4
giugno

LE IENE: BILANCIO DI FINE ANNO

Pio e Amedeo

Pio e Amedeo

I vestiti di Ilary Blasi, amati e criticati, meriterebbero un pezzo tutto per loro. L’incastro nella conduzione di quest’ultima con Teo Mammucari, non brillantissimo ma forse per questo adatto al contesto più degli ultimi conduttori, pure. Perché è facile parlare di un programma come Le Iene, soffermandosi sulle inchieste e sui servizi che in oltre quattro mesi sono stati presentati al grande pubblico la domenica sera, meno facile è trovare quel quid in più che ha donato, come ogni anno, nuova vita al programma, ricandidandolo per una nuova edizione.

Ma torniamo ai conduttori: la scorsa edizione la giostra di nomi che ha affiancato l’inossidabile Ilary ha fatto venire il mal di mare anche agli affezionatissimi. Un’edizione di passaggio, quella del 2012, in cui non è stato semplice trovare i degni eredi di Luca e Paolo, alla guida del programma sin dai tempi di Alessia Marcuzzi e affiancati, successivamente, prima alla Chiabotto e poi alla Blasi, diventata lei stessa punto fermo del programma, anche dopo la rottura della produzione con i due.

E allora Argentero, Brignano, Gassman, Pippo Baudo e Claudio Amendola, per finire a Brignano e per passare diversi mesi dopo ad un’edizione certamente vincente con Mammucari e la Gialappa’s Band da terza spalla. Un’edizione fortunata nella forma e nella sostanza che ha portato avanti le solite interviste (anche se meno doppie del solito), e molti servizi destinati a rimanere impressi nella mente di chi li ha realizzati e seguiti.

Su tutti, però, hanno spiccato le nuove leve: Pio e Amedeo. I due, vere rivelazioni dell’edizione 2013, alla ricerca del vip di turno hanno aperto l’edizione 2013 e hanno proseguito il loro tour tra Sanremo, calciatori, soubrette e consenso sempre maggiore. Grandi assenti, però, nell’ultima puntata. Alto il successo delle “Olimpiadi dell’illegalità” che sono riuscite a trovare un senso nella penultima puntata, quando uno dei protagonisti, un bengalese, è riuscito a trovare lavoro grazie alla sua onestà, dimostrata diverse puntate prima in un servizio targato Angelo Duro.

Ma non solo risate. Questo è stato l’anno di Pablo Trincia e delle sue inchieste tra droghe, abusi e guerra. L’anno di Nadia Toffa e della questione slot. Di Giulio Golia e della questione staminali. Ma anche l’anno dell’interattività visto il successo sui social network del programma e dei suoi inviati. Intanto, tutti al lavoro, perché la ricerca dell’inchiesta perfetta non finisce mai, in attesa della nuova edizione.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,



Articoli che potrebbero interessarti


Dainese Le Iene
“Le iene portano il p*ne” di Artur Dainese, prossimo naufrago dell’Isola dei Famosi


maria corleone
Maria Corleone, quella fiction che ti aspetti


Amadeus - Affari Tuoi
Affari Tuoi: rischio premiato, ritorno fortunato


Teo Mammucari
Teo Mammucari lascia Le Iene

3 Commenti dei lettori »

1. Dasmix ha scritto:

4 giugno 2013 alle 11:43

Bravi.. A me è piaciuta molto questa edizione!



2. mugnezz ha scritto:

4 giugno 2013 alle 12:16

le iene restano sempre un programma godibile, ma non sopporto quei inviati che fanno gli stupidi , pino e amedeo e tutti gli altri. io li toglierei



3. teoz ha scritto:

4 giugno 2013 alle 13:51

le iene sn un ottimo programma che sa calibrare bene momenti alti di riflessione sociale e momenti ludici di puro e sano divertimento… ha trovato una sua chiave di lettura della realtà che ha fidelizzato il pubblico e che funziona.
Non c’è stata puntata che mi abbia annoiato: divertimento allo stato pure con i cori e l’olimpiade dell’illegalità…
GRANDI ASSENTI (ce ne sn state pochissime se nn ho lapsus) le interviste doppie… mi sarebbe piaciuto vederne di più!!!!

piccola nota: le interviste con attori e registi famosi come tinto bras,villaggio sono veramente delle chicche…



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.