Ascolti Record



5
febbraio

ITALIA’S GOT TALENT FA IL BOTTO: 8 MILIONI AL SABATO SERA NON SI VEDEVANO DA… UNA VITA

Maria De Filippi nella quinta puntata di Italia's Got Talent 3

Nei giorni scorsi ci si chiedeva se Italia’s Got Talent avrebbe approfittato della serata facile per superare il tetto dei 7 milioni di telespettatori, una cifra che, sopratutto al sabato sera, poteva avere un significato importante. In effetti, il talent show di Canale 5 ne ha approfittato eccome: in un colpo solo, la platea è balzata dai 6.796.000 spettatori di sabato scorso (già record storico per le tre edizioni del programma) agli  8.059.000 di ieri (31.97% di share, ben il 36.41% sul target commerciale), un trionfo dalle proporzioni inaspettate e uno degli ascolti più alti registrati da Canale 5 negli ultimi cinque anni.

Il dato è di fatto un record nel record perché otto milioni di telespettatori per un programma d’intrattenimento sono cifre d’altri tempi che al giorno d’oggi si registrano in casi più unici che rari. Record al quadrato perché questo dato arriva dopo un autunno nero per l’ammiraglia del gruppo Mediaset che presumibilmente non registrava gli otto milioni dai tempi dell’ultima puntata de I Cesaroni 3 (25 maggio 2009). Infine, il dato appare ancora più sorprendente perché per rintracciare una cifra del genere al sabato sera tocca armarsi di pazienza e riaprire gli archivi di dati Auditel ormai impolverati. Escludendo eventi come il Festival di Sanremo e altri importanti match di calcio, dobbiamo tornare agli inizi del decennio scorso, ai tempi dell’esordio di Gerry Scotti alla Corrida (8.453.000 telespettatori e il 37.51% nella prima puntata del 16 marzo 2002), al grande varietà di Giorgio Panariello (Torno Sabato) o agli scontri “epici” tra Stasera Pago Io di Fiorello e C’è posta per Te che nel lontano 2001 si contendevano il primato del sabato sera a colpi da otto milioni a puntata.

Con questa terza edizione e non solo con il risultato incassato ieri, Italia’s Got Talent entra di diritto tra i grandi classici di Canale 5 affiancandosi a pilastri dell’intrattenimento come il Grande Fratello che non sfonda il muro degli 8 milioni dal lontano 2004 (pur avvicinandosi in altre occasioni più recenti), Zelig che in questa edizione non ha ancora superato i sei milioni, e poi Paperissima, Ciao Darwin, Scherzi a Parte, C’è posta per Te, Chi ha incastrato Petet Pan e Amici.




29
luglio

ISOLA DEI FAMOSI: IN SPAGNA LA FINALE BATTE TUTTI I RECORD D’ASCOLTO (38.8%). UN MOTIVO PER LA RICONFERMA IN RAI?

Supervivientes finale

Chissà cosa ne penseranno al settimo piano di Viale Mazzini. La tanto “tormentata” Isola dei Famosi - format per il quale la Rai ancora non si decide a far valere l’opzione in scadenza a settembre - in Spagna, con un formato pressochè identico, prodotto dalla stessa Magnolia, ha letteralmente sbancato gli ascolti.

L’ultima puntata di Supervivientes trasmessa ieri – che ha visto trionfare in una finale interamente al femminile Rosa Benito, collaboratrice del contenitore pomeridiano Salvame e cognata di Rocio Jurado, gloriosa cantante spagnola scomparsa nel 2006 – ha tenuto incollati per più di tre ore 4.473.000 spettatori per uno share record del 38.8% e picchi del 70%, con il 98.5% dell’audience televisiva della serata che ha visto la finale per almeno un minuto. Trattasi del risultato più elevato per la finale di un reality dal 2002 (Gran Hermano quest’anno ha salutato gli spettatori con uno share del 22.2%).

Grazie ai dati della finale dell’Isola dei Famosi, Telecinco ha registrato il 24.1% di share nelle 24 ore (il cumulato mensile di luglio è un ottimo 15.8%),  risultato più alto dal 2007 (se si escludono giorni in cui erano in onda eventi sportivi di richiamo), parimenti per avere numeri così elevati in prime time (25.2%) e in seconda serata (50.9%) bisogna risalire rispettivamente al 2008 e al 2004. Nel complesso l’edizione numero 12 è stata la più seguita con una media pari al 27.8% di share e un incremento di oltre 10 punti di share rispetto a quella precedente.  


