[Intervista del 7 giugno 2012] Fabrizio Frizzi è quello che si definisce un gentleman. Anche se ora confessa di aver smesso di voler esser “perbene a tutti i costi”, sono pochi gli uomini del mondo della televisione dotati di maggiore garbo e savoir faire. Caratteristiche che, unite ad una spiccata professionalità, l’hanno reso uno dei volti di punta di Raiuno, rete che nella stagione appena trascorsa l’ha visto mettere a segno un tris di programmi di primo piano. Proprio la sua annata densa di impegni ha dato il là alla nostra chiacchierata.
Fabrizio vieni da una stagione molto intensa…
Sì, la tv sta cambiando giorno dopo giorno. E’ tutto più difficile e le mosse che facciamo sono all’insegna della prudenza. La mia novità di quest’anno, Non sparate sul Pianista, mi sembra che abbia portato dei frutti: non aveva aspettative straordinarie dal punto di vista degli ascolti e non ha fatto il botto ma non ha nemmeno avuto flessioni, anzi nell’ultima puntata ha avuto un risultato in sensibile crescita. Il programma ha ampi margini di miglioramento, sono contento perché è stato fatto in una maniera semplice ma nuova, pur parlando di un argomento non nuovo, ed è piaciuto al pubblico. I Soliti Ignoti è, invece, un format nel cuore di tutti che è continuato ad andare bene, malgrado tutta la fase politica non c’ha fatto molto bene. Abbiamo avuto una flessione ma rimane un format nel cuore di tutti.
I Soliti Ignoti torneranno a gennaio 2013?
Di certo so solo che non torniamo a settembre, ci prendiamo una pausa per proporlo in una versione che lo faccia crescere un pochino. E’ giusto stare fermi un turno per far respirare il programma.
Magari potreste tornare con il traino del Tg1 e non quello di Qui Radio Londra.
Due anni fa, partendo alla pari con gli avversari, da marzo a maggio li abbiamo battuti praticamente sempre. Poi le condizioni sono cambiate e non è stato più facile né per noi né per Affari Tuoi che peraltro ora sta andando molto bene. Max è in grandissima forma, noi siamo avversari sulla carta ma in realtà siamo tifosi l’uno dell’altro.