Enrico Mentana ha la ricetta per tenere alto l’interesse del telespettatore nei confronti de La7. In occasione della presentazione di ieri a Roma del libro “Telecenerentola – da Telemontecarlo a La7. La sfida avventurosa della Tv antiduopolio” (scritto da Stefano Buccafusca), il direttore del TgLa7 – come si legge in una nota dell’Ansa – ha tracciato quella che secondo lui è la strada da percorrere per sopravvivere nella “guerra” tra tv:
“La vera prospettiva per tenere la rete in linea di galleggiamento, e anche di più, per fare una bella crociera, è averla tutta improntata all’attualità, declinata in tutti gli ingredienti, news, approfondimento, talk (…) Quando abbiamo visto i dati di ascolto della puntata di Santoro con Berlusconi abbiamo anche sgomberato il terreno dall’idea che La7 fosse legata a piccoli numeri. Quando fai tanto si vede subito, si hanno i risultati”.
Dunque, meno mosse da generalista e più attenzione alla vera missione de La7 che, come ricorda lo stesso Mentana, è di “sperimentare quello che le corazzate non riescono a fare”. E tra le corazzate inserisce anche Sky, privando (un po’ a sorpresa) il settimo canale del telecomando dell’ormai nota etichetta di “tv del terzo polo”:
“L’obiettivo della rete è stato sempre la sopravvivenza tra due transatlantici, Rai e Mediaset, cui si è aggiunto l’arrivo di Sky, vero terzo polo con il digitale terrestre (…) La7 oggi è come Istanbul, che è stata Bisanzio e Costantinopoli, ha avuto splendori e miserie con abitanti oggi completamente diversi”.
Cucinare con quel poco che si ha. E’ in sostanza questo il “monito” di Enrico Mentana, che invita tutta la squadra de La7 ad ingegnarsi per fare cose appetitose e interessanti. E, in una cucina povera come è oggi la tv italiana (non solo La7), puntare sull’attualità sembra quasi d’obbligo. D’altronde, l’informazione è o non è l’unico ingrediente gratuito?
1. amazing1972 ha scritto:
25 gennaio 2013 alle 13:14