Adriana Cantisani



4
aprile

TATA ADRIANA A DM: “NON MI PIACCIONO I BABY TALENT. TANTI BAMBINI SPINTI DA GENITORI E SPESSO CONCIATI DA ADULTI”

Adriana Cantisani

Il suo cognome, Cantisani, vi dirà poco. Eppure lei è una vera e propria “istituzione” per le mamme di tutta Italia. Parliamo di Tata Adriana, protagonista di SOS Tata, lo show che mette in riga i “bambini terribili” la cui nuova stagione è in onda su La7 ogni martedi in prima serata. Proprio il successo del suo programma è il pretesto per la nostra chiacchierata sull’essere genitori oggi e sul “complicato” rapporto tra bambini e televisione, media che l’educatrice non demonizza pur criticando alcuni dei suoi programmi.

Come spieghi il successo di SOS Tata?

Penso sia sintomo del bisogno delle famiglie di sentirsi ascoltate e guidate; necessità che le tate riescono a colmare. Siamo sì una figura di autorevolezza ma anche una spalla su cui appoggiarsi, un misto tra una zia o una mamma e un’educatrice. Secondo me la gente oggi ha bisogno di essere capita.

Prima i bisogni dei genitori erano diversi?

La gente non è cambiata, è cambiata la modalità. Prima c’era molto più confronto con i parenti. Le mamme, poi, stavano più a casa con i figli ed era più facile sbagliare e imparare giorno per giorno; mentre oggi le donne vanno a lavorare e quando tornano a casa hanno difficoltà a relazionarsi con i bambini.

Trovi differenze tra le mamme italiane e quelle americane (Adriana è vissuta a lungo negli Usa, ndDm)?

Sì negli Usa le famiglie si formano prima e si fanno anche più figli, il che comporta meno tempo da dedicare al singolo figlio. I bambini americani in generale sono più indipendenti: si preparano, fanno il letto.

Cosa non bisogna mai fare educando un bambino?

Posso dire quello che bisogna fare: credere in loro, nelle loro  competenze e nelle loro capacità. Se uno riesce a fare quello, riesce ad evitare anche quello da non fare.

In che modo i genitori dovrebbero gestire il rapporto tra tv e i propri figli?