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MISS ITALIA 2009, LA TALENT-RIVOLUZIONE DI MILLY: VIA I NUMERI E DENTRO LE CATEGORIE. CHIAMEREMO LE RAGAZZE CON NOME E COGNOME, E’ QUESTIONE DI DIGNITA’

di Eugenio Viterbo

29/08/2009 - 17:36

MISS ITALIA 2009, LA TALENT-RIVOLUZIONE DI MILLY: VIA I NUMERI E DENTRO LE CATEGORIE. CHIAMEREMO LE RAGAZZE CON NOME E COGNOME, E’ QUESTIONE DI DIGNITA’

Miss Italia 2009 - Locandina

Non è solo un’allenatrice, come ieri ha dichiarato ai microfoni di DM TV (qui la prima delle nostre interviste direttamente dal concorso): Milly Carlucci è una vera e propria rivoluzionaria! Di più. Potremmo definirla “la pasionaria di Miss Italia“. Prese in mano le redini del concorso di bellezza, ci sta riservando una sorpresa dietro l’altra. E, così, intervista dopo intervista, motto dopo motto, mentre la gara si avvicina, la Carlucci, come una prestigiatrice del piccolo schermo, tira fuori ancora qualche coniglio dal suo cappello cotonato.

L’ultima delle novità di questa 70esima edizione ha un nome; anzi, un nome e cognome. Perché se talent deve essere (come dichiarato pochi giorni fa), deve esserlo con tutti i crismi del caso. Pollice verso, dunque, a  parlare di candidate numero 18, 54, 76, ecc. e pollice alzato, invece, a declinare le generalità delle aspiranti reginette. Detto altrimenti, Milly ha deciso quanto segue: “Non ci sentirete mai chiamare una ragazza con un numero, le miss si chiameranno con il loro nome, non la numero 1 o 60. Abbiamo quindi abolito il numero di identificazione, perché è una questione di rispetto e di dignità. Le miss sono persone, non numeri e sono ugualmente riconoscibili senza questi“.

D’altronde, dopo un momento di sgomento nel veder cadere nel dimenticatoio anni di ragazze senza carta d’identità ma solo con pettorina d’ordinanza, questa dell’appello, come nelle migliori scuole (ed accademie televisive!), ci sembra la svolta più giusta e naturale che il concorso di Miss Italia potesse prendere una volta scelta la via del talent. Quindi, riassumendo: se per la bellezza erano sufficienti solo un corpo ed un numero, ora per dimostrare tutto il proprio il talento bisogna avere anche un volto e, soprattutto, un nome (e cognome). Sul loro reale talento artistico, aspettiamo, però, di vederle fattivamente all’opera.

Ma non è finita qui: c’è un’altra novità dietro l’angolo. Trattasi della divisione delle 60 aspiranti reginette in quattro categorie: vamp, trendy, romantiche e sportive. “E’ un criterio di spettacolo e di gioco – afferma la presentatrice –, senza la pretesa di ‘etichettare’ le donne“, riporta l’Ansa. “La prima sera abbiamo diviso le ragazze in quattro gruppi da 15, individuate e vestite in maniera l’una diversa dall’altra, per mostrare il loro stile personale. Basta con l’infornata di concorrenti tutte uguali e non riconoscibili“, il Milly-pensiero in un’intervista a Il Giornale di Sicilia.

Sarà. A noi, però, il tutto sembra sortire davvero l’effetto contrario. Infatti, questa formula ci ricorda un po’ troppo Il Ballo delle Debuttanti. La ragione principale del flop del talent condotto da Rita Dalla Chiesa era da ricercarsi proprio nel format molto povero, che puntava su un unico assioma: l’essere pop o l’essere chic, o l’una o l’altra cosa. Una contrapposizione che, dopo due puntate, ha dimostrato il suo punto debole: la facilità di fossilizzarsi e impantanarsi su una defizione preordinata e la volontà, conseguente, ed in corso d’opera, di scappare da quella cristallazione. Per dimostrare cosa, poi? Che una ragazza pop può essere anche chic e viceversa. Proprio quello che all’inizio si era negato, cioé. 

