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Kakegurui, un mix tra Squid Game e Mercoledì

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

19/05/2025 - 17:13

Kakegurui, un mix tra Squid Game e Mercoledì

© Netflix

3.9 /5

Signore e signori, finalmente è arrivata una storia di adolescenti non stucchevole e prevedibile, così tanto fuori dall’ordinario da essere adatta paradossalmente solo ad un pubblico dai 16 anni in su. Si intitola Kakegurui, che significa “giocatore compulsivo”, ed è disponibile su Netflix con i suoi dieci episodi.

La produzione è canadese ma il prodotto è tratto dall’omonimo manga giapponese, che in patria era già stato adattato sotto forma di anime e serie tv. E, al netto delle imperfezioni che puristi ed appassionati del genere sono in grado di scovare, si tratta di un racconto cattivo ed intrigante, quasi quanto Squid Game.

Kakegurui è un vivace dramma tratto da un manga

La grossa differenza sta nel fatto che qui i protagonisti sono dei ricchi adolescenti, che all’interno di una scuola quantomeno particolare si sfidano tra loro in giochi e scommesse di ogni genere, mettendo a rischio i loro soldi e la propria dignità. Chi perde, infatti, diventa un “animaletto” dei potenti, che imbrogliano e non mostrano alcuno scrupolo né rispetto per il prossimo.

In questo contesto ben più nero e pericoloso di quello gotico ed affascinante di Mercoledì, si inserisce l’intrepida Yumeko (Miku Martineau), una ragazza decisa a vendicare la morte dei suoi genitori, che sfida il sistema e lo esaspera. Facendosi velocemente spazio in una logorante guerra di nervi nella quale influencer, vittime e carnefici si passano la palla di continuo.

La punta di diamante dell’insieme, frizzante pur nella sua drammaticità, è proprio l’attrice protagonista, estremamente espressiva e capace di invadere la scena con quell’aspetto a metà tra una lolita impertinente e un brutale killer senza paura.

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