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David di Donatello, a trionfare è l’imbarazzo
di Stefania Stefanelli
08/05/2025 - 13:39
© US David di Donatello / Emanuele Manco
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La domanda che ci siamo posti, guardando la serata di premiazione dei David di Donatello 2025, è la seguente: “perchè noi italiani, nonostante non ci manchino grandi talenti in tutti i settori dello spettacolo, durante una manifestazione nostrana così importante dobbiamo ridurci ad apparire dilettanti allo sbaraglio?”.
Passi per l’emozione dei vincitori delle varie categorie, perchè quella ci sta e per questo i loro lunghissimi ringraziamenti – a volte inconcludenti, altre ricchi di importanti riferimenti all’attualità politica internazionale – si possono anche perdonare. Ma che i padroni di casa fossero palesemente a disagio, non sapendo bene come fare quello che dovevano fare, è inaccettabile.
Mika e Elena Sofia Ricci non sono conduttori e questo è quanto: tempi morti, necessità di leggere tutto dal gobbo, risatine nervose e momenti imbarazzanti hanno caratterizzato la loro tenuta del palco. Lei ha messo le mani avanti dicendo che non erano del mestiere bensì “prestati“, lui le ha risposto che “si impara velocemente” e lei ha capito che doveva parlare più in fretta. Mettendo il turbo e apparendo ancora più agitata di quanto la salivazione zero non avesse già svelato.
Non è stato poi chiaro se l’arrivo in ritardo di Mara Venier per premiare Ferzan Ozpetek fosse una gag studiata o se i “conduttori” l’avessero semplicemente dimenticata, fatto sta che si sono ricordati di annunciare il nuovo film dell’ospite internazionale Timothée Chalamet solo dopo che lui era sceso dal palco.
La colpa del disastro in ogni caso non si può attribuire a loro quanto a chi li ha messi lì, perchè come il Festival di Sanremo ci ha insegnato, come co-conduttori possono funzionare cantanti, soubrette e calciatori, ma devono necessariamente essere accompagnati e guidati da un professionista.
Che qui, semplicemente, non c’era. E, per quanto la contaminazione possa essere bella, ognuno dovrebbe fare il suo mestiere.