Bianca Berlinguer



24
aprile

MASI RICHIAMA I DIRETTORI DI TG2 E TG3: FLORIS, ANNUNZIATA E SANTORO VIOLANO LA PAR CONDICIO

Mauro Masi, DG Rai

Il bilancino dell’informazione Rai pende troppo a sinistra e va riequilibrato, almeno secondo Mauro Masi. Ieri il DG di Viale Mazzini ha inviato una lettera di richiamo al direttore del Tg3 Bianca Berlinguer e a Mario De Scalzi, direttore ad interim del Tg2, sotto le cui responsabilità rienatrano i programmi d’approfondimento delle rispettive reti in tempo di par condicio. L’ammonimento, in particolare, riguarda le trasmissioni di Michele Santoro, Giovanni Floris e Lucia Annunziata, che avrebbero strizzato un po’ troppo l’occhio all’opposizione in queste settimane pre-elettorali.

Il più ‘indifeso’ rispetto al monito del DG pare Santoro, il quale giovedì scorso ha dedicato un’intera puntata del suo Annozero agli ultimi sviluppi del Ruby gate, con interviste e sfrucugliamenti ad hoc che incastrassero il Presidente del Consiglio. Durante la trasmissione, il giornalista ha mostrato anche un video inedito, “scomparso dai mezzi d’informazione”, nel quale Silvio Berlusconi racconta una barzelletta a luci rosse. Nonostante in studio fosse presente l’avvocato del  premier Maurizio Paniz, secondo Masi il programma avrebbe ecceduto con le staffilate anti-Cav. Il richiamo all’Annunziata riguarda invece la puntata di Potere alla quale erano invitati i magistrati Pierluigi Davigo e Armando Spataro insieme all’ex ministro della giustizia Roberto Castelli. ”I due giudici sono figure istituzionali e quindi al di fuori della par condicio“ ha rivendicato la giornalista.

La tirata d’orecchie indirizzata a Giovanni Floris, tramite Bianca Berlinguer, si riferisce invece a Ballarò di martedì scorso, 19 aprile. Il programma ospitava il ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini e il vicesegretario del Pd Enrico Letta, tra i quali si è innescato un acceso confronto sui tagli alla scuola pubblica. Il momento cult della serata è stato raggiunto quando il senatore democratico ha incalzato l’esponente di Governo brandendo una tabella fitta di dati e cifre (dettagli e video qui).  ”La puntata è stata corretta ed equilibrata” si è difeso Floris, aggiungendo: “non sono stato nemmeno sentito dall’azienda: non credo che un richiamo possa essere varato senza sentire la parte in causa“. Ma gli ’sbilanciamenti sinistri’ ravvisati da Masi non finiscono qui.




20
aprile

ELEZIONI, LA RAI RINUNCIA ALLE PROIEZIONI DELLE AMMINISTRATIVE. MASI REPLICA ALLE CRITICHE: POLEMICA SU NIENTE

Elezioni amministrative 2011

La scomparsa delle proiezioni elettorali” è il nuovo giallo che appassiona i piani alti di Viale Mazzini. Come thriller è un’anteprima assoluta, mai vista prima in Rai: in occasione delle prossime elezioni amministrative la tv pubblica non trasmetterà i dati elettorali dei capoluoghi chiamati alle urne. La notizia, diffusa da Repubblica, appare senza precedenti e, se confermata, creerebbe un ‘vulnus‘ (per dirla in politichese) nella macchina informativa che solitamente si mette in moto ad ogni consultazione elettorale. Una scelta analoga a quella della Rai l’ha presa Mediaset – che però è un’emittente privata - e quindi a seguire lo spoglio delle schede in tempo reale rimarranno solo La7 e SkyTg24.

