11
aprile

LA VITA IN DIRETTA: IL SINDACO DI PERUGIA PAVENTA AZIONI LEGALI E DENUNCIA UN “EFFETTO MEREDITH”

Mara Venier, La vita in diretta

Tutta colpa della tv, che distorce la realtà. Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali ne è talmente convinto che pensato di scagliarsi ufficialmente contro la rappresentazione della sua città offerta dai media. “La misura è colma” ha tuonato, infastidito dal reiterato racconto dei misfatti accaduti in questi anni nel borgo umbro. L’ultimo risale al 25 marzo scorso, ed è l’uccisione di Alessandro Polizzi, freddato in casa con un colpo d’arma da fuoco. Della vicenda si sono occupati tutti i principali programmi d’approfondimento, ma a scatenare la reazione indignata del primo cittadino è stata in particolare una puntata de La Vita in Diretta.

Secondo Boccali, la rappresentazione dei fatti offerta dal programma di Rai1 condotto (ancora per poco…?) da Mara Venier e Marco Liorni è stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso“. Così, ieri il sindaco ha paventato “azioni legali a difesa dell’immagine” di Perugia, a cominciare da una querela nei confronti della Rai e de La Vita in diretta. A suo giudizio, su Rai1 le parole più “offensive” sarebbero state pronunciate del cronista di Panorama Carmelo Abbate, che il 4 aprile scorso scorso parlò di “mercato della droga fuori controllo“, di “situazione di microcriminalità” e di perugini in fuga dal centro storico.

Affermazioni forti, dalle quali la Rai si era subito dissociata, precisando che erano state pronunciate da un ospite e non da un giornalista dell’azienda. A quanto pare, ciò non è bastato a placare la reazione di Boccali, che ha così spiegato le motivazioni della sua paventata querela:

Non è più accettabile che si prenda spunto da un fatto di cronaca, che poteva succedere dovunque, per liquidare con toni aspri una intera comunità e per arrivare ad analisi sociologiche che recano danno alla città, ma soprattutto non possiamo portarci dietro a vita l’effetto Meredith” ha dichiarato il sindaco, come riporta l’Ansa.

Boccali ha riferito di aver già scritto al presidente e al direttore generale della Rai e di aver ricevuto le scuse telefoniche dalla redazione de La Vita in diretta. Tuttavia, “quella telefonata privata al sindaco non l’ho ritenuta sufficiente per i perugini…” ha detto. Lo scorso 7 marzo, intervenendo ad Agorà su Rai3, il sindaco aveva commentato l’omicidio-suicidio avvenuto negli uffici perugini della Regione precisando: “non siamo di fronte ad una cattiva amministrazione” e parlando di “clima da caccia alle streghe“.

In quel caso, i maligni pensarono ad una excusatio non petita; ora invece Boccali annuncia direttamente querele per la rappresentazione mediatica di Perugia. In realtà, è da qualche anno che la città umbra è al centro della cronaca nera, e spesso i fatti hanno parlato da soli…

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13 Commenti dei lettori »

1. Marco89 ha scritto:

11 aprile 2013 alle 16:09

Se questo serve a calmare un pò la deriva della cronaca nera nella tv del pomeriggio ben venga. Di certo ormai Perugia è associata a quel delitto. Così poi succede che la squadra di calcio dell’ Avetrana, in trasferta, subisce cori tipo ” Avete portato Zio michele?” che alla lunga possono infastidire. C’ è solo cronaca ormai, dappertutto.



2. Nina ha scritto:

11 aprile 2013 alle 16:22

Non guardo la vita in diretta (nemmeno pomeriggio5) in altri programmi però ho sentito parlare di Perugia non tanto bene. Se poi ci mettiamo che gli stranieri non attendono altro che sparlare degli italiani figuriamoci cosa possa uscirne. Capisco le preoccupazioni del sindaco, visto che è una città universitaria e quindi la reputazione è importante.



3. Diego ha scritto:

11 aprile 2013 alle 16:34

Sono nato e abito a Perugia e dico che la televisione ha notevolmente rovinato la reputazione della città, se nn per altro per il fatto che della città se ne parla solo per delitti e droga e non per le belle manifestazioni che vengono organizzate ogni anno (es. Eurochocolate)



4. Master ha scritto:

11 aprile 2013 alle 16:39

Giusto cosi’. Chi sbaglia paga.



