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Prisma cancellata. Non ci sarà una terza stagione
Lo annuncia l'ideatore e regista Ludovico Bessegato, che non nasconde malcontento per la fine della serie Prime Video
di Roberto Mallò
11/09/2024 - 15:15
© Us Prime Video
Fine delle avventure per Prisma, la serie italiana prodotta da Prime Video. L’ideatore e regista Ludovico Bessegato ha infatti annunciato che la produzione Amazon non è stata rinnovata per una terza stagione. Discorso nel quale non ha nascosto il proprio malcontento, facendo una conversazione generale sul mondo delle serie streaming.
Vi devo purtroppo dire che la seconda stagione di Prisma sarà l’ultima e non ci sarà una terza stagione. Ve lo dico direttamente, è quello che penso sia giusto fare, per il rapporto che abbiamo sempre avuto e proverò anche a spiegarvi perché. Dal mio punto di vista, perché non conosco i dati, non conosco le ragioni profonde delle scelte editoriali delle piattaforme; però vi provo a dire quello che penso
ha esordito Bessegato in un video postato su Instagram, nel quale ha poi puntualizzato quanto, dal suo punto di vista, la serie con protagonisti i gemelli Andrea e Marco Risorio – ambedue interpretati da Mattia Carrano – sia stata apprezzata dal pubblico, sottolineando anche un’importante crescita social.
La percezione che abbiamo avuto noi è stata buona […] Probabilmente Prisma è andata bene, ma non è andata abbastanza bene da giustificare il costo di un rinnovo e questa è una cosa che avviene, in realtà, sempre più spesso nel mondo della serialità del 2024.
sottolinea, lasciandosi poi andare ad una considerazione rivolta non soltanto a Prime Video, ma a tutte le piattaforme in generale:
Le serie, ripeto, costano tanto e la sensazione è che siano cambiate proprio le policy delle piattaforme negli ultimi due anni. Se prima si tendeva a cercare prodotti sperimentali che si differenziassero da quello che c’era in giro proprio per la differenza rispetto alle serie generaliste delle televisioni, sostanzialmente, la sensazione è che negli ultimi anni invece la politica delle piattaforme sia invece quella di allargare il pubblico, di cercare sempre di meno prodotti di nicchia, prodotti sperimentali, dei prodotti premium, e cercare, viceversa, dei prodotti che legittimamente cercano di piacere a più persone possibili, magari andando un po’ meno a cercare sperimentazioni e soluzioni alternative.
Policy che Bessegato considera totalmente legittima perché “stiamo parlando di piattaforme private che si mantengono grazie al pagamento di abbonamenti e devono far tornare i loro conti”. Tuttavia, ha tenuto a difendere il lavoro fatto con Prisma, sottolineando che nel corso delle due stagioni prodotte, oltre a trovare il favore della critica, il pubblico ha potuto appassionarsi ad una serie che “parlava di argomenti che di solito non trovava in altri prodotti“ perché ha saputo immortale “un’Italia che esiste e che nessuno racconta“. Non a caso, incassando la scelta di Amazon, Bessegato ha proseguito con una certa ‘vis polemica’.
Da creatore, la sfida per me, in futuro, sarà cercare di trovare ancora di più l’equilibrio tra il pubblico e quello che piace a me […] Se noi passiamo due anni a intervistare i ragazzi cercando di fare una serie la più autentica possibile su quel mondo e, poi, la maggior parte delle persone preferisce serie in cui ancora abbiamo la ragazzina timida che finisce nel college e si innamora dello stronzo proponendo meccanismi vecchissimi e per niente autentici – ma continua questa cosa ad assorbire più attenzione, più pubblico, di quanto non assorba una serie che ha un lavoro di studio come Prisma – significa che forse abbiamo fatto degli errori oppure che siamo stati un po’ presuntuosi, abbiamo pensato che al di là di quello che al pubblico di riferimento piace […] potessimo proporre qualcosa che a noi piaceva di più.
Continua:
Questo, probabilmente, è la spiegazione di fondo del perché Prisma è andata bene ma non benissimo. Esistono ancora dei canovacci che funzionano meglio dell’autenticità; questo come dire è un fallimento personale ma bisogna anche accettare quello che il pubblico vuole e ama, anche se non è necessariamente quello che piace a noi. Vedremo che cosa succederà
Conclude il suo sfogo ricordando anche il caso SKAM Italia, progetto che sembrava “fosse morto” ma che poi è resuscitato e ha sfondato su Netflix dopo l’esordio su TIMVISION. Mai dire mai, insomma, dato che per Prisma aveva scritto una “terza stagione che, secondo me, chiudeva veramente bene la storia“. Intanto, anche se “mi piace pensare sia un arrivederci e non un addio“, adesso Bessegato si dedicherà ad un progetto per il cinema, che considera il “posto più giusto per il tipo di storie che voglio raccontare”.
Non manca un invito ai fan della serie:
Vi chiedo, per tutto quello che Prisma rappresenta, di non insultare nessuno; poi se volete chiedere e protestare, per carità, siete liberi… però vi prego di non usare insulti perché non servono a niente e paradossalmente avrebbero solo l’effetto contrario. Concentriamoci su quello di bello che abbiamo avuto più che su quello che non possiamo più avere. Io, da parte mia, vi posso solo dire che sono stati tre anni bellissimi e che Prisma è stata una cosa molto importante per me.
Prisma avrà dunque lo stesso destino di SKAM Italia e troverà vita altrove? Questa è la speranza di Bessegato.