La scelta dell’azienda pubblica ha lasciato di sasso molti suoi giornalisti e direttori di testata, Bianca Berlinguer in primis, visto che i dati statistici a cui si dovrebbe rinunciare sono quelli ‘certificati’, e non i sondaggi approssimativi o gli exit poll. L’assegnazione dell’incarico di realizzare le proiezioni elettorali spettava ad DG Mauro Masi, il quale però ha lasciato che trascorressero i 40 giorni entro i quali va indetta la gara d’appalto che affidi il compito ad un istituto di ricerca. Ora siamo fuori tempo massimo, e pare difficile che si possa intervenire in direzione opposta. Sul dirigente Rai sono così piovute le critiche dell’opposizione e del sindacato.

Il Consigliere di minoranza Giorgio Van Straten ha definito la scelta di Masi “negligente, inaudita, dannosa“, mentre secondo l’Usigrai l’azienda “getta la spugna e rinuncia al ruolo di servizio pubblico“. Il DG ha risposto alle accuse affermando che qualcuno confonde le proiezioni con gli exit poll e che proprio per questo si sta facendo “polemica su niente“. Sulla questione Masi informerà il prossimo Cda, “come peraltro previsto da tempo“. Intanto, però, il Presidente Paolo Garimberti avrebbe chiesto delucidazioni in merito, dal momento che sarebbe stato tenuto all’oscuro di tutto.


18
aprile

RAI, ENTRA IN VIGORE LA PAR CONDICIO. IL DG MASI: SIA RIGOROSA

Silvio Berlusconi, Bruno Vespa

Da oggi parole col contagocce, ospiti sul bilancino, interventi politici calibrati al millesimo. Ad un mese dalle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio entrano infatti in vigore le norme sulla par condicio, che verranno applicate alla programmazione televisiva ed in particolare alle trasmissioni di approfondimento giornalistico. La parola magica sarà quindi “contraddittorio“, empirica garanzia che tutte le voci abbiano eguale spazio per esprimersi. Una formula, quest’ultima, alquanto discutibile ma pur sempre migliore rispetto alla chiusura completa dei talk show Rai che era stata proposta dal Pdl in Commissione di Vigilanza. L’emendamento è stato poi bocciato in sede di votazione.

La regolamentazione prevista è quella messa a punto da Sergio Zavoli con l’approvazione della Vigilanza da lui presieduta. In essa si prevede che i programmi adottino “ogni cautela atta ad evitare che si determino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali” e prestino attezione alla scelta degli ospiti in modo da garantire loro “effettiva parità di trattamento“. Le trasmissioni giornalistiche, inoltre, risponderanno ai direttori di telegiornale delle reti sulle quali vanno in onda. In concreto: Porta a Porta di Bruno Vespa farà riferimento al responsabile del Tg1 Augusto Minzolini, l’Annozero di Michele Santoro a Mario De Scalzi del Tg2 e Ballarò Giovanni Floris a Bianca Berlinguer.

Da parte sua il Direttore Generale Mauro Masi ha inviato ai responsabili di tutte le strutture aziendali interessate una nota nella quale auspica una  “scrupolosa applicazione delle disposizioni“  e sottolinea la rilevanza disciplinare di eventuali inadempienze delle stesse. Palinsesto alla mano, oggi il primo conduttore Rai a confrontarsi con la par condicio sarà Bruno Vespa. Per equilibrare le voci in studio, stasera il giornalista ospiterà a Porta a Porta Maurizio Gasparri (Pdl) Roberta Pinotti (Pd) Italo Bocchino (Fli) e Saverio Romano (Responsabili). Si parlerà proprio della campagna elettorale appena iniziata,  ma anche della posizione italiana sulla guerra in Libia e dell’emergenza immigrazione. Domani, sempre sulla tv pubblica, toccherà a Floris, giovedì all’indomabile Santoro.





5
febbraio

SDRAIATO SARAI TU: MINZOLINI E BERLINGUER SI RINFACCIANO I PECCATI DI LINGUA. MA QUEL RAPPORTO TRA TG E GOVERNI NON E’ NATO IERI

Augusto Minzolini e Silvio Berlusconi

Slurp! Ecco l’ennesima leccata del direttore “Minzolingua“, prova evidente che il suo Tg1 sia ormai a completo servizio del potere. Nei giorni scorsi i detrattori ci hanno dato dentro con le critiche e gli sfottò a cantilena, furiosi più che mai dopo l’intervista rilasciata dal premier Berlusconi al notiziario della prima rete. Il motivo? Le domande poste a Silviuccio erano troppo accomodanti, per non parlare dell’atteggiamento del giornalista Michele Renzulli, che invece di incalzare il Presidente del Consiglio gli avrebbe fatto solo da reggi-microfono. Le accuse in merito, piovute abbondanti da più parti, hanno suscitato l’immediata reazione di Augusto Minzolini, il quale ieri vi ha replicato a tono consultando l’archivio del Tg3.

