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Streaming: punti di Forza e Debolezza, Opportunità, Minacce per Netflix, Disney+ e co.

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

07/05/2022 - 15:21

Streaming: punti di Forza e Debolezza, Opportunità, Minacce per Netflix, Disney+ e co.
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E’ la nuova tv che avanza. Dai passi spediti però si è passati a qualche inciampo. Cosa succede nel modo delle piattaforme streaming? Molto spesso quando si parla dell’andamento degli OTT, si considera il globale, meno il locale ed è quello su cui volgeremo lo sguardo nelle righe che seguono. DavideMaggio.it ha preparato un‘analisi sintetica che richiama (sebbene con qualche “licenza”) l’analisi Swot (StrengthsWeaknessesOpportunitiesThreats), funzionale nelle aziende alla presa di decisioni e all’attuazione di nuove strategie. Abbiamo considerato i punti di forza, di debolezza, le opportunità (sia interne che esterne) e le minacce (sia interne che esterne) per Netflix, Disney+, Prime Video, Timvision, Discovery+, Infinity+, Now.

Netflix

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 4,6 mln di abbonati (nella recente conferenza stampa hanno dichiarato di essere a quasi 5 milioni).

Punti di Forza – la posizione di leadership riconosciuta, l’elevata brand awareness che va di pari passo con ingenti investimenti in contenuti e marketing. Può fregiarsi di un catalogo ampio e profondo ed è imbattibile per la facilità di fruizione e la diffusione su smart tv.

Punti di Debolezza – gli originals italiani si sono rivelati per lo più deludenti e dallo scarso appeal. La produzione internazionale è sbilanciata sugli stessi temi (sesso, sangue, fantasy), mancano poi le grandi saghe. In Italia, nel 2022 si registra la permanenza “record” in top 10 di Manifest, serie passata su Canale 5, Premium e Infinity. E hanno performato molto meglio di costosi prodotti tricolore anche le repliche di Pretty Little Liars e Riverdale.

Opportunità – produzioni originali di intrattenimento, ingaggio di volti noti, sperimentazione di nuove modalità di rilascio dei contenuti che vadano a bilanciare il ‘binge watching’, diventato croce e delizia. Auspicabile anche una comunicazione più “generalista”. E’ il player dello streaming che meglio ha traslato sinora le “logiche di palinsesto” ma ci sono ancora margini di miglioramento, se si considera che è anche la piattaforma che, in virtù dell’ampio catalogo, pone maggiori problemi di scelta all’utente.

Minacce – la situazione globale dovrebbe portare ad un taglio agli investimenti e, nondimeno, si riflette sull’immagine del brand. Un problema potrebbe derivare anche dal ventilato stop alla condivisione delle password. Il prezzo alto finora non ha rappresentato un grosso ostacolo alla diffusione ma con l’avanzare della concorrenza e il finire dell’effetto novità qualcosa potrebbe cambiare. Nel frattempo, all’orizzonte si intravedono le mosse di Warner Bros. Discovery con il possibile arrivo di HBO Max (o di qualcosa di simile). Se mai si trovasse costretta a rivelare i dati d’ascolto, si ridimensionerebbe il successo di alcuni prodotti e si evidenzierebbe il flop di altri.

Disney +

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 2 mln di abbonati.

Punti di Forza – il marchio Disney abbinato ad un catalogo di grandi classici e brand di culto.

Punti di Debolezza – un’unica produzione italiana di peso rilasciata sinora. Ci si chiede se l’offerta che include il mondo dei cartoni animati ma anche prodotti molti diversi, come quelli di Star, sia stata davvero percepita e compresa. L’impressione è che il marchio Disney abbia un po’ oscurato il resto e che la convivenza di una molteplicità di anime possa aver creato qualche intoppo o disorientamento. Sconta il fatto di essere l’ultima arrivata.

Opportunità – ampliamento e potenziamento degli accordi con operatori telefonici, assai interessanti per la natura di piattaforma family friendly. Lancio di programmi di intrattenimento.

Minacce – Tolti  The Walking Dead, che è arrivato alla fine, Grey’s Anatomy, che ha il fiato corto, I Simpson, che sono in replica, di serie bandiera ne rimangono poche. Warner Bros. Discovery avanza nel comparto kids.

Prime Video

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 1,8 mln di abbonati.

Punti di Forza – l’inclusione in Amazon Prime e l’aver realizzato Lol, un prodotto ben fatto, capace di far parlare e attrarre talenti.

Punti di Debolezza – Lol è rimasto un episodio isolato, tra varie e costose produzioni originali che nel complesso non hanno lasciato il segno. Catalogo pigro, incapace di scovare e far emergere chicche. Non si è ancora ben capito cos’è il mondo Prime Video.

Opportunità – hanno dichiarato più volte che le loro scelte produttive sono da inquadrare in una matrice local e se in teoria l’obiettivo è giusto, nella pratica ci sono stati dei problemi. Basta trovare  gli “strumenti umani” adatti e andare per “tentativi ed errori”. A quest’ultimo proposito non c’è bisogno necessariamente di produzioni kolossal per farsi notare e, parimenti, l’espressione di creatività è spesso slegata dal denaro. La quantità, in questa seconda fase, aiuterebbe.

