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aprile

PIF (IL TESTIMONE) A DM: DA CHICCO SFONDRINI A DAVIDE PARENTI, ECCO COME HO COMINCIATO. CON SIMONA VENTURA L’EDIZIONE PIU’ PURA DE LE IENE! MAI FATTO FILMATI ALLA BELEN, HO UN PASSATO DA NERD!

Pif - Il Testimone

Pif - Il Testimone

Giura di avere un passato da nerd, eppure ogni lunedi lo apprezziamo in vesti decisamente differenti nel suo Testimone (MTV, ore 22.50). Approdato in tv grazie a Mediaset e consacrato da Le Iene di Davide Parenti, prosegue la sua strada nel mirabolante mondo dello showbiz con lo stesso spirito che aveva a dieci anni, quando iniziava a materializzarsi la sua passione per riprendere tutto ciò che lo circondava. All’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, Pif si racconta su DavideMaggio.it tra sogni cinematografici e nuove partenze. Come quelle per realizzare la nuova edizione de Il Testimone.

Tanto per incominciare, come ti devo chiamare: Pif o Pierfrancesco?

Ormai non mi chiama più nessuno Pierfrancesco. Solo mia mamma, mio padre e mia sorella. Mi sono rassegnato.

Non sarà stata mica una scelta degli altri!?

Invece si. Durante il mio primo servizio da Iena, come autore, con Marco Berry. Avevamo preso un pullman Milano – Casablanca: sono salito come Pierfrancesco e sono sceso come Pif. Esiste solo un servizio lanciato a Le Iene da Simona Ventura che dice ‘la iena Pierfrancesco’. Parliamo del 2001.

A proposito, con chi credi che Le Iene abbiano raggiunto una conduzione ideale?

Al di là dall’essere diplomatico… (lo fermo, ndDM).

Da te non mi aspetto diplomazia…

E’ che faccio dei clamorosi danni e ogni volta devo rimediare. Comunque l’edizione più pura de Le Iene è quella con Simona Ventura e Andrea Pellizzari. Dalla Marcuzzi in poi sono stati meno radicali visto l’approdo in prima serata e il pubblico più ampio al quale si rivolgevano.

Andando in onda in prima serata si ha un’eco maggiore; per alcuni argomenti, però, la seconda serata sarebbe lo slot ideale anche per la necessità di un linguaggio diverso. Se potessi decidere tu, cosa faresti?

Hai presente quando c’è una festa di famiglia e da una parte c’è il salotto nel quale ci sono i genitori e dall’altra la stanzetta dove i cugini chiacchierano per i fatti propri con un linguaggio tutto loro? Ecco, la differenza tra prima e seconda serata è pressappoco questa!

E a te dove piace chiacchierare di più: nel salotto o nella stanzetta?

A me piace stare nella stanzetta, strizzando l’occhio al salone! In realtà, però, quando realizzo qualcosa non mi chiedo a chi mi rivolgo. Grazie alla scuola de Le Iene mi preoccupo solo che ciò che dico possa essere capito dal pubblico a casa. Il mio modello è mia madre: quando monto mi chiedo se lei capirebbe ciò che sto facendo.

Se non ci fossero state Le Iene, il Testimone ci sarebbe stato?

Nella vita non si può mai sapere. Sicuramente io sono andato a MTV a proporre il Testimone molto sicuro di me, perchè avevo alle spalle 8 anni di Iene. Probabilmente se non ci fossero stati, non avrei avuto il coraggio di andarci. E penso anche che MTV mi abbia dato fiducia proprio per quel tipo di esperienza.

E dal punto di vista contenutistico, è sempre stata una tua vocazione quella di riprendere ciò che c’è intorno a te, oppure anche in questo Le Iene hanno fatto la loro?

La cosa che mi ha spinto più di tutti, è il piacere di riprendere una persona che fa la propria vita. Ricordo che lo facevo già  a 10 anni quando riprendevo mio padre che andava a prendere mia sorella da scuola. E’ una cosa innata, mi è sempre piaciuto.

Fai anche filmati alla Belen?

(ridiamo, ndDM) purtroppo il mio passato è stato molto più nerd di ciò che si pensi!

Qual è la giornata tipo di Pif?

In questo periodo, sono nella mia stanza a montare, facendo orari impossibili. Questo modo di lavorare ti fa dimenticare di essere un personaggio tv. E’ da cinque anni che il Testimone va bene, arrivano risultati e materialmente capisci che la cosa è apprezzata. Ma io rimango qua, come quando ero ragazzino, a montare i miei filmati. Probabilmente è anche la mancanza di uno studio televisivo a cambiare l’atteggiamento!

