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GRANDE FRATELLO 11: LA FORZA DEL CAST E’ LA DEBOLEZZA DEI SINGOLI.

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

22/10/2010 - 19:05

GRANDE FRATELLO 11: LA FORZA DEL CAST E’ LA DEBOLEZZA DEI SINGOLI.

Grande Fratello 11 in versione Uomini e Donne

“Sono una ragazza timida … ma faccio la cubista“, “decido di lasciare mia figlia  a casa … ma solo ora mi viene in mente che possa soffrire”. E’ tornato Grande Fratello e come ogni anno porta con sè i suoi luoghi comuni e le sue contraddizioni. Undici anni di show che si sentono tutti: nel pubblico, che al kick off riserva ascolti appena sufficienti, e nei concorrenti, educati ed assuefatti alla comportamentistica da reality. E dire che c’è chi asserisce che il format sia cambiato muovendosi verso una minore linearità e prevedibilità (anche a scapito di un impianto nazionalpopolare sempre più ipocrita).

Puntualmente, poi, ogni anno, viene posta la stessa la questione, che  a costo di sembrare  populisti riproponiamo anche noi, sull’opportunità di far entrare all’interno della casa “i soliti noti“. Possibile, continuiamo a chiederci, che agli autori per far scattare delle dinamiche in un gruppo siano indispensabili persone già addestrate al mezzo televisivo?

Non ha esperienze televisive, tanto meno ignoriamo quale scheggia di realtà rappresenti, Giuliano Cimetti, alias il gigolò; personaggio discusso di questa edizione che ci trova d’accordo a metà. Se proprio doveva entrare un accompagnatore per signore constatiamo che lui, anti Richard Gere, è stata la miglior scelta possibile. Sul resto dei partecipanti vorremmo dire qualcosa ma facciamo fatica a trovare delle personalità emergenti di cui valga la pena disquisire. L’ “anonimato”  del cast è, però, solo in apparenza un handicap per un Grande Fratello soap destinato a durare 5 mesi e che per questo necessità di concorrenti che vengano fuori nel lungo termine.

Anche i tanto vagheggiati scorci di realtà emergono dall’interazione più che dai singoli perchè, piaccia oppure no, non è un cosmopolita a raccontarci l’Italia quanto piuttosto un gruppo di giovani che giocano ad Uomini e Donne.

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11 commenti su "GRANDE FRATELLO 11: LA FORZA DEL CAST E’ LA DEBOLEZZA DEI SINGOLI."

  1. @busb Oppure nel tuo caso mi sembra di capire che un cosmopolita o un ragazzo intelligente non può permettersi di giocare a uomini e donne. Se lo fa, non rappresenta più la classe giovane laureata o cosmopolita. Ho detto questo?...Rileggiti il pezzo :D

  2. Mattia, se basta un servizio fotografico o rientrare tra le candidate di Miss Campania per essere considerati noti, allora il 60% degli italiani è famoso.. la mia ultima frase era riferita a certi articoli che si leggono in giro dove si vuol far passare per anormale il fatto che in un gruppo di giovani tra i 20 e i 30 anni si parli di sesso. Oppure nel tuo caso mi sembra di capire che un cosmopolita o un ragazzo intelligente non può permettersi di giocare a uomini e donne. Se lo fa, non rappresenta più la classe giovane laureata o cosmopolita.

  3. @Paolidyou quest'anno vista l'invasione di over non sarebbe stato originalissimo l'ingresso di un 60 enne ma io l'avrei fatto lo stesso. Cmq chissà che in 6 mesi di Gf. C'è da dire però che anche gli adulti che seguono il Gf percepiscono la casa come un luogo per i giovani tant'è che i meno giovani non hanno mai avuto molta fortuna sinora.

  4. “decido di lasciare mia figlia a casa … ma solo ora mi viene in mente che possa soffrire beh complimenti per esserci arrivata! con gente come questa,invasata da effimera popolarità e promesse di guadagno facile,l'italia non ce la farà mai!

  5. Ogni edizione è uguale a se stessa, anche nell'arredamento (troppo moderno e kitch) della casa. E poi sempre lo stesso target d'età con gente che al massimo ha 35 anni....io vorrei anche persone che abbiano al max 60 anni perche' il pubblico televisivo non è composto solo da adolescenti. Inoltre, secondo me se proprio Mediaset non puo' farne a meno di questa boiata almeno ce la propongano per pochi mesi ( 2 mesi e mezzo basterebbero) e non spalmata fino a primavera!

  6. Programma orribile perchè alla fine c'è sempre qualcosa di trasgressivo o diseducativo. Poi se ne abusa troppo,tutta la mediaset viene influenzata dalla partenza del gf,se ne parla ovunque e non rimane solo un gioco ma stufa davvero tanto.

  7. Beh siamo tutti uguali pur nelle nostre diversità...il lavoro del GF è quello di prendere dei tipi e farli diventare dei personaggi a tutto tondo, mostrandosi in 6 mesi per come sono realmente ma anche per come non sono. Il cast come ogni anno promette bene, poi saranno le evoluzioni che ci diranno come andrà a finire, la forza del GF è quella di livellare tutti, non c'è distinzione di sesso, razza, religione, politica. E' come mettere fini, berlusconi, bersani e pannella tutti in una casa e lasciarli chiusi per 6 mesi... se lo facessero le cose andrebbero sicuramente meglio, perchè tu non sai il background che ci aspetti. Poi se parliamo di televisione è inutile dire che il Grande Fratello ha cambiato la televisione... se la TV dei varietà è durata 50 anni quella dei reality perchè dovrebbe durarne solo 10? E soprattutto se vogliamo soppiantare questo tipo di tv...bisogna trovare qualcosa di talmente moderno che soppianti il relaity e mi sembra molto difficile!

  8. per ora non c'è una personalità che spicca sugli altri, ma ce ne sono parecchi forti. ma poi chi sarebbero i soliti noti? non capisco se chi scrive del GF vive in un altro mondo o fa solo finta.

    1. @busb nessuno che spicca è quello che ho detto; i soliti noti sarebbero i concorrenti con esperienze televisive o cmq in qualche modo immischiati con lo spettacolo. Io non capisco la tua ultima frase bah.

  9. mamma mia... Mai come quest'anno ho visto cloni di cloni di cloni. Però è il Gf, e anche se nella casa ci mettessero 4 scimpanzè, beh, credo che farebbe parlare ugualmente...

  10. invece io in questa prima settimana li vedo molto più pimpanti di quelli della scorsa edizione che alle prime settimane erano noiosissimi!