12
giugno

DAVID PARENZO A DM: LA GUERRA DEI MONDI, UN FUNARI PIU’ RAGIONATO. MARTINETTI (GROM) E CIRINO POMICINO NELLA PRIMA PUNTATA

David Parenzo

David Parenzo

Pungente, ironico, ficcante, si è fatto conoscere con La Zanzara, programma radiofonico in onda su Radio24. Adesso è pronto al grande salto con La Guerra dei Mondi, talk generazionale che dal 14 giugno occuperà il venerdì sera estivo di Rai 3. David Parenzo ne parla con noi di DM a due giorni dalla premiere, e non appena lo contattiamo esordisce con una richiesta: “anteprime sulla prossima stagione?”. Alla nostra risposta “pare che il venerdi di Rai 3 possa essere tuo anche per il prossimo autunno“, ci risponde:

Di questo non voglio parlare (ride, ndDM).

Ottimo, vuol dire che qualcosa c’è sul serio.

E’ che sono concentrato sul presente. Come diceva il Poeta “il futuro è tra noi ancor prima che accada”.

Nello scontro generazionale de La Guerra dei Mondi, vista l’età, sarai di parte?

No, assolutamente. Anche perchè devo ancora capire una cosa: noi presentiamo uno scontro tra generazioni ed io, a 37 anni, sarei perfetto per rappresentare la terra di mezzo. Però per l’Italia sono considerato giovane. Diciamo che saro l’arbitro, il più possibile imparziale.

Per te che arrivi da un programma ’scanzonato’ come La Zanzara, il passaggio a Rai 3 che tipo di cambiamento di linguaggio comporta?

Se vengo invitato a colazione al Quirinale mi vesto in un certo modo, tendenzialmente non metto le dita nel naso e cerco di farmi reinvitare. Se vado a pranzo da Ciccio er Porcaro, posso anche mettere le dita nel naso. Fuor di metafora, Parenzo rimarrà sempre ironico e tagliente però si possono raccontare le stesse cose con cifre di diverse. E siccome so di essere nel servizio pubblico, come qualunque persona dotata di un minimo di intelligenza e non malata di mente, saprò come comportarmi.

Ma come si svolgerà una puntata de La Guerra dei Mondi?

Il meccanismo è semplice. Ho sempre avuto a che fare con l’attualità e i politici, anche se qui è una situazione diversa, che rispecchia la tradizione di Rai3: un programma di servizio che dà spazio alla società civile, alle persone e alle storie. L’idea è quella di ricreare un’arena nella quale da una parte ci sono i giovani, dall’altra gli anziani, i diversamente giovani. Il pubblico non è tappezzeria ma partecipa attivamente con storie e racconti che diventano parte integrante del programma. Un Funari più evoluto o involuto, non so. L’idea è anche quella di riprendere una cosa che in televisione si faceva tempo fa ma facendolo con un pubblico più ragionato.

Se tu dovessi scegliere un rappresentante-simbolo per i giovani e un altro per gli over 60, su chi ricadrebbe la scelta?

Potrebbe essere la giovane precaria nel lavoro, simbolo di questa generazione, ma anche precaria in mille aspetti della vita. Un po quello che Bauman ha raccontato nella Società Liquida, prototipo del giovane ventisettenne che ha studiato ma si ritrova con poche prospettive e non sa cosa fare, cosa che però per certi versi può essere pure una forza se la si sa usare. Dall’altra c’è tutto il mondo dei partiti, di quelli che sono un po il simbolo della generazione passata.

Ti chiedevo due nomi…

Un giovane imprenditore di successo come Guido Martinetti, fondatore di Grom e Paolo Cirino Pomicino.

Beh, chiamalo precario Martinetti…

A La Guerra dei Mondi ci sono anche delle contraddizioni!

Quante puntate?

Quattro.

E’ un unico racconto o ogni puntata avrà un suo argomento?

Ogni puntata avrà un suo tema. Sarà una saga, la immagino un po come Guerre Stellari, con i suoi quattri atti declinati attorno al tema dello scontro generazionale.

Quali sono i competitor naturali del tuo programma?

E’ un programma talmente sperimentale nuovo che non posso dirtelo. E’ un talk ma non nella sua accezione classica. Ci saranno politici, guarderà all’attualità e alle storie provando a mettere insieme quello che Raitre ha sempre fatto con i programmi di servizio, come Mi Manda Raitre.

Vedi che ti stai proiettando già all’autunno?

Non mi proietto per niente. Anzi, ho un cornetto e faccio le corna ovunque.

L’andare in onda di venerdi, durante l’estate, non significa farsi un po’ del male?

E’ una giornata difficile per intercettare il pubblico giovane. Se ti dicono che in quel bar lì, dall’altra parte della città, perchè vendono il biglietto della lotteria di Capodanno, ci vai o dici che è troppo lontano? Io personalmente ci vado.

Vuoi un pubblico consapevole…

Se ti danno in mano un cubo di Rubik, che fai non ci giochi? A me hanno dato una possibilità, stringo i denti e vado avanti.

Come sei arrivato aRai3?

Con una telefonata che mi ha fatto il direttore Andrea Vianello. Mi chiese: “quando ci vediamo?”. All’inizio non pensavo fosse per propormi un programma, tanto che gli risposi: “mangiamoci una pizza quando vuoi!”. L’appuntamento, invece, era in Viale Mazzini!

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3 Commenti dei lettori »

1. Peppe93 ha scritto:

12 giugno 2013 alle 12:59

Il confronto generazionale mi piace molto come idea.



2. Tommi ha scritto:

12 giugno 2013 alle 14:33

E pensare che quel programma doveva andare in onda già lo scorso anno su Rai2 con Andrea Vianello



3. kalinda ha scritto:

12 giugno 2013 alle 19:25

ma non è il figlio del padrone di Telelombardia e altre emittenti del nord? Meritocrazia.



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