Pensi che un conduttore-non conduttore, come puoi essere tu, incarni un nuovo modello di tv destinato a sostituire quello ‘canonico’? Se ci pensi, anche Maria De Filippi è una non-conduttrice…

Sostituire forse no. Però è finito, ma da molto, il conduttore perfetto con la dizione perfetta. Diciamo che, per come sono fatto, qualche tempo fa avrei avuto dei problemi. Ora, invece, la televisione non è più inarrivabile come un tempo e non ha più il fascino di una volta. Non credo che il mio modo di fare televisione sia il più giusto di tutti, però è sicuramente il più vero. Non avevo pensato al fatto che, in effetti, Maria De Filippi è una non-conduttrice. Ora come ora, avverti che un conduttore come Pippo Baudo è un po’ old-style!

Se Il Testimone andasse in onda su una generalista, avrebbe successo?

Non lo so. Se vai su Italia 1, la gente è un po’ più preparata. Così come su Rai 3 o La7. A pensarlo su Rai 1, faccio più fatica!

Quindi tradiresti MTV!

Ma no. E’ solo che nella vita non si può mai sapere. Certo, non vivrò per sempre su MTV, ma ora come ora non nessun motivo per andar via. MTV ha creduto in me, mi ha curato e mi ha fatto crescere.

Quanto tempo ci vuole per realizzare una stagione de Il Testimone?

Penso che per farlo bene ci voglia un anno. L’ideale sarebbe girare e montare subito per trasferire le tue emozioni, ma non sempre ci riesci. Quindi cominciavo a giugno e generalmente a settembre iniziavo a montare per poi andare in onda a febbraio (continuando a montare). Quest’anno ho girato il film e quindi ho dovuto restringere un po’ i tempi. A breve riprendo anche con la nuova stagione. Spero di avere un paio di settimane per riposarmi: mi basterebbe avere il tempo per buttarmi sul letto a non fare nulla!

Perchè vivi a Roma e non sei rimasto a Palermo?

Perchè in realtà ho sempre voluto fare il regista cinematografico. Poi mi è capitato questo corso per autore televisivo e ho iniziato così…

Corso fatto dove e con chi?

Fatto nel 2001. Mediaset per due anni organizzò dei corsi per autore televisivo a Milano. Io fui scelto da Chicco Sfondrini per un programma con Samantha De Grenet e Gianmarco Pozzecco. Poi arrivò Davide Parenti (papà de Le Iene, ndDM).

Uno tosto, Davide…

Si, uno che ha molta personalità. La cosa che mi è sempre piaciuta è che quando fecero questi corsi, molti autori televisivi si impaurirono, erano diffidenti…

Avevano paura che poteste rubare loro il posto!

Esattamente! Davide, invece, venne a fare una sorta di lezione e gli luccicavano gli occhi a vedere tanti giovani con delle idee. Quasi tutti gli autori attuali de Le Iene vengono da lì. L’altra cosa bella è che se sei bravo vai avanti. In redazione, ogni anno, vedevi un sacco di gente nuova che voleva fare la Iena; poi c’è una selezione naturale: la gente che si scoraggiava, scompariva. I più forti, resistevano!

Ti è mai capitato di perdere del materiale girato? Insomma… una puntata andata a puttane!

Anni e anni fa, con delle interviste interrotte. Sparì una cassetta, ma non si è mai capito di chi fosse la colpa. Ho rischiato, invece, quest’anno con un’intervista a Cannavaro a Dubai, facendo delle riprese un po’ rubate in un quartiere difficile. Era il primo anno che usavo le schedine (di memoria, ndDM) e non le cassette: stavo dando la scheda all’assistente di produzione che si occupa di caricare le immagini sull’hard disk e, nel frattempo, mi era stata data la nuova scheda. Arriva nel frattempo la cameriera alla quale avevo ordinato il mio cioccolato caldo e… inverto le schede. Fortunatamente sono riuscito a recuperare tutto… tornando indietro nel tempo sul pc. Quindi, tornando al discorso di prima su Belen, mai fare filmati di quel genere! (ride, ndDM)

Non hai scheletri nell’armadio?

Professionalmente parlando, mmm, diciamo di no. Ho fatto dei provini con dei registi che veramente…

I nomi…

Noooooo (tentenna, ndDM). Ho fatto dei provini per Luca Luchini. E non capisco perchè in 3 provini su 5 dovevo interpretare persone gay. Però non mi ha mai preso nessuno!

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