All’interno della rubrica “Media”, in onda nell’edizione delle 13.30 di ieri, il notiziario di Rai1 ha trasmesso lo spezzone di un’intervista realizzata nel 2007 all’allora premier Romano Prodi dal vicedirettore del Tg3 Pierluca Terzulli. Il giornalista chiedeva: “Si può dire che volete passare dalla fase dei sacrifici a quella dell’abbassamento delle tasse?“. Il Professore raggrinziva le labbra, poi con tono serafico rispondeva: “Sì, mi sembra una sintesi giusta“. “Ovviamente quella volta nessuno si sognò di contestare alcunché, questa volta invece non solo contestazioni ma anche falsificazioni” ha commentato di seguito Mario Prignano, autore del servizio. La stilettata del tg di Minzolini ha colpito con precisione il Tg3, che da lì a poco affidava una secca replica al suo direttore.

Bianca Berlinguer ha infatti parlato di “grave scorrettezza” di “comportamento a dir poco sleale“, nel tentativo di dimostrare “che siamo tutti uguali, cioè incapaci di fare i giornalisti, di porre domande vere ai membri dell’esecutivo“. In soldoni: caro Minzolini, sdraiato ci sarai tu. A fermare gli stracci volanti è intervenuto Paolo Garimberti: “Trovo inaccettabile il ‘fuoco amico’ di una testata su un’altra. Parafrasando un testo sacro: sarebbe opportuno pensare di più alla trave che è nel proprio occhio” ha affermato. Per dovere di cronaca, annotiamo che il Presidente della Rai aveva utilizzato espressioni simili anche quando il ’direttorissimo’ era stato canzonato da una parodia del programma Parla con me di Serena Dandini.


26
ottobre

TUTTI PAZZI PER MENTANA, IL TG5 DA’ FIDUCIA E IL TG3 CORRE AI RIPARI. SONDAGGI A CONFRONTO

Tg a confronto: Enrico Mentana

Non solo Grande Fratello e varietà. L’informazione televisiva tiene duro, vive e lotta insieme a noi. Per sapere cosa accade nel Paese gli italiani preferiscono ancora il piccolo schermo, seguono soprattutto il Tg5 e il Tg3 ed hanno un’attrazione fatale per le ’smitragliate’ serali di Enrico Mentana. E’ quanto emerge da un sondaggio diffuso ieri dall’Osservatorio sull’Informazione di Full Research che ha effettuato un’analisi su mille persone provenienti da varie zone d’Italia. Spulciando tra i dati si apprende che l’informazione dei tg soddisfa il 51,6 %  del campione, un dato in controtendenza rispetto ad alcune voci che ultimamente spacciano la credibilità dei notiziari tv come in caduta libera. E pure tra i giudizi negativi (41,3%), quelli fortemente critici rappresentano solo il 10,7%.

Quali sono i telegiornali preferiti dal pubblico? Secondo Full Reserach al primo posto ci sarebbe il Tg5 di Clemente Mimun (30,8%), seguito dal Tg3 e dal Tg La7 (rispettivamente 17,5% e 13,8%). Da segnalare, però, che la distanza tra il notiziario della terza rete Rai e quello diretto da Mentana si starebbe ‘pericolosamente’ accorciando. Non a caso Bianca Berlinguer ha chiesto e ottenuto di tornare condurre il suo tg, forse nel tentativo di allungare il passo sull’incremento di ascolti registrato da La7. Così da ieri sera la zarina della (ex) Telekabul è  in video come anchorman nell’edizione delle 19. Il Tg1 si posiziona al quarto posto (12,7%), medagli di cartone prima di Tg2, Studio Aperto e Tg4.

