuova edizione, la cui messa in onda era prevista per il 1 ottobre, sembra che la Sipra avesse già venduto gli spazi di tabellare, telepromozioni, product placement, e per lo show erano già pronti una scenografia e alcuni ospiti confermati: Dolcenera, Modà (a cui avrebbero consegnato il disco d’oro), J-Ax.

Abbiamo chiesto lumi a Luca Josi, chairman di Einstein Multimedia Group:

L’improvvisa scomparsa di Top of the Pops dal palinsesto di Raidue è un mistero. A dire il vero non è l’unico per quanto riguarda il rapporto tra RAI ed Einstein. Non credo fosse un problema di costi non essendo la Einstein pagata da un anno (anche se SIPRA risulterebbe aver venduto regolarmente il prodotto agli inserzionisti pubblicitari).  C’erano, però, in effetti, molti cantanti, cantautori e comici dai linguaggi vari, opinioni diverse e tricologicamente assortiti. Ma, ad analisi certosina, non tutti sono risultati comunisti“.


25
luglio

JUVENTUS CHANNEL: C’E’ LA RAI DIETRO LA CHIUSURA DEL CANALE

Alessandro Del Piero a Juventus Channel

Giorni fa vi abbiamo informato della sospensione di Juventus Channel (leggi qui), il canale sportivo dedicato alla squadra bianconera. Coprodotto da Rai Trade (parte tecnica) e Filmmaster Television prima e Blind Turn poi (contenuti) e visibile sulla piattaforma Sky, dal 20 luglio trasmette in loop l’amichevole che la squadra allenata da Antonio Conte ha disputato durante il ritiro a Bardonecchia: la Blind Turn Srl, società resposabile dei contenuti del canale, ha comunicato l’impossibilità di continuare a prestare servizio, causa le difficoltà economiche che negli ultimi due mesi hanno portato alla mancata retribuzione dei 25-30 dipendenti, esonerati dal recarsi sul posto di lavoro. La sospensione dell’intera programmazione ha creato non poco malcontento tra i tifosi abbonati, che ora chiedono il rimborso a Sky degli oltre 8 euro versati al mese.

La vicenda, però, è molto più complessa e Sky, che si occupa dei soli abbonamenti, è l’ultimo anello di una catena che non funziona: un anno fa, infatti, Juventus Channel viene gestito, per conto della tv di Stato, dalla Filmmaster Television, società che vede in Filippo Chiusano (figlio di Vittorio, presidente della Juventus dal 1990 al 2003) uno dei principali azionisti. I primi intoppi si hanno a febbraio di quest’anno, quando Dahlia Tv, di cui Chiusano è socio, fallisce, trascinando però nel baratro anche la Filmmaster Television per i tentativi messi in atto da Chiusano di salvare l’emittente.

Per arginare gli inevitabili crolli e salvare gli accordi con la Rai, responsabile dei rapporti con Sky e la Juventus, Chiusano crea una nuova società, la Blind Turn Srl, che però nasce sotto una cattiva stella: Rai Trade, infatti, non la riconosce e decide di non pagarla. L’azienda riesce ad arrivare fino a maggio, pagando di tasca propria gli stipendi dei dipendenti, ma gli oneri da sostenere risultano sempre più elevati, complice il mancato sostegno della tv di Stato che ha praticamente decretato l’inevitabile sospensione del canale bianconero.





21
luglio

JUVENTUS CHANNEL A TELECAMERE SPENTE. ROMA CHANNEL POTREBBE RIAPRIRE OGGI

Juventus Channel

Juventus Channel chiude (almeno per ora) i battenti. Il canale sportivo dedicato alla squadra più titolata d’Italia, affittato dalla Rai sotto la gestione della Blind Turn Srl e visibile sulla piattaforma Sky, sospende la messa in onda di tutti i programmi previsti. Le difficoltà economiche dell’azienda, che dallo scorso maggio non retribuisce più i suoi dipendenti, sono diventate insostenibili e, come comunica una nota sindacale della Cgil, “sino a nuova comunicazione, il personale è esonerato dal recarsi sul posto di lavoro.

