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Occhi di Gatto, la serie ancor più fumettistica del cartone

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

20/09/2025 - 18:47

Occhi di Gatto, la serie ancor più fumettistica del cartone

© US Rai

3 /5

Le differenze con l’indimenticabile cartone animato sono l’ultimo dei problemi per la sceneggiatura della serie francese Occhi di Gatto, partita questa settimana su Rai 2. Perchè a fronte di un buon dinamismo e di un piacevole mix tra spy story e commedia, fa acqua da più parti.

Sarà che le tre sorelle ladre che cercano di recuperare i dipinti del loro amato padre le abbiamo conosciute quando eravamo molto giovani e dunque un po’ ingenui, ma a vederle adesso scalare mura invalicabili con le loro tutine aderenti non si può fare a meno di domandarsi: ma davvero?

Buoni regia e cast, ma la sceneggiatura non convince

Soprattutto perchè la serie non parte in medias res, costringendoci a fare un atto di fede e prendere per buona la loro facilità a certi furti e acrobazie. No: nel primo episodio le tre sorelle si ritrovano per la prima volta a ideare e compiere un reato e, nonostante questo, riescono in imprese che farebbero impallidire le ninja turtles.

Ancora più assurdo, poi, il fatto che nessuno le riconosca mai, nonostante si nascondano al massimo la bocca e per ragioni personali girino sempre intorno alle forze dell’ordine.

Forzature eccessive e fumettistiche che, certo, sono accettabili in un manga, ma non in una serie che dal manga si discosta nel tentativo di stare al passo coi tempi e con la modernità, sia in termini di apparecchiature tecnologiche usate in scena che con gli immancabili riferimenti alla sessualità (e all’omosessualità).

Un peccato perchè l’idea è buona e gli attori giusti, ma soprattutto perchè fotografia e regia ne fanno un prodotto decisamente al di sopra degli standard francesi.

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