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L’Eternauta è una palla apocalittica!
di Stefania Stefanelli
07/05/2025 - 16:50
© Netflix / Mariano Landet
2.7 /5
Non si era mai vista una serie che coniugasse altissima tensione e noia mortale. Almeno prima de L’Eternauta, il racconto di fantascienza che in sei puntate mette in scena su Netflix una celebre graphic novel argentina di circa sessant’anni fa.
Gli amanti di storie apocalittiche senz’altro troveranno interessante l’idea di un mondo in cui una tempesta di neve tossica stermina in piena estate buona parte della popolazione, annunciando l’arrivo di un esercito straniero pronto ad attaccare la Terra. Il problema, anche per loro, sarà quello di trovare la pazienza di proseguire la visione nonostante l’esasperante lentezza narrativa.
Già confermata la seconda stagione de L’Eternauta
A fronte di un inizio angosciante e ipnotico, che crea grande pathos catalizzando l’attenzione dello spettatore, il grosso della vicenda procede a passo di lumaca, finendo davvero per farlo sentire avvolto o meglio impantanato in quella neve ovattata.
Le buone idee ci sono – come l’uso ironico dell’accogliente brano natalizio Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow! – e il cast, capitanato da Ricardo Darìn, regge, scongiurando il rischio di sovraccarico mimico tipico delle produzioni sudamericane.
Ma si fa fatica ad andare a fondo e, qualora ci si riesca, non si troverà una conclusione perchè la serie resta aperta nel finale, in attesa di una seconda stagione che, quantomeno, è già stata confermata. In conclusione: solo per veri e fedelissimi appassionati.
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