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North of North rende protagonista l’Artico tra femminismo e (troppa) leggerezza

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

20/04/2025 - 14:09

North of North rende protagonista l’Artico tra femminismo e (troppa) leggerezza

© Netflix / Jasper Savage

3.2 /5

Trovare ambientazioni originali e situazioni che la serialità non abbia ancora sviscerato in ogni modo possibile, è un traguardo importante. Per questo bisognerebbe maneggiarle con cura, senza buttarle via, come invece rischia a tratti di fare la serie Netflix North of North.

Otto episodi dalla durata di soli venticinque minuti ciascuno, portano il pubblico nell’Artico, a contatto con gli inuit, ovvero una popolazione indigena del luogo. In particolare, esplora il mondo di una di loro, Siaja (Anna Lambe), giovanissima ma già stanca di una vita nella quale non può essere altro che moglie e madre.

North of North racconta la vita di una inuk pasticciona ma decisa a diventare indipendente

Decisa a rimettersi in gioco, Siaja sfida la società e lascia il marito, trovando un lavoro e baciando il primo che capita. Ovvero suo padre, che non aveva mai conosciuto e che decide di tornare proprio in quel frangente, scoprendo di avere una figlia e di non aver mai dimenticato la madre, con la quale aveva avuto una relazione.

La protagonista abbandona il suo nido caldo e affronta le temperature sotto zero senza paura: la sua lotta per affermare la propria identità e libertà è l’emblema perfetto del più puro femminismo, qui calato in un contesto completamente nuovo, sia ambientale che culturale.

Siaja diventa quasi un simbolo, ma senza pretenderlo o sottolinearlo. Anzi: fa tutto a caso, commette un sacco di errori, ammette la propria impreparazione ma non smette di provarci, non si prende troppo sul serio pur avendo le idee chiare su ciò che si aspetta adesso dalla vita.

Il racconto è ricco di sottotesti e di sfumature ma si perde un po’ in quella eccessiva leggerezza usata per metterlo in scena. Va bene il sorriso, ben venga la spensieratezza, ma non approfondire certi spunti di riflessione è un peccato.

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