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Enrico Papi e la sua mooseca sono in Tilt
di Daniele Lombardi
26/07/2024 - 13:25
1.5 /5
Enrico Papi torna al ‘primo amore’ e imita se stesso (male). Dopo mesi di rinvii, domenica scorsa in prima serata su Italia 1, ha ‘finalmente’ debuttato il nuovo programma Tilt – Tieni il tempo. Uno show che dovrebbe ruotare attorno alla musica ma che fa dell’esagerazione il suo elemento portante.
La nuova trasmissione riparte dall’ultima esperienza musicale di Papi, il recente Name That Tune, show che il presentatore ha guidato su Tv8 fino al 2021 (è poi continuato con la coppia Priello-Balsamo fino al 2023). La differenza, però, è che Name That Tune, seppur con il giusto spirito goliardico, metteva al centro la musica e le capacità dei vip in gioco.
I concorrenti stonano con il gioco
Anche qui i concorrenti sono divisi in due team. Da una parte Beppe Vessicchio (caposquadra), Elisabetta Canalis, Marco Mazzoli e Paolo Noise e dall’altra Rita Pavone (caposquadra), Joe Bastianich, Manuela Arcuri e Jasmine Carrisi.
Alcuni di loro, come Mazzoli e Noise, sono a proprio agio in questo clima di confusione generale, anzi lo alimentano, mentre altri sembrano fuori luogo. Nelle otto prove in cui i due gruppi si scontrano in ogni puntata (microfono, disturbo, cyclette, otomatone, doccia, sfida rap, quasi uguale, spintarella) non c’è possibilità di mettersi realmente in gioco con le sette note e la musica passa in secondo piano in favore dell’elemento comico. Si arriva addirittura a far scadere quasi nel ridicolo un personaggio come il maestro Vessicchio alle prese con una tremenda imitazione di Malgioglio.
L’unica manche seria è l’ultima, ovvero il gioco finale: indovinare il maggior numero di canzoni nei secondi a disposizione (i vincitori, che di conseguenza torneranno alla seconda puntata, sono stati i concorrenti del team Vessicchio).
Mediaset ha procrastinato la messa in onda e ora capiamo il perché
Se cominciavano a sembrarci eccessivi i continui slittamenti, ora, dopo aver visto il prodotto, ci appare tutto più chiaro. Al di là della presenza di Mazzoli e Noise (che risultano esagerati e talvolta fastidiosi), sono la confezione del programma e la scrittura i veri punti deboli ed evidentemente Mediaset se n’è accorta. Tante prove e per giunta poco coinvolgenti per il pubblico, a cui si aggiungono l’ostentata simpatia e il solito eccessivo entusiasmo di Papi. Il conduttore è giusto che si diverta e che partecipi alle dinamiche ma, per rendere quanto meno credibile la sfida tra le squadre, servirebbe più polso e meno esaltazione davanti alle singole prove, soprattutto se si dimostrano di questo livello.
La mooseca è tornata a suonare ma i fasti di Sarabanda sono difficili da replicare. A maggior ragione se i programmi che vengono proposti sono ognuno la copia dell’altro, declinati nel modo sbagliato.
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