11
settembre

CRISTINA PARODI LIVE: UN’INVASIONE BARBARICA MA IN PUNTA DI PIEDI

Cristina Parodi Live

Con la sua scenografia e la sua grafica molto vicina al bizzarro di Antonio Gaudì, con quel serpentone che fa tanto belvedere di Parc Guell, con quell’atmosfera da eleganza del riccio il Cristina Parodi Live si presenta al pubblico del pomeriggio con un infotainment di contenuto, più incline alla buona forchetta che alla brutta forca del populismo. L’eco delle Invasioni barbariche di Daria Bignardi è dietro l’angolo, anche se siamo solo all’ora del caffè e c’è una signora che rinuncia al tacco a spillo, solo in attesa di rimettersi in forma dopo la storta estiva.

La struttura è abbastanza modulare. C’è una versione più seriosa dell’intervista doppia, ottima per la nettezza con cui emergono i diaframmi tra idee e contenuti, per un’alternativa di stile al manicheismo urlato di voci in sovrapposizione. Una tv che punta sull’opinione senza esasperare il decibel è già una grande conquista, se ci guardiamo alle spalle e diamo un’occhiata a quello che è stato l’andazzo del piccolo schermo degli ultimi tempi.

E’ sulla cronaca che però appare meglio la svolta e il garbo della moglie di Giorgio Gori e del suo staff di autori. La scelta della storia delle teenager madri, oggi, e della ragazza calabrese, costretta ad emigrare per aver rivelato il volto profondo del suo paese e l’ipocrisia di alcuni concittadini violenti, ieri, fanno ben sperare: l’auspicio è che non si debba scendere a compromessi con l’appeal dei grandi casi che fanno rumore e con le tirate irrazionali e giustizialiste che spesso la cronaca nera induce nel grande pubblico.

Niente divani lunghi per gli ospiti di Cristina Parodi: il talk in studio è essenziale e ravvicinato. Al bando le poltrone da sala da thè, più webcam, web e sedute minimali, con quella modalità di interazione a suo tempo lanciata da Costanzo a Stella. L’effetto è che, come volevasi dimostrare, si può guardare alla nera dell’informazione senza accanirsi sul voyeurismo, ma piuttosto cercando lo spunto per capire meglio i grandi temi che intersecano l’evolversi di un Paese così complesso come l’Italia.

E’ uno sguardo sulla realtà completo che più che proporre risposte cerca di spargere dubbi e riflessioni. Politica, economia, ambiente, spettacolo, comunicazione, integrazione: c’è spazio per tutto tra le pareti color pastello della Parodi. Non sfugge niente al filtro, in omaggio alla buona politica di chi, come ad esempio questo blog, da sempre ritiene che non ci siano argomenti volgari e banali in sé ma è il modo in cui li si presenta al pubblico a determinarne la qualità intrinseca.

La maggiore delle sorelle Parodi, così come tutto il trio delle donne del lungo pomeriggio di La 7, non avrà vita facile - ma questo lo si sapeva già prima dei scarsi riscontri Auditel di ieri- strette all’interno di un’offerta che è veramente difficile da insidiare al cospetto di un pubblico ormai fidelizzato verso il pomeriggio d’amore di Canale 5 ma ancor più verso la tradizione di Rai 1. Non c’è ormai nemmeno la possibilità di appellarsi al nuovo con una concorrenza così spietata, che vede ad esempio in Real Time, giusto per citare il più grosso ‘nemico’, una nuova frontiera dello share tutto al femminile.

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21 Commenti dei lettori »

1. Pippo76 ha scritto:

11 settembre 2012 alle 18:22

Se fanno fatica quasi tutti i programmi storici delle generaliste dal mattino fino al pomeriggio, mi pare normale che faccia il doppio della fatica la Parodi ( donna di classe ed ottima padrona di casa) su La7.
I risultati sono stati scarsi ma a quanto ho letto si è tentato di andare su temi diversi dal solito..



