Correva l’anno 2008 quando il regista Salvatore Mereu, dall’omonimo romanzo di Giuseppe Fiori, realizzò il film Sonetaula. La pellicola, interamente parlata in lingua sarda, e prodotta da Lucky Red in collaborazione con RaiFiction, venne montata in due versioni: una destinata alle sale cinematografiche ed un’altra in due episodi da 95 minuti riservata alla tv. A distanza di ben sei anni la miniserie – una delle tante lasciate ad ammuffire nei magazzini della tv di Stato – approda finalmente sul piccolo schermo, in una collocazione per la verità non particolarmente prestigiosa. Le due puntate saranno, infatti, trasmesse su RaiPremium questa notte e mercoledì 24 dicembre, a mezzanotte.
Le persone sofferenti d’insonnia, o gli allergici ai cenoni di Natale, potranno approfittarne per seguire questo film-documentario, ritratto di una Sardegna contadina degli anni ’40, che racconta il percorso di vita dell’interprete principale, Zuanne Malune, detto Sonetaula. Un ragazzino tanto magro che il suo corpo emette il rumore del legno: “su son-e-taula” (il suono di tavola). La pellicola presenta momenti poetici e di alta interpretazione, soprattutto da parte di Francesco Falchetto e Manuele Martelli, che interpretano rispettivamente Sonetaula e suo nonno. Inoltre è sorprendente assistere alla crescita fisica del protagonista, che nel film passa dalla fase adolescenziale a quella di giovane uomo.
Sonetaula – Trama
Il padre, Egidio Malune, esiliato per scontare ingiustamente un’accusa di omicidio, è in permesso di visita alla famiglia per breve tempo, ma non tornerà più a casa. Il figlio si occuperà con il nonno del gregge, unica fonte di sostentamento della famiglia. Un giorno Sonetaula vendica il furto di una pecora sua sgozzando tutto il gregge dei responsabili del furto.