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TABLOID: TRIS DI DONNE PER IL “NUOVO LUCIGNOLO” DI ITALIA 1. CONDUCONO MONICA GASPARINI, MONICA COGGI E SILVIA CARRERA

di Marco Bosatra

10/06/2011 - 11:41

TABLOID: TRIS DI DONNE PER IL “NUOVO LUCIGNOLO” DI ITALIA 1. CONDUCONO MONICA GASPARINI, MONICA COGGI E SILVIA CARRERA

Monica Gasparini

Aperitivi in spiaggia, serate in discoteca, giornate da trascorrere rosolando sotto il sole a due passi dal mare: in una parola la bellavita. E chi l’ha saputa raccontare meglio di Lucignolo? Il dj della notte non tornerà ad animare l’estate di Italia 1 ma per i maniaci del gossip (e non solo) c’è una buona notizia: dal 28 Giugno la rete giovane Mediaset trasmetterà Tabloid, versione riveduta e corretta del vecchio rotocalco di Studio Aperto.

Ispirato ai magazine popolari d’Oltremanica, Tabloid riproporrà la formula rodata dell’attualità e della cronaca nera, con Avetrana e Misseri che minacciano di imporsi anche nella desolante estate catodica, mixata al gossip scandalistico della cronaca rosa. A curare i contenuti del programma saranno le redazioni di Videonews e di Studio Aperto, due marchi di fabbrica che per gli amanti del genere sono anche una garanzia.

Ben tre sono le giornaliste che ci terranno compagnia nel corso delle cinque puntate: Monica Gasparini, effettiva padrona di casa che dovrebbe seguire l’attualità, Silvia Carrera dalla redazione di Studio Aperto per la parte più leggera e Monica Coggi da Videonews per la cronaca nera, quest’ultima strappata dalle braccia di Barbara D’urso che l’ha lanciata come volto ricorrente di Pomeriggio Cinque.

Sarà Tabloid il nuovo Lucignolo?

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3 commenti su "TABLOID: TRIS DI DONNE PER IL “NUOVO LUCIGNOLO” DI ITALIA 1. CONDUCONO MONICA GASPARINI, MONICA COGGI E SILVIA CARRERA"

  1. Intendo di Studio Aperto

  2. Da Lunedì nuovo studio, sigla, grafica e domenica conduzione doppia...

  3. Però a me Lucignolo piaceva. Lo guardavo quando non c'era ancora il digitale e Italia 1 lo vedevo in analogico con la nebbia che lo rendeva in bianco e nero 3 volte su 5 e l'audio sempre disturbatissimo che ti perdevi un terzo delle parole per strada. Ahhh bei tempi quelli.