Tra tante novità, positive o meno (almeno, sulla carta) e poche conferme, quasi vent’anni dopo il canto femminista di Sabrina Salerno e di Jo Squillo, al via, allora, alla Miss Italia revolution. Perché nell’era dei talent show, se “la bellezza è già un talento”, noi, seguendo il dettato di Milly, ci sentiamo di aggiungere: “oltre alle gambe (ed alle pettorine) c’è di più“. O, almeno, ce lo auguriamo.

E proveremo a scoprirlo assieme, direttamente dal backstage, del concorso nel nostro Dietro Le Quinte di Miss Italia. Dopo Milly Carlucci, tra le altre, aspettatevi presto ai nostri microfoni Patrizia Mirigliani, Edelfa Chiara Masciotta, Fioretta Mari e Gianna Tani. Un poker di donne tutte per voi.

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37 commenti su "MISS ITALIA 2009, LA TALENT-RIVOLUZIONE DI MILLY: VIA I NUMERI E DENTRO LE CATEGORIE. CHIAMEREMO LE RAGAZZE CON NOME E COGNOME, E’ QUESTIONE DI DIGNITA’"

  1. @Peppe: Infatti, la tendenza è proprio questa. Per fortuna, purtroppo. Tanto vale, allora, anticiparsi coi lavori fin da subito. La Balivo e la Isoardi non mi sembrano le più belle in assoluto passate da Salsomaggiore, ma da lì son partite.

  2. ok è un concorso di bellezza GIULIA, ma visto che con gli anni queste ragazze sono anche arrivate a condurre forse è giusto veder fin dall'inizio se sono preparate al lancio nel mondo dello spettacolo.......

  3. Eugenio Viterbo : ahahha

  4. Eugenio Viterbo : Beh, racchie no, ma alcune di loro dovrebbero, tassativamente, parlare il meno possibile. Invece la tendenza è il contrario. E' un concorso di bellezza ? Allora tenetele mute. ;) Se volete trovare anche altro, cercate altrove. ;)

  5. @giulia: Su quello non ci piove. Nella mia mente malefica per le più cesse lo trasformavo - come già ho detto - in "Miss Italia per te ... non è mai iniziato". :)

  6. Beh, ma sentir dire ad alcune : " Per te miss. Italia finisce qui " era un bel momento . :)

  7. @giulia: Ma no giulia, che chiudere? Dall'era delle veline, è vero che le più belle non passano più da lì. Ma non è propriamente questo il punto: non saranno le più belle in assoluto, ma poco ci manca! Tutte racchie non sono. Anzi! Io guarderei più al fatto che negli ultimi anni si è visto che l'organizzazione scalpitava per trovare, finalmente, una formula "anni 2000". Per ora, l'impegno, anche mediatico, c'é: Milly si sta prodigando per fare quanto più le è possibile; anche in un ruolo per lei inedito qual è la direzione artistica. Io sto attendendo fiducioso. Anche questa storia dei numeri out, in un concorso antico e sempre simile a se stesso qual è stato finora Miss Italia, ha davvero dell'interessante.

  8. Eugenio Viterbo : Per risvegliare l'interesse su Miss Italia dovrebbero eleggere la più brutta. Allora ci sarebbe un record di ascolti. ;) E poi, io sono convinta che le più belle non partecipino ai concorsi. I licei e le università sono pieni di ragazze bellissime che pensano ad altro.

  9. Peppe : Infatti. ;) In situazioni desuete come Sanremo e Miss Italia il cambiamento vero sarebbe chiudere entrambi i concorsi.

  10. @giulia: Anche io ho forti remore. Però, si stava vivendo questa contraddizione negli ultimi anni: il concorso iniziava ad essere davvero paludato nella formula e, di contro, le elette e le altre finaliste stavano acquisendo sempre maggiore popolarità e credibilità. Per cui, il concorso, comunque, ha ancora una sua ragion d'essere (seppur più televisiva e meno di rappresentanza rispetto a dieci anni fa) ma le serate non devono più essere una lenta agonia fino all'elezione. Dubbi su alcune cose (già espressi), Milly non l'ho mai vista così convinta e decisa. Si vede che è un appuntamento che sente e sente di poter condurre al meglio. A me infonde sicurezza e voglia di seguirla.