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INTERVISTA A PAOLO BONOLIS. IL CONDUTTORE A DM: “NON CONDURREI MAI UN REALITY SHOW. MI RISULTA IMPOSSIBILE CAVALCARE IL DISAGIO ALTRUI”

di Davide Maggio

08/10/2009 - 15:43

INTERVISTA A PAOLO BONOLIS. IL CONDUTTORE A DM: “NON CONDURREI MAI UN REALITY SHOW. MI RISULTA IMPOSSIBILE CAVALCARE IL DISAGIO ALTRUI”

Paolo Bonolis (intervista esclusiva)

Forte di un sonoro 27% di share e di 6 milioni e mezzo di italiani incollati davanti al video, Paolo Bonolis continua a raccontarsi ai lettori di davidemaggio.it (qui la prima parte). Una chiacchierata che, quest’oggi, si sposta da Chi ha incastrato Peter Pan ai nuovi progetti del conduttore per la prossima stagione televisiva senza tralasciare qualche considerazione su alcune vecchie glorie della sua carriera e senza risparmiare qualche frecciatina…  

Prima di mettere da parte, per quest’intervista s’intende, Chi ha incastrato Peter Pan, cosa pensi della precedente edizione del programma, affidata nel 2005 a Gerry Scotti e Michelle Hunziker?

Parli di Chi ha incastrato lo Zio Gerry?

Certo.

Penso che non sia facile. Probabilmente devi tararti in qualche modo per poterlo fare al meglio. Ricordo che ci furono delle difficoltà, se non sbaglio, per quella produzione. Credo che sia Gerry che Michelle abbiano messo dentro tutta la loro professionalità però non penso che ciascuno di noi abbia, me compreso, tutti gli enzimi possibili per metabolizzare ogni cosa. Io probabilmente in alcuni generi di programmi non sarei capace, non pizzicherebbero le mie corde.

Per esempio?

Per esempio i reality. Mi risulta impossibile cavalcare il disagio altrui, non ne sarei capace e mi metterebbe in imbarazzo.  Io vorrei che si potesse sempre sorridere di qualcosa, se si tratta di spettacolo leggero.

Quando, invece, non si tratta di spettacolo leggero?

Nel momento in cui fai un programma come il Senso della Vita o capitano interviste particolari, mi piace mantenere quella sobrietà e quella soglia di serietà che alcuni argomenti richiedono. Quando lavori per il disimpegno, devi poter scherzare.

Nei reality non si scherza?

Credo che nei reality si scherzi poco, si prenda tutto tremendamente sul serio e vengano esasperate le distonie tra le persone e tutto questo mi mette a disagio. Per questo tenderei a smorzare e a far sorridere facendo perdere, per questo, al reality l’obiettivo che si pone.

Non dimenticare che sei riuscito a far piangere Maria De Filippi.

Ecco, quella era una di quelle situazioni di disagio ed ero profondamente in imbarazzo ma, come saprai, al Senso della Vita con l’intervista fotografica suggeriamo uno spunto di riflessione con un’immagine. Non potevo sapere che l’immagine di una vigna potesse riportare alla mente di Maria i tempi della vendemmia che faceva con suo padre.

A proposito di Maria De Filippi, niente Grammy Awards?

Ma magari! Se Mediaset volesse potremmo lavorarci sicuramente su l’anno prossimo. Il “problema” è che bisognerà realizzare uno spettacolo in grande stile. Hai presente quelle manifestazioni in cui ci sono le grandi entrate, le grandi presentazioni? Ecco, penserei ad una cosa del genere.

Per quest’anno, però, oltre a Chi ha incastrato Peter Pan, Il Senso della Vita e Ciao Darwin non c’è nient’altro per Paolo Bonolis. Si era parlato di innovazione e novità.

Per quest’anno, l’azienda questo mi ha chiesto e questo farò. Non che sia contrario, d’altro canto devo lavorare pure io. L’anno prossimo, invece, spero che possano vedere la luce alcuni progetti che ho presentato. C’è bisogno di novità ogni tanto; servono a darti quell’eccitazione che ravviva la passione.

Di che progetti si tratta?

Beh, non farmi dire nulla. Succede spesso che quando parli di nuovi progetti, te li ritrovi realizzati, senza accorgertene, su altre reti.

E’ un periodo, questo, in cui si tende più a “riesumare” che sperimentare. Tu cosa ripescheresti dal passato?

Sai che ho difficoltà a rispondere? Significherebbe ripercorrere in pochi secondi, vent’anni di televisione.

Per quanto ti riguarda, torneresti mai a Striscia?

Direi proprio di no. Sarebbe una situazione scomoda. Scomoda per me e scomoda per loro.

Antonella Clerici e’ stata tua ospite ieri nella prima puntata. Paolo Bonolis si fa garante di un rilancio d’immagine?

