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GIULIANO FERRARA CHIUDE QUI RADIO LONDRA: SONO OGGETTO DI MOBBING DA PARTE DI UN FUNZIONARIO RAI

di Marco Leardi

27/09/2012 - 15:58

GIULIANO FERRARA CHIUDE QUI RADIO LONDRA: SONO OGGETTO DI MOBBING DA PARTE DI UN FUNZIONARIO RAI

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

Fine delle trasmissioni. Giuliano Ferrara spegne Qui Radio Londra, la rubrica d’approfondimento che conduceva dal 2011 sulla prima rete. Un addio, quello deciso dall’Elefantino, che era nell’aria, soprattutto a seguito di alcune frizioni con il direttore di Rai1 Mauro Mazza, che avevano impedito al programma di tornare in onda. Dopo un tiramolla durato tre giorni, oggi il direttore del Foglio ha sciolto gli indugi ed ha annunciato:

“Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno. E’ un problema piccolo piccolo, una perdita di tempo. Ho sempre detto che non voglio lavorare per un editore che non è dalla parte del mio lavoro. Mi sembra normale. Ho molte altre cose da fare che mi interessano. Non recrimino e non ho nulla da pretendere. Ringrazio i collaboratori e saluto cortesemente il pubblico della mia rubrica. Non chiedo altro che questo: essere lasciato in pace. Mi infastidisce anche solo l’idea di essere trascinato in una rissa a sfondo televisivo. Fine delle trasmissioni. Punto”

Parole che chiudono una querelle scoppiata mesi fa in Rai con una discussione sugli ascolti deludenti di Qui Radio Londra, e sfociata lunedì scorso nella mancata trasmissione della puntata d’esordio della rubrica. Un episodio, questo, che aveva fatto infuriare lo stesso Ferrara, il quale stamattina aveva chiosato: “Perché non vado in onda? Perché non ne ho voglia“. A poche ore di distanza, la decisione di mollare tutto, in aperta polemica con la direzione di Rai1.

Nei giorni scorsi Ferrara aveva chiesto di portare la questione sulla scrivania del DG Rai e – stando a quanto riportato da Repubblica – Mauro Mazza aveva reagito scrivendo a Luigi Gubitosi una lettera che avrebbe potuto trasformarsi in una richiesta di licenziamento dell’Elefantino.

Il braccio di ferro tra il giornalista e il direttore della prima rete, diventato ormai una gara di forza, sarebbe andato avanti ancora per poco. Fino allo strappo annunciato oggi da Ferrara. Qui Radio Londra chiude: fine messaggio.

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83 commenti su "GIULIANO FERRARA CHIUDE QUI RADIO LONDRA: SONO OGGETTO DI MOBBING DA PARTE DI UN FUNZIONARIO RAI"

  1. liberopensiero dice:

    x Valerio,grande,concordo su tutto,bravissimo.

  2. basta...con sto Sallustri! quà...si parla di Ferrara! è vero...che parlare dell'uno è come parlare dell'altro....ma non vorrei che in carcere ci và pure Ferrara! ....tutt'alpiù parlate di Emilio Fede...così vediamo chi tra i tre è il meno peggio :)

  3. Solo per specificare perché Sallusti avrebbe potuto e dovuto svelare il vero autore dell'articolo che lui conosceva prima che fosse rivelato pubblicamente da Feltri, voglio ricordare che Renato Farina è parlamentare della Repubblica. Dinanzi ad una richiesta di arresto alla Giunta per le autorizzazioni a procedere, come si sarebbe comportato il Pdl con i suoi membri nella suddetta Commissione parlamentare? E come si sarebbero schierati Libero e Il Giornale, quotidiani che Sallusti ha diretto negli ultimi anni? È ovvio che fosse per il direttore più semplice (mediaticamente parlando per portare avanti le idee di Berlusconi) assumersi lui la responsabilità per un articolo scritto da un altro, aspettare l'esecutività della sentenza e gridare allo scandalo della «malagiustizia» a tutti i costi. Io direi - ma non glie lo auguro perché difendo il principio che non si possa andare in prigione per un "reato di opinione" o per "omesso controllo" di un articolo - che se andasse in galera la colpa sarebbe più della «malapolitica» che ha avuto decenni per riformare quella legge e non lo ha mai voluto fare per molteplici convenienze di potere. Allo stesso tempo però di quella «malapolitica» fa parte soprattutto, ma non solo, il partito a cui Sallusti è considerato molto vicino. Un partito che ha fatto delle manette la soluzione ad ogni problema sociale, inclusa la libertà di opinione che è un concetto ben più ampio che Sallusti come in questo caso chiama spesso in causa impropriamente perché cambiare una notizia vera in una notizia falsa è peggio che esprimere qualsiasi delle opinioni, anche la più riprovevole. Io mi auguro che non lo arrestino perché sennò gli darebbero pure il pretesto - e poi l'Italia non farebbe che l'ennesima figura all'estero di paese repressivo e poco democratico - per rinobilitare la figura di Berlusconi che vuole solo regolare i conti con la propria di giustizia e non credo si interessi del garantismo degli ultimi, basti vedere le leggi approvate sotto i suoi vent'anni di governo.

