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CONCERTO 1 MAGGIO 2013: FABRI FIBRA ESPULSO
di Fabio Fabbretti
17/04/2013 - 10:58

Nemmeno il tempo di conoscere volti e nomi che animeranno quest’anno il tradizionale appuntamento con il Concertone del Primo Maggio, che ecco arrivare la prima doccia fredda: Fabri Fibra espulso. Il rapper numero uno in Italia, tra i primi artisti ad aver dato il consenso a prendere parte alla manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma, è stato cacciato. Il motivo? Dalle sue canzoni arriverebbero messaggi omofobi, sessisti e misogini.
L’accusa arriva dall’associazione D.i.re (Donne in rete contro la violenza) che, tramite una lettera della presidente Titti Carrano a Cgil, Cisl e Uil, ha espressamente invitato l’organizzazione del Concertone a non far salire sul palco Fabri Fibra. In particolare, l’associazione – come si legge sul Corriere della Sera – ha evidenziato due canzoni “incriminate” del cantante: “Su le mani“, nella quale cita il Mostro di Firenze Pietro Pacciani, e “Venerdì 17“, dove racconta dello stupro e dell’omicidio di una bambina. Due motivi sufficienti per la richiesta di esclusione, subito accettata dai sindacati.
Marco Godano, lo storico organizzatore dell’evento, glissa sulla presunta censura a Fabri Fibra, ribadendo che “non è nei nostri poteri rifiutare le indicazioni che ci arrivano dai sindacati”. L’artista, dal canto suo, ha fatto sapere che una replica ufficiale la rilascerà via social (Facebook e/o Twitter), anche se già all’Huffington Post ha ribadito, piuttosto amareggiato, la sua posizione:
“Nel 2013 sono stanco di essere descritto ancora come il rapper violento: in passato mi accusavano di non rispettare le donne nelle rime, ma io scrivevo quello che vedevo non quello che pensavo […] Il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l’ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione”.
Parole giuste. Peccato, però, che arrivino dallo stesso Fabri Fibra che nel 2010 cantava: “Secondo me Mengoni è gay ma non può dirlo, perché poi non venderebbe più una copia. Già me lo vedo, in camera arriva una figa, prende il suo cazzo in mano e lui: ‘Lasciami, ti prego!'”. Una posizione, dunque, anche il rapper la prende. Non sempre, ma la prende; lasciando all’ascoltatore tutto tranne che una libera interpretazione. La libertà di parola è una cosa e l’essere liberi di dire ciò che si vuole è un’altra. Questa seconda via, in particolare, non ammette lamentele. E, per quest’anno, neppure il Concertone.
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Marco89 dice:
Sì Andrea, concordo. A me per esempio piace molto Professor Green ed è anni luce più valido dei nostri che gira che ti rigira, non propongono niente di speciale, se non far venir voglia a tutti di fare i rapper, visto che la voce non serve.
Vince! dice:
Scelta sbagliata da parte degli organizzatori. Così si crea un "martire".
Andrea dice:
Marco89, più che altro il rapper ha quella "funzione" negli USA. Qui in Italia avevamo un rap nostro, quindici anni fa, quelli dell'attuale generazione non fanno altro che scimmiottare - male - i rapper nordamericani (ghettostyle, catenazze e vaccate del genere). Tania, io sono gay, e la ragazza la rifiuto assai! :D Dipende da persona a persona, ovviamente.
Nina dice:
Vero non c'è nulla di omofobo, c'è solo la cattivissima abitudine di farsi i cavolacci altrui. Per il resto esclusione stupida come tante altre cose che fanno alcune organizzazioni femminili.
Marco89 dice:
Un pò come nel 2009, con " Luca era gay". La canzone aveva comunque un senso preciso, ma è ovvio che poi i ragazzini su quel ritornello ci storpiavano ogni cosa. E non è carino.
Marco89 dice:
Anche Emis Killa ricordo che fu costretto a rinunciare ad un concerto, credo a Verbania, perchè aveva lanciato nei suoi pezzi messaggi omofobi. Ok, il rapper avrà quella funzione, però diciamo che già con le difficoltà e i bullismi che ci sono in giro, si potrebbe evitare. A 13 anni, perchè quello è il target di chi ascolta il rap, secondo me, non capiscono il messaggio, se un messaggio c' è. E certe parole vengono prese singolarmente e possono far scoppiare delle bombe. Poi sull' espulsione non so che dire.
tania dice:
Allora premesso che non conosco le canzoni incriminate e premesso che conosco molto bene il mondo GLBTQI la frase su Mengoni non indica un pensiero omofobo,ma un pensiero sbagliato che se uno e' gay non vende più dischi o che un gay rifiuti una ragazza,posso affermare con assoluta certezza che non è così.Non vedo nella frase un avversione contro i gay,ma detto questo la frase e' fastidiosa e piena di luoghi comuni.
Michele dice:
Fibra poi a queste cose è abituato: è uno degli artisti più scaricati: anche stavolta è stato scaricato, ma dai sindacati
Michele dice:
Per consolarsi, Fibra si faccia reinvitare dalla De Filippi, oramai sono diventati veri amiconi il rapper e la presentatrice (quest'ultima forse non ha letto ''Dietrologia'' sennò non penso che l'avrebbe invitato al Tarducci)
MisterGrr dice:
Pur non sopportandolo, pur trovando le sue canzoni pieni di messaggi sbagliati, la sua espulsione è una delle cose più assurde, ridicole che possano succedere. Siamo proprio rimasti al 1860. Al suo posto invitate il coro dell'Antoniana o come si scrive che canta le canzoni dello zecchino d'oro.