Minacce – gli investimenti di Netflix sulla produzione originale di intrattenimento, l’avanzare di Warner Bros. Discovery che potrebbe puntare massicciamente sullo streaming di film e serie anche in Italia. Se mai si trovasse costretta a rivelare i dati d’ascolto, si ridimensionerebbe il peso di determinati prodotti (e siamo sicuri che le star accorrerebbero?).

TIMVISION

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 1,5 mln di abbonati.

Punti di Forza – la possibilità di aggregare, insieme ad un catalogo mirato, i contenuti di una molteplicità di piattaforme in modo semplice ed economicamente vantaggioso. Altro aspetto chiave, insieme agli investimenti in comunicazione e tecnologia, è la capillare diffusione di TIM.

Punti di Debolezza – non tutti hanno consapevolezza delle peculiarità (sapete, ad esempio, che si possono vedere i contenuti Mediaset senza pubblicità iniziale?). L’italianità, unita alla non appartenenza ad un gruppo televisivo, ne limita l’espansione e l’ampiezza del catalogo non potendo altresì contare su economie di scopo. L’accordo con Dazn non si è rivelato all’altezza delle aspettative.

Opportunità – partnership con piattaforme estere, focus ancor maggiore sul target famiglia che si sposa con il mondo TIM.

Minacce – termine degli accordi con le altre piattaforme, incertezze o cambi di rotta societari.

Discovery+

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 0,4 mln di abbonati.

Punti di Forza – posizionamento unico nell’intrattenimento no fiction, l’esperienza nel genere maturata da anni di televisione lineare, il prezzo contenuto, l’accordo con Timvision, la visibilità garantita dai canali in chiaro che vantano contenuti coerenti con la piattaforma.

Punti di Debolezza – assenza di big show e poche produzioni cult, flop sul lineare di programmi comunicati come evento.

Opportunità – la fusione con Warner Bros (HBO Max sarà integrata?), la valorizzazione del comparto kids, il potenziamento delle produzioni al maschile che andrebbe a cogliere il pubblico dello sport (abbonato a Timvision+Dazn o per Eurosport). Interessante sarebbe provare a sfruttare maggiormente la library del gruppo, non limitandosi al mondo anglosassone, e allo stesso tempo puntare all’esportabilità dei prodotti italiani (vedi programmi di cucina).

Minacce – Netflix e Prime Video si muovono su dei “programmi alla Discovery” con budget ben superiori. I documentari rischiano di diventare una bolla e l’intrattenimento low cost è più facile da imitare. Le finestre di visione brevi, tra streaming e lineare, potrebbero essere sempre meno tollerate dagli abbonati e allo stesso tempo cannibalizzare le prime visioni free.

Infinity +

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 1,1 mln di abbonati.

Punti di Forza – il portale Mediaset Infinity su cui ogni giorno gravitano milioni di persone, la visibilità garantita dai canali lineari.

Punti di Debolezza – bassi investimenti ad hoc, le serie tv sono pressoché sparite (la scelta è stata quella di concentrarsi sul cinema), e gli accordi con le major non sono più quelli di un tempo. In generale, si trova in un limbo tra le “aspirazioni alte” e il marchio Mediaset che la ancora nel popolare e discusso. Da capire se la Champions abbia dato una spinta e se abbia senso investire su un solo evento sportivo.

Opportunità – se creare un’identità autonoma è dispendioso e non darebbe garanzie, la scelta potrebbe essere quella di fare di necessità virtù sfruttando la potenza di fuoco generalista (da limite a opportunità), cosa che non è mai davvero avvenuta, nemmeno ai tempi di Premium. Se ne parla da tempo e sarebbero funzionali partnership e accordi con piattaforme estere, oltre ad eventuali sinergie con i cugini spagnoli. I channels dovrebbero essere economicamente più vantaggiosi per i sottoscrittori.

Minacce – la crescita di Raiplay, i costi dei diritti sul calcio, l’equilibrio pay-free.

NOW

stime PWC di sottoscrizione entro fine anno: 0,7 mln di abbonati.

Punti di Forza – i contenuti di Sky con un prezzo più conveniente e in modalità d’abbonamento flessibile.

Punti di Debolezza – l’assoluta dipendenza da Sky da cui deriva un trade off della crescita che non deve intaccare il business tradizionale. L’usabilità non è agli stessi livelli di Netflix o Prime Video. Dal punto di vista dei contenuti, l’intrattenimento è invecchiato e molte serie cult non ci sono più (Gomorra, The Walking Dead, Grey’s Anatomy e Il Trono di Spade su tutte).

Opportunità – trovare delle strade autonome, e non per forza dispendiose, rispetto a Sky. Il mondo Peacock va comunicato (meglio).

Minacce – perdita (o lievitazione dei costi) dei diritti sportivi, problemi infrastrutturali in presenza di dirette molto seguite. Da capire se e come, alla scadenza, sarà rinnovata la partnership con HBO.

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