“Contro il nemico si combatte, con l’avversario si compete. E la competizione implica lealtà e rispetto”. Basta questa sua citazione per descrivere la solida personalità di Pietro Mennea, un atleta che dei valori e dei principi etici legati allo sport ne fece da sempre la propria bandiera. La figura del grande velocista pugliese rivive questa sera e domani in Pietro Mennea – La freccia del sud, miniserie di Rai1 con protagonista Michele Riondino. La fiction è scritta e diretta da Ricky Tognazzi che, proprio qualche anno fa, ebbe modo d’incontrare casualmente Mennea e sentire dalla sua viva voce il racconto della sua intensa vita sportiva e privata:
“È da molti anni che pensavo a questo film, da quando, nel lontano 2000 insieme a Simona, ho conosciuto Pietro Mennea. Un incontro casuale dal quale è nata una collaborazione. Lui aveva una grande voglia di raccontarsi e io tanta voglia di mettere in scena i suoi ricordi, la sua vita, il percorso che lo aveva portato ad essere un grande campione, un parlamentare europeo, un marito esemplare, un plurilaureato. Quello che mi ha colpito profondamente di lui, che allora aveva quasi 50 anni, era la sua instancabilità, unita a un doverismo quasi ossessivo, un metodo che applicava a tutto grazie al quale primeggiava su qualsiasi terreno si avventurasse. Con Pietro, sua moglie Manuela e Simona, abbiamo in quei giorni ripercorso tutta la sua vita.”
La seconda puntata della miniserie andrà in onda domani, lunedì 30 marzo, alle 21,15 su Rai1. Di seguito le anticipazioni.
Pietro Mennea – La freccia del Sud: anticipazioni seconda puntata – 30 marzo 2015
Pietro rivede Manuela e inizia la relazione sentimentale più importante della sua vita. Intanto, si prepara per le Olimpiadi di Montreal ‘76. Vittori, in conflitto con i vertici della Fidal (Federazione italiana atletica leggera), viene sanzionato: non potrà seguire Mennea come preparatore atletico nell’Olimpiade canadese. Ma a Pietro, per evitare che reagisca compromettendo la sua partecipazione, dice di essersi dimesso. Pietro si sente abbandonato. E nonostante Vittori lo raggiunga per supportarlo, Pietro corre e arriva soltanto quarto. A quel punto la sua rabbia esplode, accusa Vittori di avergli fatto pagare lo scotto dei contrasti personali con la Federazione: i due si separano per sempre.