10
giugno

CASO SANTORO, LIOFREDI CHIEDE ALLA RAI DI RIPENSARCI. MA MICHELE SBATTE LA PORTA: ORA NON DIALOGO PIU’

Michele Santoro

Massimo Liofredi abbocca all’amo. Amo (e sostengo) Michele Santoro, si intende. All’indomani del record di ascolti (32,3% di share) registrato dal giornalista nell’ultima serata di Annozero, il direttore di Rai2 invita l’azienda pubblica a valutare con attenzione la proposta lanciata ieri in diretta dal teletribuno. “Un euro a puntata e rimango in Rai” aveva, in estrema sintesi, annunciato il conduttore, mettendo alle strette i piani nobili di Viale Mazzini sulla loro intenzione di far proseguire o meno il programma. Una provocazione galattica, che alcuni hanno interpretato come tentativo di alzare la posta in gioco con La7 (interessata a reclutare il conduttore ‘divorziato’), mentre altri hanno candidamente letto come una dichiarazione d’amore al servizio pubblico.

Tra questi c’è lo stesso Liofredi, secondo il quale ieri Santoro ha lanciato un messaggio che “fa leva sul senso di appartenenza alla Rai e così facendo dismette finalmente dai panni del teletribuno per mettersi a disposizione di un’azienda che soprattutto in questa fase storica deve coniugare le esigenze del pluralismo delle voci politiche con il risanamento dei bilanci“. Il responsabile della seconda rete ha dunque apprezzato i riferimenti all’orgoglio di appartenere alla Rai espressi nell’anteprima di Annozero, ma ha gradito ancora di più il boom di ascolti e di introiti pubblicitari garantiti anche stavolta dal talk show. Del resto, la questione del finanziamento ai programmi Rai è molto sentita di questi tempi, e ne abbiamo avuto riprova iersera durante la sfiorata rissa tra Michele Santoro e Roberto Castelli sull’argomento.

Il giornalista in questione sarà anche scomodo, ma sta di fatto che è un gallinone dalle uova d’oro e sarebbe un errore lasciarselo scappare. “Santoro ha dimostrato di essere comunque un elemento strategico per le casse della Rai e per l’evoluzione del dibattito politico del Paese” ha ribadito Liofredi. Peccato che il disperato tentativo di trattenere nella tv pubblica il divino Michele pare stia sfumando definitivamente in queste ore. In mattinana il Presidente della Rai Paolo Garimberti, chiamato più volte in causa dal conduttore, aveva definito “demagogia” l’offerta-provocazione avanzata da Santoro in diretta tv. Ora il giornalista gli replica secco: “visto che non ha nemmeno il coraggio di sottoporre al voto del Consiglio la mia proposta di continuare la collaborazione con la Rai, lo rassicuro sulla mia volontà di finire qua la polemica“.





6
maggio

SPECIALE AUDITEL: IL ROYAL WEDDING, LA MORTE DI OSAMA E LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II. NEL MONDO E’ BOOM D’ASCOLTI PER LE GENERALISTE

Barack Obama

Ai demistificatori della televisione di massa è andata male anche questa volta. Prima per l’avvento di Internet, poi l’esplosione del video sharing e infine il passaggio al digitale: la televisione, quella generalista in particolare, era destinata secondo qualcuno a tornare sugli scaffali. Niente di più falso. Pur con qualche acciacco, la scatola magica funziona ancora e nell’ultima settimana ha dimostrato di continuare ad essere un punto di riferimento per milioni di persone in tutto il mondo.

Tre eventi, due previsti e uno decisamente meno atteso, hanno fatto sobbalzare i dati d’ascolto in tutto il mondo. A cominciare dal Matrimonio Reale che ha mobilitato l’intero popolo d’Oltremanica: la cerimonia è stata seguita in diretta per quasi sei ore da una media di 19 milioni di telespettatori (circa l’85% di share), con picchi di oltre 26 milioni (92.4% di share). BBC 1 e Itv 1, le due principali reti generaliste, da sole hanno raccolto 18.45 milioni di spettatori e l’82%.

Ma il Royal Wedding ha catturato l’attenzione di molti altri Paesi: in Germania a seguire il matrimonio in diretta sono stati quasi 10 milioni di spettatori (68% di share), circa 4 milioni in Spagna (54%), 8.6 in Italia (68,3%), 9.3 milioni in Francia (75.6%), 2.2 in Olanda (76%), 42 milioni in India, 23 milioni negli Stati Uniti. La tv si conferma il mezzo preferito per seguire i grandi eventi di massa come il Royal Wedding.


