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E STATE CON NOI IN TV E IL CLUB DELLE METEORE
di Mario Manca
12/07/2012 - 13:50

Uno studio con pubblico e orchestra, il vispo pupazzo di Floradora che interviene fra un’intervista e l’altra e un Paolo Limiti che cerca di riproporre una tv malinconica e genuina in un periodo dove campeggiano repliche e inaspettate sospensioni. Parliamo di E state con noi in tv, il nuovo varietà che da due settimane sostituisce Antonella Clerici e la sua Prova del cuoco e che cerca di riportare in auge personaggi e star del cinema ormai scomparsi dal panorama televisivo italiano.
E così ecco in studio Elsa Martinelli che parla della sua collega Silvana Mangano, protagonista del film neorealista Riso Amaro con Vittorio Gassman, e del declino della sua carriera; ecco Justine Mattera seduta in prima fila a sorbirsi battute e barzellette sul mito della stupidità della bionde ed ecco ancora la giornalista del Tg1 Barbara Carfagna che rammenta le missioni più rischiose in cui si è trovata a partecipare nel corso della sua carriera fra cui l’intervista esclusiva con una donna nigeriana condannata a morte per via della religione fondamentalista da poco accettata nella sua regione.
Il tutto condito da canzoni anni ’50 e ’60, coreografie e costumi che ricordano Milleluci e un conduttore eloquente, politicamente corretto che però sembra fuori posto e così lontano soprattutto dalle ultime generazioni che non colgono l’arguzia e l’ironia di certe sue battute. Che Paolo Limiti decida di fare concorrenza alla riproposizione della trasmissione Matricole e Meteore con Nicola Savino e Juliana Moreira che andrà in onda a breve (in replica, naturalmente) su Italia Uno?Intanto ci sembra che un programma come E state in tv cerchi di trasmettere un’aria di nostalgia mista a euforia da festa del villaggio che non riesce a decollare, forse perché troppo ancorata a una tv che non esiste più e a una società non più riproponibile ai nostri giorni.
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20 commenti su "E STATE CON NOI IN TV E IL CLUB DELLE METEORE"
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E STATE CON NOI IN TV E IL CLUB DELLE METEORE
Bruno dice:
A mio parere, trasmissione bella ed interessante. Paolo Limiti è molto bravo. Vorrei soltanto permettermi di correggerlo: oggi 23 agosto, se non ho capito male, ha detto che "Cinque minuti e poi" era una canzone del 1970. In effetti noi la suonavamo nell'estate del 1968 a Cesenatico
Emanuele dice:
Oh, io ho 23 anni e seguo la trasmissione con estremo interesse. Non vedo né noia né naftalina ostentata, è solamente un modo di fare tv che manca da diverso tempo e, paradossalmente, dà anche una ventata di novità. Di solito ci son sempre programmi che parlano dei soliti omicidi irrisolti, almeno qui si parla della cultura italiana che fu e che può ancora essere. Paolo Limiti è bravo, fa bene il suo mestiere e lo fa trasparire.
ledro666 dice:
ripeto NON TUTTI possono avere ancora 20 anni, per questo chiedo di inserire qualche video della REGINA NILLA PIZZI che della canzone italiana sicuramente fa parte [non dimenticatela, e molti ascoltatori NON piu giovanissimi saranno felici ]
ledro666 dice:
trovo una trasmissione interessante, NON tutti possono avere ancora 20 anni
NICOLO' SPERANDEI dice:
I critici non sanno quello che dire... io ho diciotto anni e per me è una grandissimo programma dove finalmente vengono ricordati i veri protagonisti della VERA CANZONE ITALIANA, non quelli di oggi che non rappresentano un bel niente... PAOLO LIMITI: un grande professionista che meriterebbe molto di più, non solo un'ora e mezza di trasmissione...
MENTIGAZZA EDILIO dice:
Il tg1 ha ancora nella sigla l'effigie di Berlusconi accanto ai grandi della terra, i conduttori leggono i nomi dei fiumi Tànaro e Panàro con gli accenti invertiti e pronunciano Luca Ward con la "a"(è più che logico dopo gli insormontabili ostacoli di libertà culturale loro imposti). Per fortuna ci sono ancora artisti come Raffaella Carrà e Paolo Limiti che prima di parlare, studiano. Vuoi avere un commento positivo in tv? Basta vantarsi di essere un cesso in matematica, di non aver mai studiato (vedi ultimo spettacolo di Brignano), di adorare il jazz e di apprezzare l'ultima baggianata musicale che, tradotta in italiano, suonerebbe: «Tutti insieme, gridate con me, si ragazza si, dai così non fermarti». Se ti prepari, dici cose genuine che piacciono ai non snob e ai non più giovanissimi, sei definito sorpassato dall'imperante mediocrità assurta a simbolo negli ultimi 20 anni. Accetto che veri miti artistici del passato vengano interpretati da chi non è molto conosciuto, non accetto che mi si proponga come fenomeno un cantante che, uscito 8 mesi fa, ha venduto qualche migliaio di dischi. Edilio Mentigazza – Castell'Alfero (AT)
Laura dice:
Limiti è un ottimo professionista, garbato, parla un buon italiano, cosa ormai rara, più che insolita. Ma è innegabile che la trasmissione sappia di vecchio, di muffo. E' inutile riproporre cose che andavano in onda 20 anni fa sperando che possano piacere ancora, e non credo sia colpa del pubblico più o meno "stagionato" che segue il programma(per intenderci, non penso che chi si lobotomizza seguendo I soliti idioti o Uomini&Donne possa cogliere ciò che è positivo in Limiti e nel suo programma), è che è proprio cambiato il modo di fare televisione, nel bene e nel male, non si può pensare di riproporre tutto tale e quale dopo 20 anni. Io ho 40 anni, quindi non sono certo una ragazzina, ma trovo il tutto pesante come quando ne avevo 20. Certo, ci sono le interviste di Limiti, gli aneddoti che riesce a tirar fuori che fa anche piacere ascoltare...ma il resto è una vera e propria mattonata!per non parlare del cane di pezza al quale darei letteralmente fuoco :-) !!!
marco 91 dice:
Io ho 20 anni e sarò strano ma la trasmissione mi piace! Oddio anche secondo me certe volte è un po' pesante ma belle interviste, bella musica, bel programma!!!!!!!!! Forse è sbagliato l'orario ma la gente a mio parere piuttosto che senitre yara, sara, schettino preferisce qst genere di trasmisione. che ne dite di mandare in autunno prima della vita in diretta o cacciando l'odiosa maya?????
Miss Dickinson dice:
E certo, per un 20enne o un 30nne è pura naftalina, abituati ad una conduzione più becera, farcita di doppi sensi e di battute buttate lì a caso. Nel caso di Limiti c'è la profesionalità e la cultura, quella vera, quella che fa sembrare la sua competenza come una marea di chiacchiere da pennichella. Sicuramente la trasmissione non è perfetta, ad esempio Floradora non era necessaria, ma ascoltare tutto quello che Paolo Limiti racconta, le storie degli attori di Hollywod, la verità sulla canzone "Malefemmina", e gli aneddoti su De Filippo e Tina Pica, oh, sarò anziana, ma mi piacciono da morire.
Gabriele90 dice:
Io propongo un nuovo titolo per il programma: NAFTALINA SHOW