[Sorride, ndDM] Ma no, ho invitato Antonella perché ci vogliamo bene. Abbiamo lavorato insieme per il Festival di Sanremo del 2005. Non funziona, come molti vogliono far credere, che ci si “scambino” le ospitate.

Beh, però fate parte della stessa scuderia e si parla di una tua capatina a Sanremo.

Nella scuderia ci sono i cavalli  [ride, ndDM].

Allora continuiamo con i nitriti, potremo rivederti a Sanremo accanto alla Clerici?

Si, potrei andarci. Dipende da Antonella.

Pensavo vi foste già sentiti e ne aveste già parlato.

No, in realtà non ne abbiamo ancora parlato.

Cosa salvi e cosa butti della televisione italiana?

Della TV italiana salvo tutto. Certo, poi ci sono delle cose che mi piacciono e quelle me le vedo. Quelle che non mi piacciono non te le dirò mai.

Cosa ti piace e, dunque, guardi?

Innanzitutto guardo tutte le prime di ogni spettacolo, anche per una forma di dovere. Se poi mi piacciono è probabile che ci ritorni. Guardo l’appezzatura breve, guardo Striscia, guardo alcuni servizi de Le Iene, guardo Blob. Seguo con circostanza le cose;

In che senso?

Nel senso che, se capita di essere a casa, “spippolo” per un attimo e se trovo qualcosa che mi attira, qualunque cosa, posso anche soffermarmici un po’.  Ma e’ difficile che io rimanga a casa proprio per vedere un determinato programma. Non succede quasi mai tranne che per il calcio.

Hai lavorato per RAI e Mediaset, con un’alternanza quasi regolare. Dove ti senti più a casa?

Da mi moje (da mia moglie, ndDM). Non te lo dico a livello di battuta. Io non sento il luogo in cui lavoro come la mia casa. La mia casa e’ un’altra cosa, non sono uno che non vive per il lavoro. Sono stato bene a Mediaset, e sono stato male a Mediaset. Così come sono stato bene in Rai e sono stato male in Rai. Dipende da cosa fai, dalle persone che incroci, dal timing di determinati incontri. Io sono stato bene in tutte e due le aziende e allo stesso tempo ho avuto difficoltà in entrambe.

Si dice, però, che ci siano conduttori più adatti alla TV commerciale ed altri alla TV di Stato. Proprio per una serie di caratteristiche dell’artista. Nel tuo caso?

Beh, fortunatamente è andata bene a destra e a manca. Quindi sono contento di questa cosa. Io sono un’aziendalista finchè dura il contratto. Ora ho firmato per Mediaset e sono a disposizione. Non per niente sto facendo cose che mi vanno bene ma ne voglio fare altre. Finito il contratto. Basta.

C’è un programma al quale sei più affezionato tra quelli che hai condotto?

E’ difficile. Ognuno ha segnato qualcosa di particolare, ognuno ha segnato un momento della mia vita sposandosi bene in quel periodo ed oggi, forse, non si sposerebbe più così bene come all’epoca. A Tira e Molla e ad Affari Tuoi mi sono divertito come un deficiente;  a Ciao Darwin rido della tripla lettura del programma che pochi colgono ma quelli che la colgono non si perdono una puntata; ho adorato fare il Senso della Vita perché rispondeva a delle mie esigenze di domanda; sono impazzito di gioia nel poter costruire e confezionare i due Festival di Sanremo; se non avessi fatto Bim Bum Bam probabilmente non sarei stato capace di spiccicar parola nel mondo dello spettacolo, quindi è stata una scuola divertente ed importante; Urka è stata l’uscita dal tunnel, stavo rischiando la pedofilia…

Ci aggiorniamo tra qualche tempo per continuare l’elenco?

Con piacere!

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22 commenti su "INTERVISTA A PAOLO BONOLIS. IL CONDUTTORE A DM: “NON CONDURREI MAI UN REALITY SHOW. MI RISULTA IMPOSSIBILE CAVALCARE IL DISAGIO ALTRUI”"

  1. IL MIO REALITY dice:

    PAOLO BONOLIS complimenti e ancora complimenti. Sei un grande. Cavalchi da 25 anni le scene della tv italiana con professionalità e ironia. TI AUGURO altri 25 anni splendidi di carriera e successi!!! Complimenti a parte... Credo che Bonlis sia l'unico personaggio della tv italiana ad essere credibile sia sul fronte dell'intrattenimento puro (e in grande stile), sia sul fronte dell'infotainment-approfondimento...

  2. Anche se non tutti i programmi di Bonolis mi sono piaciuti, lo ritengo un professionista, piace alle mamme perchè rispetta la propria famiglia, non crea scandali, essendo sotto contratto mi sembra di aver capito che i programmi non se li può sempre scegliere e anche se preferirebbe fare altro deve pur lavorare, trattasi comunque di programmi dignitosi e famigliari. Mi sembra di aver capito che dall'anno prossimo lavorerà come indipendente con suoi progetti che proporrà a Rai o Mediaset.