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Glaskupan, una gelida cupola di vetro che contiene il giallo perfetto

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

19/04/2025 - 15:48

Glaskupan, una gelida cupola di vetro che contiene il giallo perfetto

© US Netflix

3.7 /5

Camilla Läckberg è una prolifica scrittrice di gialli che da circa vent’anni sforna saghe e personaggi impegnati a risolvere delitti nella sua terra d’origine, la Svezia. Ora, per Netflix ha creato Glaskupan – La cupola di vetro, una serie nella quale ha messo a frutto tutta l’esperienza accumulata, confezionando un’indagine inquietante ed articolata, come nella migliore tradizione del genere.

L’argomento trattato è uno dei più insidiosi e respingenti possibili: il rapimento di bambini. Anzi, di bambine, che vengono rinchiuse da un uomo in una scatola di vetro, le cui pareti interne sono ricoperte di specchi che impediscono loro di vedere cosa succede fuori.

La protagonista di Glaskupan sembra un automa

La protagonista è una di queste bambine che, riuscita a fuggire da quell’orrore, viene adottata dal poliziotto che l’ha salvata e, una volta adulta, diventa una criminologa esperta proprio nel tipo di drammi di cui è stata vittima. E, quando la figlia della sua migliore amica scompare, ripiomba nuovamente nell’incubo.

Lejla (Léonie Vincent) accompagna lo spettatore nei luoghi del crimine e contribuisce a far sì che il freddo dell’ambientazione svedese entri nelle ossa: non sorride mai, porta addosso i segni del trauma subito e sembra quasi un automa, incapace di provare vere emozioni.

Nei sei episodi si dipana un mistero fatto di scoperte sconcertanti, segreti che confondono il lavoro delle Autorità e false piste. Ma un occhio attento ci troverà anche indizi per scoprire il colpevole, in un finale che gli appassionati del genere potrebbero trovare un po’ scontato, ma sicuramente di impatto.

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