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Il Collegio: spontaneità addio

di Jonathan Zacconi

08/12/2020 - 13:00

Il Collegio: spontaneità addio

Il Collegio
Il Collegio

L’elemento davvero imprevedibile de Il Collegio è scomparso. Il docu-reality, fin dalla sua prima edizione, spicca per essere uno dei pochi programmi, se non l’unico, che racconta i giovani ai giovani. Se il montaggio, le musiche e le dinamiche create all’interno del reality stagione dopo stagione sono sempre più distintive, a perdere di spontaneità e verità è stato il gruppo di allievi. Mai come quest’anno si sono rivelati animali da palcoscenico, ben consapevoli di ciò a cui sarebbero andati incontro con la partecipazione al Il Collegio e pronti a tutto pur di conquistare il loro pubblico che li ha premiati con centinaia di migliaia di follower su Instagram e TikTok.

Record di espulsioni in questa quinta edizione, sei in sei puntate, dovute principalmente a comportamenti fin troppo eccessivi e mancanze di rispetto nei confronti non solo dei professori, ma anche del preside che quest’anno due volte è stato mandato “a quel paese” (Aurora Morabito e Ylenia Grambone eliminate per questi motivi). I ragazzi sanno a cosa puntare e cercano di spingersi sempre più in là.  A nulla, ad esempio, sono serviti i continui richiami e le avvertenze per Marco Crivellini o Simone Bettin, eliminati alla quarta puntata per non aver mai rispettato le autorità all’interno de Il Collegio, fregandosene di tutto e tutti. Il risultato: 215mila follower per il primo e 160mila per il secondo. Destino simile per Alessandro Andreini (276mila follower), nel ruolo dell’alternativo del gruppo, che, puntata dopo puntata, con la sua carica di simpatia e sfrontatezza ha tirato la corda fino a spezzarla ed essere eliminato.

Uno dei punti di debolezza del programma è sempre stato quello di poter sembrare fin troppo scritto; se questo problema prima veniva compensato dalla spontaneità dei collegiali, ora, che arrivano “studiati”, risulta impossibile provare ad evitarlo. Eppure, non tutto è perduto: come hanno dimostrato Giordano Francati, Giulia Matera o Usha Teoli, si può ancora entrare nel cuore del pubblico con sincerità, mostrando il vero carattere, senza necessariamente indossare una maschera e comportarsi come chi ci segue richiede. Ed è questo che ci aspettiamo nel cast della prossima edizione de Il Collegio, se il programma lunga vita vorrà avere.

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5 commenti su "Il Collegio: spontaneità addio"

  1. Non sono d'accordo... Il gruppo di ragazzi maggiormente consapevole fu quello della quarta edizione che, per altro, ebbe atteggiamenti veramente sgradevoli e a più riprese. Mancò, soprattutto, un percorso edificante che, invece, vedo quest'anno. Non dimentichiamo poi che quest'anno i casting sono stati fatti in tempi ristretti causa Covid. Per me si conferma uno dei migliori programmi del palinsesto e mi sembra assurdo fargli le pulci.

  2. Davdemaggio ma che dite? Siete stati proprio voi già dalla prima edizione a far notare che tutti gli studenti erano attori in erba , ognuno già col suo manager, con la sua scuderia. Questa trasmissione è sempre stata fintissima. Io ho retto le prime puntate della prima edizione per accorgermene e voi con me. Ora mi dite che si è "persa" una spontaneità che non c'è mai stata.

  3. Ma và? E ve ne siete accorti adesso che è tutto farlocco? E si permettono pure di prendere in giro gli spettatori a TvTalk... Come ha detto Lundini ieri sera: "è uno scherzo! è finto! è un programma Rai!!"

  4. Perché le altre stagioni no? È il GF Vip per i nuovi analfabeti funzionali under 20

  5. Guardai la prima stagione che mi divertì davvero molto, poi è diventato una scimmiottatura di sè stesso, con forzature sempre più spinte di anno in anno. Purtroppo gli ascolti hanno premiato questa deriva perchè una certa gioventù si diverte molto (a quanto pare) a seguire personaggi sguaiati e sopra le righe che ormai ricordano più il GF et similia che un Collegio.