Carlo Pellegatti



24
agosto

Stop alle telecronache del tifoso su Premium: l’addio di Pellegatti, l’amarezza di Zampa

Carlo Pellegatti

Carlo Pellegatti

La mancata acquisizione dei diritti tv della Serie A da parte di Mediaset pone fine alle telecronache Premium del tifoso. E’ così che Carlo Pellegatti, storica voce del Diavolo (il Milan), si congeda dal pubblico rossonero dopo 35 anni:




29
febbraio

STRISCIA LA NOTIZIA, TAPIRO A CARLO PELLEGATTI CHE AMMETTE: ‘UNA FIGURACCIA’

Il tapiro rossonero a Carlo Pellegatti

Fino a venerdì era considerato il telecronista più dotto della storia calcistica italiana. Andare a trovarlo un altro commentatore sportivo che paragoni le uscite portentose di petto di Abbiati alla chiglia leggendaria della nave dell’Eubea. Da sabato sera, la notte del big match tra Juve e Milan, Carlo Pellegatti è noto alle grandi cronache per una caduta di stile.

Brutto scivolone che non poteva rimanere impunito. Antonio Ricci coglie il pallone al balzo e sguinzaglia Valerio Staffelli e il suo tapiro alle calcagna del fido giornalista sportivo rossonero. Pellegatti piglia e porta a casa ammettendo:

‘Ho fatto una figuraccia’

E menomale che lo confessa alle telecamere di Striscia la notizia. Quelle parole severe, troppo dure per essere giustificate ad un uomo con una proprietà lessicale come la sua, nei confronti di Antonio Conte hanno fatto il giro del web. Doverose le scuse dell’uomo di Milanello al coach bianconero:


27
febbraio

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (20-26/02/2012). PROMOSSI MARANO E PIVETTI, BOCCIATI CARLUCCI E OSVART

Lucia Annunziata

10 ad Antonio Marano. Il vicedirettore generale per l’offerta Rai, ospite a Tv Talk, va “premiato” per la disponibilità a mettersi in gioco sottostando altresì alle domande degli analisti del programma (per la verità poco incisive). Condivisibili anche alcune delle sue strategie o dichiarazioni, come quando parla degli investimenti futuri per il dtt o dei problemi di target che non riguardano solo Rai2 ma anche Rai1.

9 a Il giovane Montalbano. Rai Fiction dimostra ancora una volta di vederci lungo (soprattutto per quanto riguarda il suo pubblico).

8 a Veronica Pivetti, attrice di grande carisma che ha saputo conquistare una vasta schiera di affezionati.

7 alle “conferenze stampa” del Chiambretti Sunday Show. Il segmento sarà un pò troppo sopra le righe ma almeno – attraverso il confronto a ruota libera dei politici con coloriti opinionisti -  ha il pregio di ”apparecchiare” un dibattito politico non paludato.

6 agli spot di Panariello Non Esiste. Solo la martellante proposizione sulle reti Mediaset dà l’idea dell’evento, per il resto si tratta di spot leggeri che, pur destando attenzione, risultano inidonei da soli a lanciare un programma di siffatta portata.





26
febbraio

MILAN – JUVE, CARLO PELLEGATTI PERDE LA TESTA: “CONTE E’ MALATO MENTALE”. OGGI LE SCUSE

Carlo Pellegatti

Milan – Juventus di ieri sera (big match della 25° giornata di Serie A) ha infuocato per 90 minuti lo stadio San Siro di Milano. Ma nulla è paragonabile a quel che è successo nel post-gara, ancora in fermento per gli errori arbitrali che hanno impedito, nel primo tempo, alla squadra rossonera di salire 2 a 0 (gol annullato a Muntari), mentre a quella bianconera, nel secondo, di pareggiare i conti (gol annullato a Matri). Alla fine, però, il tabellone recita 1 a 1, in virtù di un altro gol dell’attaccante della Juventus, questa volta convalidato.

E mentre sul terreno di gioco, dopo il fischio finale dell’arbitro Tagliavento, si consumano gli inevitabili scontri verbali tra i giocatori, è sul secondo canale di Mediaset Premium che va in onda quello che nessun telespettatore vorrebbe mai sentire. La rabbia ingiustificata del telecronista Carlo Pellegatti, storicamente di fede rossonera, che si scaglia senza mezze parole contro l’allenatore della squadra avversaria, Antonio Conte, reo di non aver perso la partita. Una caduta di stile clamorosa, che macchia quel “simpatico” tifo che ha da sempre contraddistinto il giornalista:

“(…) Conte è senza vergogna e va a protestare. Conte è senza vergogna, Conte è senza vergogna. E ancora Chiellini protagonista, ancora la provocazione. Senza vergogna la Juventus. E’ senza vergogna. Conte è malato mentale. Vai e vai negli spogliatoi stasera, cazzo rompi i coglioni stasera?! Stasera muto e vai negli spogliatoi. Guarda che roba, guarda che roba. Guarda, guarda. Colpa di quel testa di cazzo, colpa di quel testa di cazzo. Vai negli spogliatoi e vai”.


13
settembre

CARLO PELLEGATTI: IL TELECRONISTA INTELLETTUALE CHE FA SORRIDERE I MILANISTI

Carlo PellegattiTra i pali Palla di gomma, in difesa, da sinistra a destra, Marek Forza 5, Tempesta Perfetta e Vix Vaporum, sulla mediana il Console, Arsenio Lupin e Le Maitre Chocolatier, in avanti supportati da “La fabbrica della fantasia” le due punte, il Duca Bianco e Come d’Incanto. Completano il tabellino della gara i subentrati a gioco iniziato: il regista Campanellino Trilly e l’attaccante Alta Tensione, sempre al posto giusto nel momento giusto.

Fantacalcio di Paperopoli? Le reclute del terribile sergente Hartman di Full Metal Jacket? Niente di tutto ciò, solo la formazione del Milan ieri a Livorno, secondo l’estro di Carlo Pellegatti, giornalista amorevolmente sguinzagliato da Mediaset alle calcagna della società rossonera ormai da anni. Dopo essere stato la voce di Milan Channel, adesso il fido reporter commenta le partite di campionato del club di via Turati per gli abbonati alla piattaforma digitale Mediaset Premium; basta scegliere dalle opzioni il canale audio secondario e i voli pindarici del giornalista sportivo indubbiamente più colto sono a disposizione del tifoso abbonato.

 Le metafore del dotto Pellegatti sono ormai negli annali della tifoseria del Diavolo. Scavando in questo singolarissimo archivio si va dal petto di Christian Abbiati, accostato alla chiglia della nave dell’Eubea, durante le uscite in presa sicura a mezz’aria, agli epiteti brasileiri per Rivaldo e Roque Junior, rispettivamenti etichettati come Crema e gusto e Caffé nero bollente.Per non parlare degli orgasmici inni nei confronti del capitanone Maldini, apostrofato con la perifrasi esaltata, ripetuta più volte, di Capitano del mio cuore ad ogni tocco di palla, per tutte le ultime stagioni che hanno preceduto la decisione di appendere le scarpe al chiodo.