A tutti i tifosi e abbonati del canale, i 25 dipendenti torinesi della società (con sede a Milano) precisano, tramite la medesima nota, di non aver dichiarato la mancata retribuzione degli stipendi e aver comunque continuato a prestare servizio fino al volere della stessa azienda, che da oggi comunica l’impossibilità di continuare e dunque sospende “l’erogazione del servizio di produzione e messa in onda del canale”.

La Blind Turn Srl, inoltre, è protagonista di un’analoga vicenda anche con Roma Channel, il canale sportivo (234 su Sky) della squadra giallorossa. In questo caso è stato uno sciopero a portare alla sospensione della programmazione che, però, stando alle parole del direttore Alessandro Spartà, oggi al 99% Roma Channel tornerà in onda. Grazie al lavoro della nuova società tutto tornerà a posto e i programmi ripartiranno normalmente” e il canale verrà assorbito “da un nuovo gruppo editoriale”. L’intento è di riuscire a trasmettere almeno gli ultimi giorni di ritiro della Roma a Riscone.


5
maggio

GUAI A LEI SE TOCCA I REALITY.

Lorenza Lei

Comincierebbe nel segno dei proclami il ‘pontificato’ del neo direttore generale della Rai Lorenza Lei. Le indiscrezioni riferiscono di un manifesto di idee che è di quelli che strappano l’applauso facile, che piacciono un po’ a tutti come retorica della ‘giustizia’. A chi come noi però la televisione la osserva e la analizza lascia più di una perplessità questa paventata intenzione di ‘ripulire’ le reti Rai dal genere reality show.

Sostanzialmente se sciogliamo le riserve della diplomazia l’obiettivo sembra L’isola dei Famosi, la testa è quella di Simona Ventura, il cui matrimonio con le produzioni di Via Mecenate sembra avviarsi sempre di più a conclusione ad ogni minuto che passa. Il cambio di guardia al vertice, da Masi che benediceva l’inizio del suo reality alla Lei che si dichiara subito contraria a questo tipo di intrattenimento (posizione allineata in buona sostanza a quella di Zavoli), potrebbe essere il vero e proprio colpo di grazia. Come reagirà la Mona: si riciclerà con umiltà o si concederà la pausa a cui ha spesso accennato?

Ma soprattutto sarà un ennesimo regalo a Mediaset, una svendita che costerà cara all’azienda? Una cosa bisogna sicuramente precisarla a monte di ogni valutazione: sembra pretestuoso e un po’ demagogico ‘sparare’ sul genere vilipeso per eccellenza. Avremmo preferito sentir parlare di un codice culturale a cui adeguare i programmi a prescindere dal genere, e non una condanna d’etichetta.





11
aprile

MASSIMO LIOFREDI: LASCIAMO XFACTOR (CHE SI TRASFERISCE SU SKY) MA NON IL TALENT.

Massimo Liofredi, Direttore di Rai2

Per noi di DM non era un mistero. Il Direttore di Raidue, Massimo Liofredi, aveva annunciato in esclusiva a questo blog la cancellazione dai palinsesti della rete del talent show musicale XFactor (leggi l’intervista qui). E nonostante alcune precisazioni provenute dagli ambienti della Direzione Generale, che lasciavano aperti dei deboli spiragli, quest’oggi il Direttore a margine della presentazione di ‘Master of Magic’ due serate dedicate alla magia in onda il 25 maggio e 7 giugno prossimi, ‘celebra il funerale’ dello show:

Lasciamo ‘X Factor’ ma non il talent show” afferma il Direttore, confermando al tempo stesso la volontà della rete di continuare a puntare sul genere talent nonostante sia stata costretta, a causa dei costi, ad abbandonare ‘X Factor’ approdato a Sky.

