Ora in tendenza
Le Iene: bilancio di fine anno
di Chiara De Carlo
04/06/2013 - 09:41
3.8 /5
I vestiti di Ilary Blasi, amati e criticati, meriterebbero un pezzo tutto per loro. L’incastro nella conduzione di quest’ultima con Teo Mammucari, non brillantissimo ma forse per questo adatto al contesto più degli ultimi conduttori, pure. Perché è facile parlare di un programma come Le Iene, soffermandosi sulle inchieste e sui servizi che in oltre quattro mesi sono stati presentati al grande pubblico la domenica sera, meno facile è trovare quel quid in più che ha donato, come ogni anno, nuova vita al programma, ricandidandolo per una nuova edizione.
Ma torniamo ai conduttori: la scorsa edizione la giostra di nomi che ha affiancato l’inossidabile Ilary ha fatto venire il mal di mare anche agli affezionatissimi. Un’edizione di passaggio, quella del 2012, in cui non è stato semplice trovare i degni eredi di Luca e Paolo, alla guida del programma sin dai tempi di Alessia Marcuzzi e affiancati, successivamente, prima alla Chiabotto e poi alla Blasi, diventata lei stessa punto fermo del programma, anche dopo la rottura della produzione con i due.
E allora Argentero, Brignano, Gassman, Pippo Baudo e Claudio Amendola, per finire a Brignano e per passare diversi mesi dopo ad un’edizione certamente vincente con Mammucari e la Gialappa’s Band da terza spalla. Un’edizione fortunata nella forma e nella sostanza che ha portato avanti le solite interviste (anche se meno doppie del solito), e molti servizi destinati a rimanere impressi nella mente di chi li ha realizzati e seguiti.
Su tutti, però, hanno spiccato le nuove leve: Pio e Amedeo. I due, vere rivelazioni dell’edizione 2013, alla ricerca del vip di turno hanno aperto l’edizione 2013 e hanno proseguito il loro tour tra Sanremo, calciatori, soubrette e consenso sempre maggiore. Grandi assenti, però, nell’ultima puntata. Alto il successo delle “Olimpiadi dell’illegalità” che sono riuscite a trovare un senso nella penultima puntata, quando uno dei protagonisti, un bengalese, è riuscito a trovare lavoro grazie alla sua onestà, dimostrata diverse puntate prima in un servizio targato Angelo Duro.
Ma non solo risate. Questo è stato l’anno di Pablo Trincia e delle sue inchieste tra droghe, abusi e guerra. L’anno di Nadia Toffa e della questione slot. Di Giulio Golia e della questione staminali. Ma anche l’anno dell’interattività visto il successo sui social network del programma e dei suoi inviati. Intanto, tutti al lavoro, perché la ricerca dell’inchiesta perfetta non finisce mai, in attesa della nuova edizione.
Tags
Articoli che ti possono interessare
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
teoz dice:
le iene sn un ottimo programma che sa calibrare bene momenti alti di riflessione sociale e momenti ludici di puro e sano divertimento... ha trovato una sua chiave di lettura della realtà che ha fidelizzato il pubblico e che funziona. Non c'è stata puntata che mi abbia annoiato: divertimento allo stato pure con i cori e l'olimpiade dell'illegalità... GRANDI ASSENTI (ce ne sn state pochissime se nn ho lapsus) le interviste doppie... mi sarebbe piaciuto vederne di più!!!! piccola nota: le interviste con attori e registi famosi come tinto bras,villaggio sono veramente delle chicche...
mugnezz dice:
le iene restano sempre un programma godibile, ma non sopporto quei inviati che fanno gli stupidi , pino e amedeo e tutti gli altri. io li toglierei
Dasmix dice:
Bravi.. A me è piaciuta molto questa edizione!