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Emily in Paris si è salvata in corner… in Rome

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

01/10/2024 - 14:01

Emily in Paris si è salvata in corner… in Rome

© Giulia Parmigiani/Netflix

3.5 /5

La prima parte della quarta stagione di Emily in Paris, uscita a Ferragosto, aveva lasciato non poche perplessità, somigliando fin troppo al secondo film tratto da Sex & the City: tutto abiti, lustrini e lusso e pochissima sostanza narrativa. Per fortuna la seconda parte, rilasciata da Netflix a settembre, ha ridato dignità ad una delle serie meglio riuscite degli ultimi anni.

Il richiamo a Sex & The City non è casuale, perchè Emily in Paris è stata l’unico nel marasma di titoli al femminile usciti negli ultimi vent’anni a restituire in parte il sapore della famosa serie ambientata a Manhattan. Merito ovviamente del comune ideatore Darren Star ma anche e soprattutto della protagonista (Lily Collins), che agli esordi tanto poteva somigliare ad una giovanissima Carrie Bradshaw. E chi ha visto The Carrie Diaries, sa.

Ma l’esordio della quarta stagione l’aveva vista sprecare la tanto attesa storia d’amore con Gabriel (Lucas Bravo) ed impantanarsi ancora nei piani ormai ridicoli e ripetitivi di Camille (Camille Razat), con la quale Emily ha tirato fuori ancora e all’ennesima potenza tutta la sua ingenuità. Perchè tanto scaltra, furba e sul pezzo si è sempre dimostrata nel mondo del marketing, quanto inerme e incapace di farsi valere nelle questione private. Esattamente come il suo Gabriel.

Emily in Paris 4: il doppiaggio giova a Eugenio Franceschini

Il twist della seconda parte di stagione, con l’arrivo di Marcello e il trasferimento di Emily a Roma (tutte le foto), ha rotto gli schemi e dato nuovo vigore alla narrazione. Nonchè dimostrato, ahilui, quanto il doppiaggio giovi ad Eugenio Franceschini, molto più d’impatto e convincente rispetto a quando recita nelle serie italiane con la sua voce. Da sottolineare che altri interpreti italiani come Raoul Bova e Anna Galiena hanno conservato la propria.

La vera forza della serie, che nella quinta stagione dovrebbe ancora vedere la protagonista nel nostro Paese in una sorta di restart, restano comunque i comprimari straordinari, da Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu) a Mindy (Ashley Park), da Luc (Bruno Gouery) a Julien (Samul Arnold). Capaci con le loro battute taglienti e con la prorompente personalità che li contraddistingue, di far sembrare allo spettatore ogni esagerazione e ogni eccentricità perfettamente naturale.

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