Invece di redarguire (ironicamente) Marco Tombolini sui retweet “a manetta” su The Winner is…, sia mai che qualche spettatore in più lo riesca a conquistare, Giancarlo Leone dovrebbe badare bene a The Voice, la cui prima edizione – in onda su Rai2 – è ormai alle porte anche nel Belpaese, dopo il successo ottenuto nel resto del mondo (sulle reti ammiraglie, ma va be’). Si, perché per gli spettatori sarà inevitabile il confronto con l’altro talent di successo, quell’X Factor che la Rai ha “rinnegato” e lasciato volentieri nelle mani di Sky. Sky che, con qualche piccolo accorgimento, ne ha fatto ciò che non è mai stato a viale Mazzini, ossia uno show evento.
Ad Andrea Scrosati, VicePresiente di Sky Italia con delega all’intrattenimento, piace definirli servizi “premium”, quel contorno al programma che sostanzialmente lo fa apparire unico ed esclusivo agli occhi dei propri abbonati. Servizi che, a dire il vero, potrebbero tranquillamente essere offerti da qualsivoglia programma della generalista, se solo lo si volesse. X Factor è stato, che lo si voglia o meno, un punto di svolta per la televisione italiana, e Rai e la Toro Produzioni di Marco Tombolini e Pasquale Romano non possono permettersi di procedere ignorando tout court quanto proposto nel corso delle due edizioni su SkyUno del talent ideato da Simon Cowell.
A partire dal televoto gratuito multipiattaforma: una novità – all’estero ovviamente è già una (bella) consuetudine – di cui la Rai, per cui tra l’altro paghiamo un canone annuale, ci ha permesso di beneficiare una sola volta in 12 anni (e solo tramite chiamata telefonica): nel pilota di Dadada in versione prime time con il commento fuori campo di Max Giusti. Per X Factor 6 sono addirittura sette le piattaforme – tutte free, sms a parte – messe a disposizione del pubblico per esprimere la propria preferenza: sms, applicazione per Android, applicazione per iPhone, sito internet, Facebook, Twitter e Decoder MySky. L’imbarazzo della scelta, gratis.
Le abbiamo citate ed è il caso di ripeterle: le applicazioni web per smartphone, tablet e desktop. L’app di X Factor non offre nulla di più rispetto a quanto già offerto dal sito internet ufficiale, ma dato che il futuro di internet è proprio in mobilità, le app non solo risultato effettivamente più comode ma per molti sono anche diventate un prodotto da cui non si può più prescindere. Come non si può prescindere dai social network: Facebook – che nel caso di X Factor propone anche un gioco online per vincere i biglietti per la diretta in studio -, Twitter e Pinterest.
Senza dimenticare l’XtraFactor che ha offerto la possibilità al pubblico di esprimere (ancora!) il proprio punto di vista tramite social network, la telefonata da casa e la chiamata video con Skype. Va detto che già per l’X Factor su Rai2 venne sviluppata un’idea simile con l’ExtraFactor e Scorie, il post talent comico, e non vediamo perchè anche per The Voice non si debbano spendere le stesse risorse.
XFactor oggi è un evento proprio perché anche questi banalissimi dettagli lo rendono tale, e invogliano lo spettatore ad essere perennemente partecipe oltre che assoluto protagonista. L’interattività, perlopiù sconosciuta in Rai, è ormai una chiave di successo per gli show (e i talent in particolare) in diretta, e l’azienda pubblica non può permettersi di compiere con The Voice, il futuro per definizione, degli errori che di questi tempi non verrebbero più perdonati dal pubblico a casa. A meno che non si voglia un talent show già vecchio sul nascere, come lo è stato Star Academy lo scorso anno. Che infatti si è visto che fine ha fatto.
1. paky ha scritto:
26 novembre 2012 alle 14:39