2. ester ha scritto:

11 settembre 2012 alle 18:25

Mi piace molto Cristina,garbata, di classe, misurata e soprattutto intelligente oltre che molto bella ed elegante
Il programma non è male, anzi… Unico neo la scenografia.
Nonostante sia una bella realizzazione, trovo che sia “respingente”, fredda, colori freddi, dispersiva, poco intima…peccato
Canale 5 ha perso una vera giornalista e una signora e il paragone con la d’urso che sventola le pagine strappate dei “quotidiani” è davvero impietoso



3. eldegge ha scritto:

11 settembre 2012 alle 18:27

I concetti più usati dalla Parodi LIVE e dai suoi ospiti: Ruby, Berlusconi, Minetti, consigliera PROVINCIALE (forse voleva dire REGIONALE?), Monti è il salvatore della patria, il precedente governo era impresentabile (eh… perchè quello di Prodi era meglio: ma per favore!), l’immagine dell’Italia è migliorata con Monti (beh, davanti ad Hitler la Francia di Vichy era più “credibile” dell’ex-Terza Repubblica Francese che gli aveva dichiarato guerra…). MIO COMMENTO: manca solo “Grillo è un sovversivo” e poi la Parodi LIVE potrà dire di aver usato tutto il vocabolario di La7 ;) !



4. Pippo76 ha scritto:

11 settembre 2012 alle 18:27

Concordo con ester in toto.
La scenografia con quel tavolo è respingente al massimo..



5. amazing1972 ha scritto:

11 settembre 2012 alle 18:33

nonostante gli ascolti non la premino sempre,la7 si è creata una immagine di tv credibile,che fa cose fatte bene,che gente che ha voglia di divertirsi senza spegnere il cervello e per gente che vuole informarsi. sta coltivando il suo pubblico,con una serie di programmi che comunque sono sempre apprezzati. mi auguro trovino presto qualche idea per il mezzogiorno,attualmente scoperto



6. eldegge ha scritto:

11 settembre 2012 alle 18:34

AUDITEL contro la Parodi LIVE e COVER: “La curva nera del debutto del programma di Cristina Parodi su La7 parte attorno al 3% per poi stabilizzarsi di poco al di sopra del 2%. Va meglio il finale del Commissario Cordier che tocca il 5% in chiusura di puntata, mentre cala poi la linea nera nell’appuntamento Cristina Parodi Cover fin verso il 2,5% di share.” – MIO COMMENTO: quindi la Parodi ha fatto SCENDERE il dato auditel che riceve dai traini dei programmi che la precedono… solo la D’Urso sa fare di questi “miracoli” con i traini di UED nel settore finale!



7. Phaeton ha scritto:

11 settembre 2012 alle 19:24

Due considerazioni dopo averne visto quale spezzone oggi.

1) La possibilità a La7 di trattare ogni argomento in maniera semplice e senza luoghi comuni o paure di ritorsioni. A mediaset e in Rai certi argomenti sono tabù soprattutto quando a trattarle non è chi deve. Perchè poi chiusa la trasmissione può arrivare la fatidica telefonta!!! Oggi con Baudo si è parlato dalla politica, alla chiesa, non credo che in Rai o in Mediaset si sarebbe potuto fare con tale semplicità.

2) La Parodi incarna l’idea dell’infotainment alla perfezione. Si racconta così come è senza doversi mascherare nei populismi di altre conduttrici, una donna normale, ma che normale non significa essere una del popolo, che cucina dalla mattina alla sera e che indossa la tuta quando non è in tv, ma una che non disdegna il tacco e dato che può si fa aiutare in casa. Poi è una giornalista molto preparata senza essere SNOB, come alcune sue colleghe che poi si fanno mettere sotto dalla prima Carfagna di turno!



8. sboy ha scritto:

11 settembre 2012 alle 19:33

Ma mettete Cordier che fate prima..



