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Bentrovata, Betty!
di Stefania Stefanelli
31/07/2024 - 13:41
4 /5
Quando leggiamo che è in arrivo l’ennesimo sequel/reboot, il primo pensiero è inevitabilmente negativo: possibile che non ci siano nuove idee e si raschi sempre più spesso il fondo del barile? Tuttavia, bisogna fare le dovute distinzioni, perchè ci sono alcuni casi in cui ripescare una serie del passato diventa una celebrazione. Come nel caso di Betty la Fea – La Storia Continua.
Yo soy Betty, la Fea (anche Betty… la cozza in Italia) è stata una telenovela colombiana di grande impatto, uno dei maggori successi sudamericani di tutti i tempi, ma in Italia considerata di serie B. Una sola stagione realizzata nel 1999 – con un breve sequel due anni dopo – e disponibile dapprima sull’ormai defunta Happy Channel, poi trasmessa da numerose emittenti regionali, da Vero e infine da Rai Premium, ma capace di ispirare una ventina remake tra i quali l’iconico Ugly Betty.
Che a distanza di oltre vent’anni la serie ritorni su Prime Video con 10 episodi (rilasciati settimanalmente) e tutti i personaggi del passato è una bella soddisfazione. Che ha il sapore della reunion, come ritrovare gli amici di un tempo e scoprire cosa ne è stato di loro in tutti gli anni in cui sono stati lontani.
Betty la Fea – La Storia Continua: un racconto retrò ma con molti elementi moderni
Questo sequel rovescia la storia originale: Betty (Ana María Orozco), pur amando ancora l’affascinante marito Armando (Jorge Enrique Abello), non si fida di lui e vuole il divorzio, costringendolo a rincorrerla disperatamente. La donna abbandona il look sofisticato che si era imposta per tornare a vestire i suoi panni e ad indossare i suoi occhiali, ma con grazia, sposando appieno il concetto di accettazione del sé ormai in voga.
Continua a lavorare nella casa di moda del marito, della quale è Presidente, circondata dalle ormai emancipate amiche della “banda delle racchie”. E, soprattutto, ha una figlia (Juanita Molina) con la quale fatica a comunicare, una ragazza tutta social network e sogni di gloria, che apre al mondo dei giovani e attualizza il sapore un po’ retrò della storia.
L’insieme è teatrale, molto enfatizzato e a tratti eccessivo ma fedele all’originale, del quale viene conservata, anzi rinvigorita, l’identità.
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Filippo Tulli dice:
Peccato che su Prime non ci sia la stagione originale. Credo che non abbia mai amato una Soap come questa