  4. @ Davide Maggio: Le scuse Sallusti le deve al magistrato che lo ha citato in giudizio per diffamazione dopo essersi visto lanciare una fatwa antiabortista in prima pagina su Libero da un articolista che poi si è scoperto essere il radiato Renato Farina (lo ha smascherato il suo collega Vittorio Feltri). Sallusti è reo per la legge di «omesso controllo» che i direttori di giornale devono nei confronti dei loro giornalisti. La notizia fu anche falsificata perché fu scritto presumibilmente dall'autore di quell'articolo che il giuduce avrebbe «obbligato» la ragazzina di cui si narrava nell'articolo ad abortire. Invece il giudice stabilì semplicemente che la famiglia dovesse decidere in maniera autonoma il da farsi. Augurare la pena di morte per una sentenza che l'autore dell'articolo non condivideva, peraltro dinanzi ad una platea di lettori fanatici antiabortisti come quelli di Libero quotidiano, è assolutamente sconsiderato e indegno di un giornalismo civilizzato. Il giudice chiedeva semplicemente che Sallusti rettificasse la notizia distorta, cosa che a detta di tutti non fu mai fatta. Per questo la querela non fu ritirata. Che poi si debba andare in galera oppure no per il reato di diffamazione questo è un altro paio di maniche: nessuno dovrebbe diffamare nessuno ma la galera è una pena sproporzionata per quel genere di reato. Purtroppo è una legge retaggio del vecchio regime fascista e fu tenuta in piedi dalle forze politiche come grimaldello per tappare la bocca ai giornalisti (non nel caso di Sallusti però dove appunto il fatto fu piegato all'opinione al fine di attaccare mediaticamente un magistrato). Sallusti avrebbe potuto - essendone il direttore - svelare l'identità che si celava dietro lo pseudonimo Dreyfus con cui Farina scriveva gli articoli su Libero ma non lo ha mai fatto. Io piuttosto mi domanderei il perché: e se davvero facesse comodo a certa destra ergersi a ruolo di «martire» per galvanizzare il proprio elettorato di riferimento? Nessuno può dimenticare che mesi dopo il presunto fallito agguato al giornalista Belpietro, su molti quotidiani fu pubblicata la notizia in cui gli inquirenti demolivano la credibilità del racconto del presunto testimone, la sua guardia del corpo. A me un certo giornalismo fa venire dubbi sulla propria credibilità.

  5. L'articolo non lo spiega ma a Ferrara hanno sospeso la messa in onda della puntata da lui registrata perché definita «obsoleta» dagli stessi vertici di rete. Nella puntata - raccontano i giornali - Ferrara parlava dello scandalo delle spese dei partiti nel Consiglio regionale del Lazio, puntata in cui l'«elefantone» chiedeva le dimissioni della presidente della Giunta regionale Renata Polverini. Piccolo dettaglio: nelle ore intercorse tra la registrazione della puntata e la messa in onda della stessa, la Polverini si è dimessa, rendendo inconsapevolmente il contenuto della trasmissione non attuale. Questo conferma la necessità di non registrare mai le trasmissioni di attualità per ovvie ragioni. Il direttore Mazza ora sia coerente e conseguente e chieda a Bruno Vespa di andare in diretta col suo «Bocca a bocca», ehm pardon, «Porta a porta».

  6. "Proprio strano che un quotidiano lascia carta bianca a Betulla Farina" Non l'ho scritto io. Capito Pippo?

  7. Sallusti è stato giustamente condannato non per quello che è ma perchè sul suo giornale è stato scritto un articolo diffamatorio firmato da un giornalista con pseudonimo ( dopo si è scoperto che era UNO radiato dall'albo dei giornalisti) Capito Nina? Mi pare chiara come vicenda. Poi altro discorso riguarda l'enormità del carcere che ha a che fare con le norme giuridiche da rivedere.. ----- Mi sembrano efficaci 4 commenti di Mentana su Twitter sulla "vicenda Sallusti" 1)Giusto condannare Sallusti. Inconcepibile il carcere. Alcuni mi chiedono perché ho usato una parola così dura per Farina. Spiego in 3 tweet 2)Farina1 Espulso dall'Ordine perché agente dei servizi, trovi chi ti fa scrivere comunque; lanci accuse che poi scopri false e non rettifichi 2)Farina2 Sallusti ti copre (anche perché non doveva farti scrivere) e finisce nei guai.Tu diventi on. e te ne freghi. Feltri lancia l'allarme 3)Farina3 "Se condannato Sallusti va in carcere", e tu zitto. Così va, e tu zitto.Poi Feltri ti smaschera.Solo allora ammetti "Dreyfus ero io"

  8. Probabilmente moh si fa ingaggiare da Canale5 come il "compagno" Minzolini! cosi finisco di AFFOSSARE anche Mediaset....visto che non la guarda più nessuno..per "ovvi motivi"

  9. liberopensiero dice:

    Nina,può darsi,magari hai ragione,staremo a vedere,sicuramente se veramente facesse soltanto un minuto di galera sarebbe un' ingiustizia enorme te lo ripeto,con tutta l'antipatia che nutro per il soggetto,ma le regole del gioco devono essere le stesse per tutti,anche in onore del nick che ho scelto,e della moderazione che subiscono adesso i nei commenti su questo argomento.

  10. Neanche di credergli, se è per questo. Comunque io penso che Sallusti voglia andare fino in fondo per sua convinzione personale e abbia anche coraggio in questo caso, visto che sta rischiando TUTTO, a differenza di chi non rischia MAI NIENTE. Tu pensi che lo faccia per un tornaconto. Opinioni legittime, questo è fuor di dubbio.