Renato Ardovino

E’ capace di realizzare torte variopinte più degli abiti di Sarah Jessica Parker e più alte di Pupo; ed è ormai un must di Real Time con i preziosi consigli elargiti a un pubblico goloso ed entusiasta del suo Torte in corso con Renato. Parliamo di Renato Ardovino, il noto cake designer che, in compagnia del fido nipote Angelo, tornerà sul Canale 31 del digitale terrestre da lunedì 8 aprile alle 15.00 con la seconda edizione del programma più “carioso” del piccolo schermo. Fra un colpo di frusta e paste di zucchero sottili come tulle, Renato ci spiega i segreti del suo successo…

Da domani sarai al timone della seconda edizione di Torte in corso con Renato: come ti senti?

Sono sollevato (ride ndDM). La prima stagione è andata benissimo e sono contento per questo. Spero che la seconda vada bene come la prima, però sono un po’ provato da questa seconda esperienza perché, con i tempi televisivi, il lavoro di preparazione e decorazione è abbastanza duro. Sono lunghe le giornate, è lunga la preparazione, ma sembra che ce l’abbiamo fatta anche stavolta. Vedrete torte ancora più colorate e più complesse dal punto di vista della costruzione…

Ci sarà anche un’app (“Torte in corso”)  abbinata a questa edizione del programma…

Io non so moltissimo di quest’app. Verrà spiegata la preparazione di alcune piccole cose come un cupcake, una piccola tortina… cose molto molto semplici, un po’ da principianti, per iniziare.

Secondo te i tutorial funzionano meglio sul web o in tv?

Credo che tutti e due i modi possano essere utili per chi li osserva, per le spiegazioni e per i passaggi. E’ chiaro che il tutorial sul web è più legato a quello che stai facendo con le mani e la conseguente spiegazione, mentre in tv si fa anche intrattenimento. Però alla fine è lo stesso modo…

Cosa ne pensi del programma sui tutorial Detto Fatto con Caterina Balivo?Ne ho sentito parlare. Non ho visto il programma quindi non posso giudicarlo, però dato che fanno tantissime cose in poco tempo, credo che sia più utile a chi è già esperto rispetto a coloro che vogliono iniziare da zero una data pratica. Mi è stato detto che è un po’ tanto, un po’ tutto e quindi mi sembra un po’ troppo complicato.

Nei programmi di cucina si vede spesso troppa severità: è davvero importante o è solo scena?

Non ti riferisci a mio nipote, vero? (ride ndDM)

Beh in quel caso sembri tutt’altro che severo...

Quando si lavora è normale essere abbastanza pignoli e capita di essere molto severi, soprattutto quando si incontra qualcuno che non ha i tuoi stessi tempi, non ha la tua stessa capacità per andare avanti a fare le cose. Precisione nel lavoro e un certo rigore mi appartengono un po’. E’ anche un fatto caratteriale, ma, quando si lavora, la severità viene sempre un po’ fuori.

Se ti offrissero di diventare giudice di un talent di cucina accetteresti?

Perché no? (ride ndDM). Mi piacerebbe molto!

Che tipo di giudice saresti?

E’ molto difficile giudicare: anche per valutare una torta, a parte il gusto, vedrei la fattura, l’originalità, i colori, le proporzioni, la grandezza e quant’altro. Ma sarei imparziale perché  le cose fatte bene si premiano, le altre un po’ meno.

C’è una torta che hai più nel cuore rispetto alle molte che hai realizzato?

Le torte che ho nel cuore di solito sono quelle dei bambini, perché io sono un po’ romanticone (ride ndDM). Anche Biancaneve e i sette nani, per dire: grandi creazioni, soprattutto sviluppate in grandezza che hanno un aspetto un po’ più leggero e fiabesco, quindi mi piacciono molto.

Sei un grande artista delle torte, ma che tipo di consumatore di torte sei?

Io mangio le torte, anche se sono uno sportivo e cerco di andare in palestra più volte alla settimana per tenermi in forma e scaricare un po’ di tensione. Le torte e i dolci li mangio almeno due volte a settimana, basta non esagarare.

Pensi che vedere un programma come Torte in corso faccia bene a chi segue una dieta?

(ride ndDM) La cosa simpatica di queste cose è che, mentre molti guardano il programma per curiosità, passione o per apprendere, poi la tentazione più grande è quella di riuscire a realizzare la torta personalizzata. Ovviamente non occorre mangiarla tutta, ma la giusta quantità perché, dopotutto, la torta non fa male a nessuno, anzi  fa bene anche allo spirito!

Carlo Cracco o Benedetta Parodi?

Beh Carlo Cracco…

Crema o cioccolato?

Crema.

Qual è il committente per cui ti piacerebbe realizzare una torta almeno una volta nella vita?

Per Mina mi piacerebbe molto!

Se non avessi fatto il cake designer, cosa avresti fatto nella vita?

(ride ndDM) Io faccio un lavoro che nasce dal possedere questo caffè-torteria, che non è una pasticceria, e che mi permetteva di dedicarmi a quest’arte: lavoravo per le torte, le aggiustavo, le rendevo diverse. Non so cosa avrei fatto da grande, ma comunque sempre nel campo della ristorazione perché il lavoro era quello.

E tuo nipote Angelo migliora nel corso delle puntate?

Si, si! Poverino, purtroppo i tempi sono quelli che sono e mi danno pochi secondi, pochi minuti! Non è molto bravo nella parte un po’ più artistica, ma riesce a fare delle cose carine. La difficoltà è quella di essere veloci, ma si cresce col tempo e con la maturità; poi non dimentichiamo che ha comunque vent’anni! (ride ndDM).

Realizzare una torta può essere un’arma segreta in amore?

Eh, penso proprio di si!  L’altra sera è venuta a trovarmi una persona della Costiera Amalfitana con la fidanzata e io pensavo che fosse lei a fare le torte! La prima l’ha fatta per la fidanzata, poi la seconda l’avrebbe fatta per la mamma che era gelosa, per la suocera e via dicendo… ma è un bel gesto, una bella cosa che sortisce un certo effetto (ride ndDM).

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