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Red Carpet: al tappeto ci sono finiti gli spettatori
di Andrea Filocomo
15/01/2025 - 18:06
© US Prime Video
2.9 /5
Immaginate i vertici Prime Video Italia in riunione. “Come li spendiamo stavolta i soldi?”, “Che ci inventiamo adesso?”. Eureka: Mettiamo su l’ennesimo reality con cast di famosi, che fa notizia, con un regolamento no sense, una conduttrice molto nota ma superflua ai fini del racconto, i Gialappi che commentano… E voilà, il reality è pronto. E siccome non tutte le ciambelle (i primi Lol) vengono col buco (vi ricordate Celebrity Hunted?), ecco che Prime Video ci riprova con Red Carpet – Vip al tappeto. Presentato mesi fa, nessuno ci aveva capito niente del regolamento. A vederlo in effetti è più semplice – forse troppo – di quel che poteva sembrare.
La sensazione è che a divertirsi siano soprattutto gli ‘host’ (Alessia Marcuzzi e Gialappi, appunto) e che anche questo programma sia tutto fumo e niente arrosto. Il fumo è rappresentato dai nomi noti arruolati, attinti stavolta dall’immaginario pop/trash dello Stivale e funzionali probabilmente ad allargare il bacino della piattaforma. E allora ecco che le cosidette Dive di questa prima edizione di Red Carpet sono Valeria Marini e Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini, Giulia De Lellis e Melissa Satta. Tra i Bodyguard troviamo personaggi come Brenda Lodigiani, Michela Giraud, Gabriele Vagnato ed Herbert Ballerina.
Nonostante le prove, i pericoli e la ‘gara’, c’è poca sostanza. Non è un caso che lo show duri solo quattro puntate e che ognuna di essa abbia una durata di trenta minuti circa, il tempo giusto per un racconto agile che si fa guardare senza troppe pretese. Prendete le prove di Takeshi’s Castle e Ciao Darwin e metteteci un tappeto rosso sul quale le Dive devono rimanere per tutto il tempo e il gioco è fatto. Red Carpet è questo. E basta.
Non è tutto è da buttare però. Dopo due puntate così così (con il solito Malgioglio e una tiepida Elettra Lamborghini), si inizia a ridere per davvero con la diva stellare Valeria Marini, che di reality se ne intende (con Red Carpet – Vip al tappeto si può dire che li ha inaugurati praticamente tutti!). D’altronde lo dice lei stessa: ha un’ “attitude stellare” e le prove le supera anche senza l’aiuto dei suoi bodyguard. Questi ultimi in molte prove risultano inutili, desiderosi di far ridere a tutti i costi (d’altronde sono tutti comici) anche a costo di perdere le prove.
La conduttrice Alessia Marcuzzi, ça va sans dire, ha un’intesa speciale con la Gialappa’s Band, ma come Boss del programma non appare tanto credibile, visto il suo essere buona e buonista.
Dopo tre puntate, inoltre, si disputa la finale tra le due squadre di bodyguard che (su 3) hanno impiegato meno tempo e che devono scortare verso la limousine Giulia De Lellis e Melissa Satta. Le due sono legate dal gossip e da un uomo: Carlo Gussalli Beretta, ex della De Lellis e attuale fidanzato della Satta. Peccato che, nonostante la prova in contemporanea, non si incontrino mai. Genialata o paraculata degli autori per far parlare del programma? A proposito della De Lellis, degne di nota la battuta di Michela Giraud all’influencer: “Guardami, hai fatto il Grande Fratello, ce la puoi fare!” e la sua caduta spettacolare dal ponte in una delle prove.
Per il resto Red Carpet – Vip al tappeto è il classico reality da piattaforma, ovvero di coloro che avendo i soldi possono permettersi di fare programmi evitabili, giusto per poter dire: “Guardate che l’intrattenimento lo facciamo anche noi!”. Poi chissenefrega se il pubblico schiaccia play, incuriosito dal cast, e continua a guardare per inerzia più che per passione. Perché alla fine, dopo quattro puntate e qualche risata sparsa qua e là, al tappeto ci sono finiti gli spettatori.