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Fabri Fibra condannato per aver diffamato Valerio Scanu

Il rapper dovrà risarcire al cantante sardo 70mila euro per "l'eccezionale gravità del discredito" contenuto nella canzone A me di te

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

04/05/2025 - 15:45

Fabri Fibra condannato per aver diffamato Valerio Scanu

© Facebook @Fabri Fibra

Fine della vicenda giudiziaria tra Fabri Fibra e Valerio Scanu. La Corte di Cassazione ha condannato il rapper marchigiano a risarcire il cantante sardo con 70mila euro per diffamazione a causa del testo della canzone A me di te, che sbeffeggia il vincitore del Festival di Sanremo 2010.

In sede penale, Fabri Fibra era stato condannato al pagamento di una multa di 600 euro e 20mila euro di provvisionale. Il rapper non fece opposizione al primo grado di giudizio e la sentenza passò in giudicato.

Successivamente, il Tribunale Civile aveva condannato Fibra (in solido con Universal) ad un risarcimento di 25mila euro, elevato poi dalla Corte d’Appello (e confermato in Cassazione) a 70mila per – si legge nella decisione – l’eccezionale gravità del discredito, accentuato dalla risonanza mediatica dovuta all’ottimo riscontro dell’album Guerra e pace (aveva ottenuto il disco di platino) che contiene il pezzo incriminato.

Il commento dei legali di Valerio Scanu

Valerio meritava questo risarcimento per essere stato attaccato da una persona che non conosceva, con una cattiveria gratuita e ingiustificabile.

Il testo incriminato di A me di te di Fabri Fibra

La battaglia legale inizia quando Fabri Fibra pubblica nel 2013 il brano A me di te con chiari ed espliciti riferimenti a Valerio Scanu nel testo. Ecco alcuni passaggi:

Vento in poppa, come un veliero 
Vengo in bocca, come a (Valerio) 
Che in verità è una donna
 
A me sta bene, il mondo è vario

[…]

Eravamo nel suo camerino a bere vino. Io l’ho spinto in bagno, 
lui m’ha detto “In tutti i mari In tutti i laghi, non capisci, mi bagno” 
Con una corda l’ho legato sul divano 
Lui mi ha detto “Questa corda mi ricorda 
Il mio compagno di scuola media

Si chiamava Massimo, chiavava al massimo 
Una media alta, mi inculava come i Mass Media” 
Gli ho risposto “Complimenti” 
Gli ho abbassato i pantaloni 
E sotto aveva un tanga e quattro assorbenti
 
Giù le mutande, liquido fuori da questo glande 
Tira su tutto come le canne 
Mi sono fatto Valeria Scanner

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