Che oggi il successo di un telegiornale sia in parte influenzato dall’appeal del conduttore lo confermano gli stessi dati di Full Research. Alla richiesta di indicare il proprio anchorman preferito, la maggiornaza ha fatto il nome di Enrico Mentana. Il suo stile, che fonde informazione e commenti col giusto equilibrio, ha ricevuto il 27,8% delle preferenze. Il dato è compatibile con quello, già analizzato, di gradimento della testata giornalistica, visto che a Mitraglietta seguono due volti femminili del Tg5 (Cristina Parodi con il 16,7% e Cesara Bonamici, 13,2%). Bianca Berlinguer sta all’ultimo posto (4,3%) ma ovviamente i dati non registrano quale effetto ha avuto il suo ritorno in conduzione.





8
ottobre

ASCOLTI TG SERALI SETTEMBRE: CON MENTANA IL TG LA7 CRESCE DEL 6%. IN CALO IL TG1 (-3%) E IL TG5 (-5%). CRESCE IL TG3 DELLA BERLINGUER (+1%)

Augusto Minzolini ed Enrico Mentana

L’arrivo di Enrico Mentana al Tg de La7 aveva già dato i suoi frutti durante l’estate, ma con il rinnovo del giornale e la conduzione dello stesso direttore niente è stato più come prima nell’informazione serale. Nel mese di settembre il Tg La7 delle 20 ha totalizzato una media di 1.794.000 spettatori con l’8.29% di share, quadruplicando i risultati di anno fa. L’infaticabile Mentana, da oltre un mese in video, ha alzato lo share dello 6.03% con più di 1,3 mln di spettatori.

Un vero e proprio boom che ha causato, ovviamente, un calo dei diretti concorrenti. Il Tg1 ha registrato una flessione del 3.36% mentre il Tg5 del 5%. E’ il giornale di Mimun a risentirne maggiormente (forse anche a causa di un Milionario fuori forma): nel mese appena trascorso è stato visto in media da 4.601.000 spettatori con il 21.10% di share. Nonostante il calo, il Tg di Minzolini rimane il leader assoluto con 5.545.000 spettatori e il 25.49%.

Calano le news serali dellle ammiraglie, ma anche quelle delle reti minori subiscono delle flessioni, tranne il Tg3 e le edizioni regionali. Il tg diretto da Bianca Berlinguer registra un +1.02% rispetto a settembre ‘09, raccogliendo 2.097.000 spettatori e il 15.40%, mentre il TgR sigla un +0.67% (media del 16.99%). In calo Studio Aperto delle 18.30 con 1.094.000 spettatori e il 10.69% di share, registrando un -1.71%. Lieve flessione anche per il Tg2 delle 20.30 mentre risulta stabile  il Tg4 delle 19.


3
agosto

ASCOLTI DEI TG ESTIVI: MINZOLINI CRESCE, GAVETTONE PER LA BERLINGUER, E MENTANA FA GIA’ IL BOTTO

Telegiornali

Minzolini fa surf, cavalca l’onda, Mentana ormai nuota al largo da un pezzo, mentre la Berlinguer sprofonda, in immersione. Ecco come se la passano i direttori dei tg in questi mesi estivi in cui l’attualità politica e giudiziaria, tra P3 e vari smottamenti di Governo, non è affatto andata in ferie. Per loro la prova da superare non è quella costume (il Minzo in slip non ci interessa) ma quella più temibile degli ascolti. E a controllare bene i dati ci sono alcune sorprese, come la crescita del Tg1 che nessuno si aspetterebbe, e una flessione del Tg3. Bene invece il notiziario di La7.

