Ora in tendenza
GUAI A LEI SE TOCCA I REALITY.
di Cristian Tracà
05/05/2011 - 12:15

Comincierebbe nel segno dei proclami il ‘pontificato’ del neo direttore generale della Rai Lorenza Lei. Le indiscrezioni riferiscono di un manifesto di idee che è di quelli che strappano l’applauso facile, che piacciono un po’ a tutti come retorica della ‘giustizia’. A chi come noi però la televisione la osserva e la analizza lascia più di una perplessità questa paventata intenzione di ‘ripulire’ le reti Rai dal genere reality show.
Sostanzialmente se sciogliamo le riserve della diplomazia l’obiettivo sembra L’isola dei Famosi, la testa è quella di Simona Ventura, il cui matrimonio con le produzioni di Via Mecenate sembra avviarsi sempre di più a conclusione ad ogni minuto che passa. Il cambio di guardia al vertice, da Masi che benediceva l’inizio del suo reality alla Lei che si dichiara subito contraria a questo tipo di intrattenimento (posizione allineata in buona sostanza a quella di Zavoli), potrebbe essere il vero e proprio colpo di grazia. Come reagirà la Mona: si riciclerà con umiltà o si concederà la pausa a cui ha spesso accennato?
Ma soprattutto sarà un ennesimo regalo a Mediaset, una svendita che costerà cara all’azienda? Una cosa bisogna sicuramente precisarla a monte di ogni valutazione: sembra pretestuoso e un po’ demagogico ‘sparare’ sul genere vilipeso per eccellenza. Avremmo preferito sentir parlare di un codice culturale a cui adeguare i programmi a prescindere dal genere, e non una condanna d’etichetta.
Licenza di continuare all’intrattenimento senza grandi contenuti basta che non ci sia un’affiliazione di nomenclatura alla reality tv? Cioè semaforo verde per i vari Ciak si canta o I Raccomandati, giusto per citare due esempi di trasmissioni non inquadrabili né nelle dinamiche di servizio pubblico né in quelle di stimolo culturale, e semaforo rosso a una schiera composta dai reality show, Isola dei Famosi in primis.
Le cartoline paesaggistiche dell’Honduras e la pubblicità progresso insita all’ecologia, l’educazione civica che nel giusto livello di lettura può trasmettere l’isola, il fascino quasi romanzesco dell’avventura con tutto il corollario di capolavori letterari che lo suffragano deve per forza cedere alla morale della parolaccia che non si può dire, della corporeità più esibita, della lite un attimo più eclatante?
Ridurre il problema della tv di Stato, nel mondo della frammentarietà culturale e mediatica, a qualche tratto più incandescente del reality appare veramente uno specchietto per le allodole. Soprattutto se pensiamo solo per un istante ai problemi della deontologia dell’informazione che affliggono il servizio pubblico, ridotto spesso a una copia della tv commerciale, solamente più contrita. La scelta è quella di consentire il voyeurismo insistito dell’infotainment chiudendo invece al voyeurismo ludico del reality?
Articoli che ti possono interessare
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
shameboy dice:
euforione Questo non vale per la Ventura. Vorrei ricordarti che la Ventura in Rai ha portato al successo solo Quelli che e L'isola, basta....
Clà dice:
Daccordissimo con Tracà! Anche io non sono daccordo su quelli che dicoo niente reality nella tv di stato. io spero che L'isola c sia come c sia anche un altro reality a riempirci le serate e i pomeriggi. La tv di stado è a pagamento e deve offrire un servizio pubblico ai cittadini del nostro paese giusto?ecco perchè questa puzza sotto il naso d togliere reality? se io vado in una città e pago (è un esempio) pago per avere tutti i servizi ec.., ma se questa città decide d togliere gli autobus io come mi muovo? non possono venirmi a dire che in una città dove non si paga(in questo caso mediaset) ci sono gli autobus vai là, e che cavolo io pago per stare in una città e mi tolgono un servizio che mi spetta di diritto visto che pago? La Tv pubblica la paghiamo è giusto che abbiamo tantissime offerte dai reality alle commedie ai documentari e tutti, non possono prendere la scusa della TV privata per i reality, noi paghiamo. Un altra cosa prendendo come esempio gli autobus, GLI AUTOBUS non funzionano da settembre fino a maggio, ma tutto l'anno mi piacerebbe se nel pomeriggio la TV publbica d RAIUNO evitasse le repliche sia in DayTime che in prime time investendo qualkosina in più mettendo anche presentatori che magari durante l'inverno non lavorano, ma che gli venga data al possibilità di lavorare da giugno fino a fine luglio in TV.
Vincenzoo dice:
@euforione: anche se parliamo di "fanta-televisione", se la Ventura andasse a Mediaset e farebbe un reality identico all'Isola, chiamato Io Naufrago, su Canale5, non credo proprio che risulterebbe flop :D e poi ricordiamo che la Ventura deve tutto il suo successo a Mediaset
euforione dice:
shameboy : I grandi della Rai che passano a Mediaset non hanno mai lo stesso successo. Non so per quale motivo ma è sempre stato così.
euforione dice:
FDv88 : Dovrebbero avere a che fare con musica, storia, cinema ecc.ecc. ma denotano povertà di idee e scarsa cultura in tutti i settori dell' arte che hai menzionato. Scarsa cultura o peggio la precisa volontà di mantere il livello della televisione modesto. Il critico Aldo Grasso riconduce il tutto alla mediocrità degli autori in circolazione , Fiorello sostiene che in Rai un programma che fa un minimo di ascolti decenti viene riproposto fino alla nausea ( che magari c'era sin dall' inizio ). L' Isola dei famosi è un programma affascinante, spettacolare, ricco di sfumature che bisogna saper cogliere anche solo per ridere (se non si riescono a trovare altri spunti che pure ci sono ).
shameboy dice:
Scusate ma la Ventura cosa aspetta a passare a Mediaset? ormai i presupposti ci sono tutti.
Vincenzoo dice:
Sono pienamente d'accordo con Cristian. Se la Ventura si riciclerà con programmi "non del suo repertorio", allora sarò uno dei primi a non apprezzarla più.
euforione dice:
Specchietto per le allodole, appunto. Ed io diffido sempre di coloro i quali attribuiscono all' Isola dei famosi e ai reality in genere tutto il male, tutto il trash della televisione.
Daniele Pasquini dice:
Che altro dire? Ha già detto tutto Christian.
FDv88 dice:
Beh, non è vero che "I raccomandati" o "ciak si canta" non hanno nulla a che fare con la cultura, il canto è arte e l'arte è cultura, la vultura non è solo la storia antica, il cinema, la musica, la pittura sono arte e di riflesso cultura.