Avvenire



22
agosto

I RADICALI ALL’ATTACCO DEI BENEFICI DELLA CHIESA: UN CONFRONTO TV CON AVVENIRE PER SPIEGARE LA QUESTIONE

I Radicali chiedono dibattito tv per spiegare i privilegi della Chiesa

Benedetto XVI e Silvio Berlusconi

Nei giorni dei tagli e delle mille proposte per rabberciare la manovra grondante di sangue capita che il partito Radicale ricominci una delle sue tante battaglie per portare in Parlamento emendamenti che tolgano almeno qualche privilegio alla Chiesa, unica a non essere stata coinvolta nel giro di riassetto che si va via via delineando. La polemica tra gli esponenti radicali e le posizioni ufficiali della Cei, espresse da Avvenire, vede da giorni un rimbalzo di cifre e di argomentazioni di cui gran parte dell’opinione pubblica è purtroppo all’oscuro.

Ecco allora la proposta di Mario Staderini, succeduto a Rita Bernardini nel ruolo di segretario radicale già nel 2009, di portare sulle reti del servizio pubblico un confronto sull’argomento Chiesa, privilegi, Ici, laicità dello Stato. Queste le parole del giovane leader che invita Mario Tarquinio, successore di Boffo alla direzione del giornale dei vesovi, ad incontrarsi in tv:

Chiedo al direttore di Avvenire di confrontarci sulla agevolazioni alla Chiesa in un dibattito tv, perche’ gli italiani possano farsi un’idea. Sarebbe giusto che il confronto si facesse sulla Rai e che la tv pubblica garantisse un dibattito su questi temi e in generale sulla manovra prima che sia chiusa.

A proposito dell’idea di tassare gli edifici commerciali legati alle attività della Chiesa lo stesso Staderini ha manifestato l’intenzione di presentare un emendamento che annulli quanto fatto dal precedente governo di Berlusconi in materia riportando lo status giuridico alla decisione della sentenza della Cassazione del 2004 che aveva risolto il contenzioso fiscale dichiarando la legittimità della riscossione tributaria sulle attività non strettamente di culto, anche se gestite da ecclesiastici. E non parliamo di bazzecole: secondo quanto riportano le fonti del partito l’Anci avrebbe calcolato in 400 milioni di euro annui il gettito che così è venuto a mancare nei bilanci comunali.