Augusto Minzolini è un caso da studiare, più le prende più si rafforza. Da mesi è preso di mira e sbeffeggiato dai trombettieri della libera informazione, che lo accusano di dirigere un tg inguardabile talmente è fazioso. Eppure i dati sembrano dargli ragione: l’edizione delle 13:30 del Tg1 ha una crescita pari allo 0,32% di share. In media, un punto in più del Tg5. Buone notizie anche per l’edizione serale, che nei mesi scorsi sembrava in caduta libera e metteva un po’ in agitazione i vertici Rai. Il Tg1 delle 20, infatti, è migliorato rispetto al 2009, il dato è +0,11% di share. A volte il notiziario del Minzo supera la media dei 4 milioni di ascoltatori, arrivando a staccare anche di cinque punti la concorrenza di Clemente Mimun.  

Allarme “rosso” (da quelle parti non potrebbe essere altrimenti) al Tg3. Il notiziario diretto da Bianca Berlinguer segna una leggera inflessione, che va arginata per eviatare il peggio. L’edizione delle 14:30 perde lo 0,96% , probabilmente a favore dei notiziari che lo precedono (leggi Tg1 e 2). Nell’edizione serale il calo di Telekabul è invece più sensibile, la media è dell’1,26%. La ‘zarina’ Bianca deve correre ai ripari, perché questa involuzione si ripercuote, con un effetto valanga, anche sui tg regionali che perdono nel loro insieme l’1,68% di share.


29
luglio

TG ESTIVI IN VERSIONE RIDOTTA, ECCO COME FAR SLOGGIARE IL GOSSIP DALL’INFORMAZIONE

Belen Rodriguez Fabrizio Corona

Belen Rodriguez Fabrizio Corona

Basterebbe un colpo secco, come quello dello chef Tony per affettare un’anguria o una randellata di quelle che spiattellano le zanzare sul muro. Ma a quanto pare i direttori dei nostri telegiornali, da Minzolini alla Berlinguer fino a Emilio Fede, hanno poca praticità con queste attività tipicamente estive. Lo si capisce subito, basta guardare come sono messi i notiziari durante i mesi del grande caldo. Ormai l’avrete notato anche voi, dopo il primo quarto d’ora (quando va bene) di cronaca e notizie serie, il tenore dei tg sprofonda come Platinette in mezzo al mare e degrada sempre più verso il gossip. Dalla manovra economica di Tremonti si passa alle manovre bollenti tra Ricucci e la pupa Flo, su uno yatch. I direttori facciano qualcosa, diano uno scossone alla scaletta delle notizie, un taglio netto e riducano la durata dei tg per salvarne la dignità (e non fregare gli scoop a Novella 2000 et similia).

Contro il gossip nei telegiornali estivi abbiamo già una soluzione pronta, i responsabili dell’informazione prendano nota: Tg in versione ridotta, che contegano solo notizie degne di essere definite tali. La proposta (o provocazione, chiamatela come volete) potrebbe puzzare di moralismo, ma niente affatto. Si tratta di una misura necessaria, una protezione al pari di quelle che si mettono in spiaggia prima di esporsi al sole. Basta servizi per dirci che d’estate fa caldo, per scoprire se i vacanzieri preferiscono il mare o la montagna, il ghiacciolo o il gelato, per ficcare il naso nelle feste dei vip e nelle loro “notti brave”. Ci hanno stufato i telegiornalisti che ad agosto non hanno di meglio da fare che misurare la lunghezza dei panfili ormaggiati a Porto Cervo. Sono tutti argomenti di cui un Tg potrebbe fare a meno, lasciandoli piuttosto agli irresistibili rotocalchi da sfogliare sotto l’ombrellone o da guardare in televisione. Quanto meno non vogliono esser nient’altro rispetto a ciò che sono.

Bira e calippo: quando i giornalisti in spiaggia creano dei mostri. Qualche settimana fa un cronista di Skytg24 ha scovato sulla spiaggia di Ostia due ragazze che per ripararsi dal caldo consumavano “er Calippo e ‘na bira”. Non l’avesse mai fatto: il video delle super coatte è diventato un cult su youtube e il Tg2 ha pure dedicato un bel servizio di 2 minuti all’argomento, con tanto di intervista alle protagoniste. Uno scoop di quelli da mordersi le mani. Dopo aver riso e compatito le due ragazzine per il loro italiano a dir poco claudicante, ci chiediamo: era proprio necessario?