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Ci volevano I Fratelli Corsaro per svecchiare Beppe Fiorello
di Stefania Stefanelli
12/09/2024 - 11:40
© US Mediaset
3 /5
Era ora. Non se ne poteva più. Di quei ruoli tutti simili, di quegli sguardi contriti, di quegli eroi quotidiani che avevano trasformato Giuseppe Fiorello nel pretino laico della serialità italiana. Per carità, le serie che ha interpretato per anni sulla Rai hanno avuto un certo impatto sociale e hanno fatto conoscere vicende reali che altrimenti sarebbero passate sotto silenzio, ma avevano reso questo attore noioso da morire. E invece con I Fratelli Corsaro qualcosa è cambiato.
Nella nuova serie di Canale 5, partita ieri sera, Fiorello junior ha tirato fuori un po’ di verve. Senza arrivare ai livelli del fratello maggiore, certo, ma meglio così perché di Rosario ne basta e avanza uno. Il suo Fabrizio, giornalista detective, è un femminaro incallito che ruba i fiori sulle tombe ai cimiteri e va a letto con informatrici assassine. Provocatorio e irresistibile ai più, conferisce all’attore siciliano un aspetto diverso, senza più quell’aria triste e quello sguardo dimesso al quale ci aveva abituati. Benché anche lui abbia i suoi drammi e i suoi traumi, ci mancherebbe!
I Fratelli Corsaro replicano il classico schema della commedia investigativa nostrana
Fatta salva questa epocale novità, I Fratelli Corsaro si inserisce alla perfezione nel solito filone seriale italiano che da secoli vede preti, suore, insegnanti, giornalisti e avvocati pronti a risolvere qualunque indagine facendo fare una pessima figura alle Forze dell’Ordine, che arrivano sempre dopo di loro e spesso solo grazie alle loro soffiate.
Ma non si tratta di un demerito, perché al pubblico della generalista questo schema piace. Dunque ben vengano serie così: furbe nella loro semplicità, piacevoli da seguire, con un buon cast, personaggi scritti bene, dialoghi vivaci, la famiglia come valore supremo e sullo sfondo la Sicilia tanto amata dai telespettatori.
Poi, qualora fosse necessario, a ricordare che questa non è la Rai ci pensa Vittorio Magazzù, universalmente riconosciuto sul piccolo schermo come il figlio di Rosy Abate.