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Sarabanda e il vizio delle solite Celebrity
di Daniele Lombardi
26/05/2025 - 12:16
2.5 /5
Nel ‘nuovo’ Sarabanda Celebrity l’effetto déjà-vu è dietro l’angolo. Ma non perché si tratti di un remake del gioco musicale cult di Italia 1 (come invece poteva essere), bensì di Name that Tune, lo show di TV8 andato in onda dal 2020 al 2023. Stesso conduttore, Enrico Papi (nelle prime due edizioni), scenografia simile, due squadre e pure alcuni vip già visti nell’altra versione.
Nella prima puntata, infatti, il team femminile ha visto tutti ritorni: Orietta Berti (con già 10 puntate alle spalle), Sabrina Salerno (con 11), Anna Tatangelo (12) e Giulia Salemi (1). Per quanto riguarda gli uomini, invece, solo Riccardo Fogli aveva già partecipato allo show in una puntata nel 2020. Insieme a lui, i neofiti Sergio Friscia, Filippo Bisciglia e Rosa Chemical.
Quindi non solo il programma aveva ben poco di nuovo ma pure i vip in gioco sapevano di già visto. Sicuramente richiamati per bravura, ma un po’ di fantasia sarebbe stata gradita.
A differenza del recente Tilt – Tieni il tempo, altro programma musicale di Enrico Papi andato in onda la scorsa estate, in Sarabanda Celebrity le prove hanno un senso, la musica è al centro e il pubblico è coinvolto. Nelle varie manche (Playlist, IN&OUT, Pentagramma, Compilation, Cantante misterioso, Medley, Canzone sbagliata, Asta Musicale e 7X30), i concorrenti sono davvero impegnati ad indovinare i brani proposti in una sfida all’ultima nota. A dare un po’ di brio, il Ruba Jolly, ovvero la possibilità di sottrarre un jolly (fondamentale nel gioco finale) agli avversari.
Il problema, però, è che questo non è… Sarabanda! Ma solo l’ennesima versione di un gioco musicale con i vip (che ormai divertono sempre meno) travestito da Sarabanda. Alcuni dei giochi iconici, come l’asta musicale e il 7X30, ci sono ma questo non basta. Come auspicato anche dallo stesso Papi nei giorni scorsi, uno show di questo tipo meriterebbe di essere riportato alle origini con concorrenti comuni. Il ritorno di Sarabanda doveva essere in grande, non di certo come un Name that Tune qualunque.