27
marzo

UN MEDICO IN FAMIGLIA: TUTTI I NUMERI DI UN SUCCESSO LUNGO 13 ANNI

Un Medico in Famiglia

Nel dicembre del 1998, i telespettatori italiani reduci dalle vicende strappalacrime del pediatra Paolo Magri alias Massimo Dapporto in Amico Mio, ma soprattutto fortemente provati dalla guerra a colpi di amniocentesi e visite ginecologiche tra Barbara D’Urso in la Dottoressa Giò (Rete 4) e Elisabetta Gardini nelle vesti di Laura Andrei in Una donna per amico (Rai 1), tutto potevano augurarsi, meno che un’ennesima fiction a carattere ospedaliero. Difficilmente avrebbero pensato che dietro il titolo Un medico in famiglia, si nascondesse un’offerta ben diversa rispetto alle più classiche fiction con protagonisti i camici bianchi.

Le avventure della famiglia Martini, partite il 6 dicembre del 1998, riescono in breve tempo a conquistare il pubblico, portando la serie a registrare ascolti al di sopra dei 10 milioni di spettatori. Un totale di 52 episodi in onda sino al 30 maggio, quando il gran finale con Lele (Giulio Scarpati) che dichiara il suo amore alla cognata Alice (Claudia Pandolfi), incolla al video quasi 11 milioni di persone (45,41% di share).  Un successo senza precedenti, per una serie andata in onda sesta sosta per 25 settimane, diventando l’appuntamento per eccellenza della domenica sera in tv.  Una vetrina importante per  Scarpati e la Pandolfi, ma soprattutto un’occasione di rilancio per Lino Banfi, che grazie al ruolo di Nonno Libero riesce a reinventarsi attore di fiction di successo. Il finale aperto con protagonisti Lele e Alice, crea grande attesa per la nuova serie, le cui riprese iniziano ad appena 15 giorni dalla fine della messa in onda della prima stagione. I nuovi 26 episodi, trasmessi da Rai 1 a partire dal 27 febbraio 2000, confermano il successo, portando la serie ad una media di circa 10 milioni di spettatori ed uno share del 37%.

Un medico in famiglia, diventa quindi un vero e proprio fenomeno televisivo,  tutti conoscono le avventure della famiglia Martini. Dopo un’attesa lunga 3 anni e le fallimentari trattative per poter vedere ancora nel cast Lele e Alice, ormai sposi, la terza stagione prende il via il 16 marzo 2003. Lino Banfi diventa il protagonista assoluto, sulle cui spalle pesa l’intera famiglia. L’arrivo di Pietro Sermonti nei panni del nuovo medico in famiglia Guido Zanin, e la sua storia d’amore con la primogenita di casa Maria Martini, riescono a mantenere inalterato il clima e il successo della fiction. La media d’ascolto è di 8.184.000 spettatori con uno share del 30 % circa.





2
marzo

LA TV GENERALISTA NON E’ MORTA E FA ANCORA OTTIMI ASCOLTI

Alessandra Mastronardi e Piera Degli Esposti in Atelier Fontana

La tv generalista è morta, si è letto più volte su giornali e blog. La nascita del digitale terrestre, la moltiplicazione dell’offerta dei canali e i modesti risultati di alcuni programmi, un tempo di successo, lo hanno fatto pensare a più di qualcuno. Ma ci sono serate in cui tutto questo passa in secondo piano, quando gli ascolti prendono il volo e l’asticella della qualità torna a livelli più che buoni.

I risultati delle ultime settimane ci fanno capire come il pubblico abbia ancora voglia di riunirsi davanti alla tv e il fatto di considerare il 18-20% di share come un grande successo è una scusa che non regge più di tanto di fronte a errori di produzione, conduzione o programmazione. E’ un esempio lampante lo straordinario successo della miniserie Atelier Fontana – Le sorelle della moda, arrivata lunedì sera a sfiorare i 9 milioni di spettatori (8.894.000 – 29.92%), con una media delle due puntate pari a 7.973.000 spettatori con il 28% di share. Una fiction di qualità con ottimi interpeti (su tutti una bravissima Alessandra Mastronardi) e una storia familiare in grado di coinvolgere gli animi dei telespettatori, soprattutto donne (lo share tra il pubblico femminile è volato al 35.5%), che ha portato Rai1 a livelli record.

Rimanendo sulle reti Rai, in tutta la stagione non si erano visti 6 milioni di telespettatori al sabato sera. La prima puntata di Ballando con le stelle è riuscita a catalizzare l’attenzione di 5.994.000 spettatori e il 27.6% di share (profilo donne al 33.9%), battendo nettamente la concorrenza. Milly Carlucci e i suoi ballerini fanno rivivere il sapore del varietà di un tempo, quando tutta la famiglia si riuniva davanti al televisore. Ballando è un esempio di show elegante e appassionante, che si è saputo adattare ai ritmi dei talent show senza sfociare in risse da reality o distriscarsi in pruriginose indagini nel privato dei concorrenti.


