Chi pensava che non avrebbe mai visto Costantino Della Gherardesca al di fuori di una situazione salottiera, di opinionismo tra malelingue si dovrà ricredere appena lo troverà tra i convocati della partenza di Pechino Express. A far coppia con lui il nipote Barù, molto simile come sembianze allo zietto, considerata anche la poca differenza di età tra i due.
Stessa barbetta folta, stessa posa fotografica. Nel gioco rappresenteranno una variante sul tema famiglia: dopo la mamma e il figlio, il fidanzato e la fidanzata, un altro tipo di rapporto, spesso molto affettuoso, come quello tra zio e nipote al test delle difficoltà e degli stenti da reality fuori porta, o per meglio dire fuori continente.
Il primo odia lo sport, il secondo non può farne a meno; uno è pigro l’altro un vero spirito libero, ma insieme sono una coppia invincibile. Barù considera Costantino un fratello più che uno zio, hanno solo quattro anni di differenza. Hanno frequentato lo stesso collegio in Svizzera (mica robetta così!) e sono cresciuti entrambi tra Roma e la Maremma.
Costantino Della Gherardesca: interessante ripercorrerne l’origine e i tratti mediatici: appartenente alla nota famiglia aristocratica toscana, è per il Libro d’oro della nobiltà italiana conte Palatino, patrizio di Firenze, Pisa e Volterra. Laureato in filosofia al King’s College London, è entrato nel mondo dello spettacolo a inizio degli anni 2000. E’ conosciuto in particolare per la sua partecipazione come opinionista a spettacoli televisivi condotti da Piero Chiambretti.
Numerose le sue collaborazioni giornalistiche e le sue apparizioni televisive come opinionista. Troppo lungo l’elenco di trasmissioni di vario genere a cui ha dato sempre il suo effervescente contributo: le sue caratteristiche principali rimandano sempre e comunque a un solido background culturale di formazione e alla sua proverbiale schettezza, formidabile per i talk più spensierati.
Sarà curioso vedere di che pasta è fatta il caro nipotino, per constatare se anche in lui si agitano molecole di opinionista piccantello, o se invece può essere il traino più solido nei momenti più duri della corsa a tappe.
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1. emy ha scritto:
14 settembre 2012 alle 09:43