5. Perugiano ha scritto:

11 aprile 2013 alle 17:09

Se perugia e’ diventata uno schifo non sara’ certo la rai colpevole di tale situazione io non sono della rai ma ho notato che e’ diventata VERAMENTE UNO SCHIFO!e la colpa e’ dell’aministrazione e delle forze dell’ordine che invece di arrestare i delinquenti veri pensano a fare le multe per divieto di sosta.



6. iki ha scritto:

11 aprile 2013 alle 17:20

Io sono di Terni e concordo perfettamente con Diego e il sindaco.



7. AnTo ha scritto:

11 aprile 2013 alle 17:31

Chissà cosa ne pensano i sindaci di Cogne, Garlasco, Avetrana, Potenza o di tutti i comuni che sono stati conosciuti per episodi di cronaca nera

per non parlare di Napoli, Bagnoli, Taranto (visti i recenti avvenimenti di cronaca non nera)



8. MisterGrr ha scritto:

11 aprile 2013 alle 17:39

QUARANTADUE?



9. Jair ha scritto:

11 aprile 2013 alle 17:40

Io hi visto la puntata in questione e mi pare che il quadro dato di Perugia è adeguato
Per carità, non è che ogni due passi ti trovi un morto o uno spacciatore, ma che sia in crescente degrado è vero, che il centro si sia spopolato è vero, che di notte sia meglio passeggiare in compagnia è vero.

Piuttosto spero che la brutta pubblicità serva per andare a risolvere i problemi che la città effettivamente ha e che sono più importanti che la mera promozione di Eurocholate o Umbria Jazz. Non è che per tre settimane di manifestazioni si può ignorare o non portare alla luce il fatto che non sia esattamente la città più vivibile e amabile di Italia



10. Diego ha scritto:

11 aprile 2013 alle 18:15

Jair nessuno dice di nn parlare di omicidi o altre cose ..Perugia è una delle città più attive a livello di organizzazione di attività, è una città importante per la città ..be ti dico che qualcuno nn Sa nemmeno in che regione è ..è nn è tutta colpa dell’ignoranza in geografia!



11. Dursiano ha scritto:

11 aprile 2013 alle 19:10

GODOOOOOOO AHAHAHAHA



12. Emanuele ha scritto:

12 aprile 2013 alle 00:16

E’ vero che la qualità della vita a Perugia è in degrado ma,andando a ritroso nel tempo, penso che sia ANCHE colpa nostra.Siamo stati noi a lasciare questi spazi aperti dove si è insinuata la malavita ed il malaffare.Vogliamo fare shopping e parcheggiare l’auto davanti alla porta di ingresso del negozio , andiamo all’Iper di Collestrada a fare le vasche perchè c’è “quello” di Centovetrine e , se andiamo a farle in Corso Vannucci, imprechiamo perchè non possiamo parcheggiare in Piazza Italia.
La stragrande maggioranza dei negozianti del “salotto buono” della Città devono ,altresì, pagare (sia che noi abbiamo voglia o meno di andare in centro) un’astronomico affitto mensile ad una ristrettissima oligarchia (nell’accezione greca del termine) di possidenti che hanno finito per mettere il cappio intorno al collo del “condannato”.
Discorso Cinema?Che bella spallata che ha dato la Warner (non voluta dall’allora Giunta Comunale sul suolo del Comune di Perugia) alle nostra storiche Sale del Centro Storico! -Chi me lo fa fare di prendere freddo e di farmi quella “pettata” per un film ed una pizza in Centro?-
Secondo me è uno specchio dei tempi anche questo , cento anni fà si sono spopolate le campagne in favore delle città ed ora si spopolano le città in favore delle periferie allargate stracolme oramai di servizi .
Stimo molto gli organizzatori degli splendidi eventi annuali che avvengono a Borgo XX Giugno ed in Via della Viola , questi sì che si stanno riprendendo il LORO centro storico, ma sarà un lavoro duro e costante.
Per chiudere…non me la sento poi di mettere in croce le Forze dell’Ordine perchè , oggettivamente,con i mezzi che hanno,fanno anche troppo e nemmeno i Sindaci (non più di tanto) perchè non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.



13. Nina ha scritto:

12 aprile 2013 alle 10:34

Emanuele: giusta riflessione la tua. Riguardo i centri commerciali e le multisale tutti a lamentarsi però sono tutti là. Io non li frequento e cerco di spendere tutto nel paese dove abito. Dovrebbero tutti quanti interrogarsi e pensare al fatto che i ragazzi de l’Aquila pensano sempre al centro storico.



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