16
novembre

ANALISI AUDITEL VIENI VIA CON ME: CON 9 MILIONI DI SPETTATORI E IL 30% DI SHARE E’ IL PROGRAMMA PIU’ VISTO NELLA STORIA DI RAI3

Bersani e Fini durante Vieni via con me

Un ascolto sorprendente, al di là di ogni aspettativa. Non si erano mai visti in questa stagione nove milioni di spettatori e il 30% di share. E per rivederli bisognerà attendere probabilmente il Festival di Sanremo. Eppure Fabio Fazio e Roberto Saviano sono riusciti nell’impresa di realizzare un programma che coinvolge gran parte degli italiani, risultando il più visto della storia di Rai3. Vieni via con me ha addirittura migliorato la performance della scorsa settimana, pur non contando su un ospite di richiamo come Roberto Benigni.

Le polemiche attorno alla presenza di Fini e Bersani hanno fatto bene alla trasmissione e proprio nei momenti in cui i leader del Pd e di Futuro e libertà leggevano gli elenchi sui valori della destra e della sinistra, i picchi sono stati superiori ai 10 milioni di spettatori (10.430.000 alle 21:46) e al 40% di share (40,61% alle 23:27). Davvero ottimi i risultati nei target più giovani e nel pubblico laureato: nel target tra i 15 e i 24 anni e tra i 25 e i 34 anni il programma ha raggiunto il 34,07% e il 34,24%, mentre nel target 45-54 anni ha sfiorato il 35% di share (34,93%).

Nel target commerciale Vieni via con me totalizza il 33.07% contro il 21.78% del Grande Fratello. Ampi consensi tra il pubblico dei laureati che premia il programma di Fazio (57,41%) mentre boccia quello di Alessia Marcuzzi (7.12%). Netta differenza tra le regioni del Nord e del Sud italia: il Gf prevale solo al sud e isole (30.06% contro il 18.35% di Fazio) mentre Vieni via con me spopola al centro (33.22% contro il 16.01% del Gf), al Nordovest (28.49% vs 14.77%) e al Nordest (32.39% vs 14.64%).


9
novembre

ANALISI AUDITEL, VIENI VIA CON ME VS GRANDE FRATELLO: FAZIO E SAVIANO REALIZZANO I MIGLIORI ASCOLTI DI RAI3 DEGLI ULTIMI 10 ANNI

Roberto Benigni e Roberto Saviano

Non solo ha vinto il prime time di ieri sera ma ha ottenuto un ascolto record (7.623.000 spettatori) per Rai3, risultando il programma più visto degli ultimi dieci anni della terza rete. Stiamo ovviamente parlando di Vieni via con me, il nuovo programma di Fabio Fazio con Roberto Saviano, tanto atteso quanto pubblicizzato “involontariamente” dai vertici Rai, polemici nei confronti di questo progetto. Prevedibilmente orientato a sinistra, il programma ha ottenuto un boom di ascolti, merito di una serie di riflessioni sulla situazione italiana poco felice, e di un Roberto Benigni in ottima forma (picco del 32.02% al termine della sua performance).

Alle altre reti sono rimaste le briciole: il Grande Fratello, sempre di produzione Endemol, ha raccolto (fino a mezzanotte e mezza) 4.862.000 spettatori e il 19.90%, risultando per la seconda settimana sotto la soglia del 20% e non brillando neppure nel tanto sbandierato target commerciale (20.91% vs il 26.93% di Fazio). Analizzando i vari target di pubblico si scopre che il Gf ha avuto la meglio su Vieni via con me solo nella fascia di pubblico dei giovani (15-34 anni), conquistando il 25.75% (vs 23.31% di Rai3) e in quella 35-44 anni (Gf al 23.66%, Fazio al 20.77%).

Per il resto il dominio della coppia Fazio-Saviano è totale: 25.30% nella fascia 45-54 anni (vs 19.26% del Gf), 26.71% tra i 55-64 anni (vs 16.79%) e il 24.33% tra gli over 65 (vs 15.22%). Mai come quest’anno il reality di Canale5 soffre e le cose non andranno meglio nei prossimi lunedì con le rimanenti tre puntate di Vieni via con me, che inevitabilmente subirà un calo di audience, e i film tv di Rai1 (lunedì prossimo La baronessa di Carini).


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