X Factor e’ un ottimo prodotto -sottolinea Liofredi- ma ci e’ impossible riproporlo a causa del suo elevato costo di produzione. Raidue ha subito dei tagli importanti e per questo dobbiamo rivedere il nostro budget, rimbocchiamoci le maniche per fare buoni prodotti a basso costo. Dobbiamo cioè stare attenti a come investire i soldi della rete“.

Pensieri senza dubbio condivisibili. Per ciascuna puntata di XFactor, infatti, si parlava di costi che si sarebbero aggirati attorno a 1.200.000 euro. Proprio per questo, pur parlando già dallo scorso gennaio di un passaggio del talent alla piattaforma di Murdoch, c’era chi sperava in una riduzione dei costi per mantenere il programma in onda su Rai2. Una riduzione che avrebbe potuto convincere la direzione di rete a conitnuare a produrre il programma, ma che sembra non essere arrivata.

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24
gennaio

TORO PRODUZIONI CHIUDE IN SPAGNA

Marco Tombolini e Pasquale Romano

Di problemi in terra di Spagna si mormorava già da un po’. Ora la notizia sembra acclarata: Toro Produzioni, la casa di produzione televisiva guidata da Pasquale Romano e Marco Tombolini, ha chiuso i suoi uffici in quel di Madrid. Proprio così la società ha voltato pagina nella penisola iberica e l’obiettivo dichiarato è quello di concentrare le proprie risorse sul mercato italiano.

Nel Belpaese, in effetti, sin da subito il management (ex Endemol) ha mostrato un maggior fermento creativo e produttivo rispetto alla Spagna. Da Attenti a quei due e Perfetti Innamorati per Rai1, a Uno Su Tutti per Skyuno, a I Love Italy, le occasioni in salsa italica per la società Sony sono state più d’una. Va detto, però, che i risultati sono stati altalenanti: per un I Love Italy confermato e messo in cantiere per marzo/aprile, ci sono stati il sonoro flop di Perfetti Innamorati e il tiepido riscontro di Attenti a quei due.

Ma la migliore allocazione delle risorse non sembra sia l’unico fattore ad aver determinato l’uscita dal mercato spagnolo. Secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, ad aver influito sulla decisione anche i contrasti con Telecinco, cadena per la quale Toro produceva un programma su un canale dtt e pareva dovesse dare vita al remake della celebre sitcom americana Cheers.


13
gennaio

ADDIO JIMMY: LA PARABOLA DISCENDENTE SI E’ COMPLETATA, LO STORICO CANALE SATELLITARE HA CHIUSO DEFINITIVAMENTE I BATTENTI.

Jimmy chiude i battenti

Componendo il tasto 140 del telecomando Sky gli abbonati alla piattaforma satellitare trovano quell’inquietante sovrimpressione rossa con la scritta “canale non disponibile”. Canal Jimmy (semplicemente “Jimmy” dopo l’approdo dell’emittente alla corte di Murdoch) è stato chiuso il 1° gennaio 2011, a partire dal quale – per qualche giorno – sugli schermi del canale è stato possibile leggere l’ironico “necrologio” che vi proponiamo nell’immagine qui sopra.

E’ un peccato assistere al funerale di una rete storica: Jimmy esisteva dai tempi di Tele+, dal lontano 1997, ed è stato per lungo tempo l’unico canale di intrattenimento della pay tv, progenitore degli attuali Fox, Axn, Fantasy grazie ad una programmazione ricca di telefilm di successo. Californication, Nip/Tuck e Skins, solo per fare alcuni esempi, hanno debuttato proprio sul 140 prima di sbarcare  - con successo – sulla tv free.

La dipartita di Jimmy è l’inevitabile esito di un processo di declino irreversibile che ha colpito il canale: da punto di riferimento degli amanti del genere sci-fi, grazie alla programmazione di cult made in England come Primeval, Torchwood e Life on Mars a coagulo di repliche e produzioni di Serie B. Una parabola discendente che è iniziata già da qualche anno con un mancato rispetto del palinsesto, lo spostamento di diverse serie televisive in orari notturni e l’abbandono del sito internet ufficiale che non conteneva più nemmeno la guida tv.

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