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La Ricetta dell’incredibilità

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

26/09/2025 - 12:45

La Ricetta dell’incredibilità

© BOOM Pr

3.3 /5

E’ una favola, La Ricetta della Felicità. Non perchè trovarla sia qualcosa di irreale, quanto perchè la serie di Rai 1 così intitolata racconta una storia poco credibile, con troppi voli pindarici e coincidenze al limite dell’assurdo. Che, certo, fanno sperare e donano il sorriso, ma non convincono al 100%.

Per esempio, queste mogli che non si accorgono mai di niente, che cascano dal pero quando viene fuori che i loro mariti hanno segreti inconfessabili, gli appassionati di serie tv le conoscono fin troppo bene. E, più che scatenare empatia, ormai fanno venire il nervoso, specialmente quando iniziano indagini con indizi risalenti a vent’anni prima e riescono ad imbroccare subito la strada giusta.

Cristiana Capotondi e Lucia Mascino alle prese con personaggi che le mettono in risalto

La protagonista Marta si salva per questa sua aria da Alice nel paese delle meraviglie. È una donna ingenua perchè pura di cuore, buona al punto di farsi carico delle responsabilità degli altri e ha il merito di portare in scena una Cristiana Capotondi finalmente diversa dal solito. L’attrice ormai da anni si è specializzata in ruoli drammatici, sofferenti e fa piacere vederla sorridere un po’ di più e misurarsi con un racconto più leggero.

L’altra protagonista Susanna è al contempo il personaggio perfetto per Lucia Mascino, che nell’immaginario collettivo è da anni il rude commissario Fusco de I Delitti del BarLume. Anche questa donna è tosta, spiccia, ma in modo più dolce, più appassionato, un po’ come l’irrisolta Lorelai Gilmore di Una mamma per amica (e del resto la Mascino su Rai 2 era stata Una mamma imperfetta).

Le due sono molto diverse ma insieme funzionano e funziona anche il resto del cast, con una menzione speciale per Valeria Fabrizi – finalmente senza il velo e molto tenera nei panni di una nonna smemorata – e per Andrea Roncato, credibile e divertente in quelli dell’indomita canaglia in pensione.

Al netto di una sceneggiatura “fantasiosa” e dei troppi flashback con relativi salti temporali poco chiari, la serie fa il suo dovere intrattenendo e incuriosendo.

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