Tutta colpa della tv, che distorce la realtà. Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali ne è talmente convinto che pensato di scagliarsi ufficialmente contro la rappresentazione della sua città offerta dai media. “La misura è colma” ha tuonato, infastidito dal reiterato racconto dei misfatti accaduti in questi anni nel borgo umbro. L’ultimo risale al 25 marzo scorso, ed è l’uccisione di Alessandro Polizzi, freddato in casa con un colpo d’arma da fuoco. Della vicenda si sono occupati tutti i principali programmi d’approfondimento, ma a scatenare la reazione indignata del primo cittadino è stata in particolare una puntata de La Vita in Diretta.
Secondo Boccali, la rappresentazione dei fatti offerta dal programma di Rai1 condotto (ancora per poco…?) da Mara Venier e Marco Liorni è stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso“. Così, ieri il sindaco ha paventato “azioni legali a difesa dell’immagine” di Perugia, a cominciare da una querela nei confronti della Rai e de La Vita in diretta. A suo giudizio, su Rai1 le parole più “offensive” sarebbero state pronunciate del cronista di Panorama Carmelo Abbate, che il 4 aprile scorso scorso parlò di “mercato della droga fuori controllo“, di “situazione di microcriminalità” e di perugini in fuga dal centro storico.
Affermazioni forti, dalle quali la Rai si era subito dissociata, precisando che erano state pronunciate da un ospite e non da un giornalista dell’azienda. A quanto pare, ciò non è bastato a placare la reazione di Boccali, che ha così spiegato le motivazioni della sua paventata querela:
“Non è più accettabile che si prenda spunto da un fatto di cronaca, che poteva succedere dovunque, per liquidare con toni aspri una intera comunità e per arrivare ad analisi sociologiche che recano danno alla città, ma soprattutto non possiamo portarci dietro a vita l’effetto Meredith” ha dichiarato il sindaco, come riporta l’Ansa.
Boccali ha riferito di aver già scritto al presidente e al direttore generale della Rai e di aver ricevuto le scuse telefoniche dalla redazione de La Vita in diretta. Tuttavia, “quella telefonata privata al sindaco non l’ho ritenuta sufficiente per i perugini…” ha detto. Lo scorso 7 marzo, intervenendo ad Agorà su Rai3, il sindaco aveva commentato l’omicidio-suicidio avvenuto negli uffici perugini della Regione precisando: “non siamo di fronte ad una cattiva amministrazione” e parlando di “clima da caccia alle streghe“.
In quel caso, i maligni pensarono ad una excusatio non petita; ora invece Boccali annuncia direttamente querele per la rappresentazione mediatica di Perugia. In realtà, è da qualche anno che la città umbra è al centro della cronaca nera, e spesso i fatti hanno parlato da soli…
1. Marco89 ha scritto:
11 aprile 2013 alle 16:09