9. Rock ha scritto:

11 settembre 2012 alle 19:46

Che bella trasmissione, La7 va premiata per una linearità diversa che sa subito farsi riconoscere. Io lo seguo da quando era tmc, di progressi ne sono stati davvero fatti. E’ giusto che ci sia la possibilità di scegliere. Io non capisco questa gente che commenta tanto per.. se c’è concorrenza chi ne giova in primis siamo noi, quindi alcune trasmissioni nuove, dovremmo sostenerle, no buttarle giù con commenti del tipo: ” Ma chiudete, ma mettere Cordier..” non capisco che messaggio vogliano dare.. Benvengano le nuove trasmissioni, ancor meglio le reti che vogliono sperimentare. Per fortuna esiste il telecomando :) un applauso va anche a chi ha lasciato le storiche reti per buttarsi in nuove avventure, non credo che una D’urso, o una Panicucci avrebbero lasciato la loro poltrona per approdare e provare a rinforzare il palinsesto de la7. Per quanto mi riguarda pomeriggio ottimo. =)



10. teoz ha scritto:

11 settembre 2012 alle 19:52

purtroppo non c’è l’auditel della qualità ma LA7 è sicuramente leader indiscusso…i risultati della rete sono certamente sfalsati rispetto alla qualità e la linearità del canale che sembra non contraddirsi.
sicuramente la7 crescerà con gli anni, è naturale e inevitabile il pubblico presto si spalmerà in modo più omogeneo su tutti i canali..



11. Gah! ha scritto:

11 settembre 2012 alle 19:54

Sarà pure “le invasioni ma in punta di piedi” … Sempre FLOP e’!!!



12. Vincenzo ha scritto:

11 settembre 2012 alle 20:16

Anch’io ieri, nel momento in cui intervistò la sig. Bongiorno, dissi che sembrava un’intervista de “Le Invasioni Barbariche” :D

Comunque il programma mi è piaciuto, soprattutto per i temi affrontati, per l’equilibrio giusto tra la cronaca, l’attualità e le interviste, e per la tranquillità…

L’unica cosa è che risulta freddo… Non c’è quella “familiarità” che c’è tipo a La Vita in Diretta. Capisco che la Parodi sia una persona chic (se pensiamo al suo Verissimo, seduta dietro la scrivania :D ), però una certa familiarità doveva esserci…

Ultima cosa: gli ascolti di ieri sono stati bassi, Cordier ha fatto anche meglio… non è meglio che La7 punti su un contenitore di attualità rivolto però al pubblico maschile, visto che tutti si contendono ste casalinghe che non sanno più cosa scegliere? :D

PS: faccio i complimenti a Cristian per l’articolo… è un piacere leggerti :D



13. Salvatore ha scritto:

11 settembre 2012 alle 20:35

A me il programma piace. Sobrio, ben fatto, garbato. Era ora!!! Speriamo che gli ascolti decollino. La scenografia sì, in effetti non è il massimo e forse serviva un tocco di maggiore intimità. Ma in fondo chi se ne frega? Brava Cristina!!!



14. Andrew ha scritto:

11 settembre 2012 alle 20:48

Oggi ho finalmente avuto modo di dare un’occhiata al programma! Effettivamente, di primo acchitto, il momento dell’intervista con l’ospite mi ha ricordato le invasioni barbariche.
Comunque nel complesso non mi dispiace, mi pare un programma ben confezionato e garbato, sicuramente meglio dei due contenitori pomeridiani delle reti Rai e Mediaset. L’unico appunto è l’intermezzo dell’ispettore Cordier, a questo punto avrei mandato in onda prima l’ispettore Cordier e in seguito Cristina Parodi Live, seguito direttamente da i Menù di Benedetta. Per creare un traino unico. E’ più probabile che uno si soffermi a guardare i programmi seguenti soffermandosi sulla Parodi e non che ci rimanga in seguito al telefilm che mi sembra abbia un target completamente diverso…



15. Valerio ha scritto:

11 settembre 2012 alle 21:51

Come al solito commenti prevenuti da chi è deluso che un volto Mediaset abbia abbandonato il Biscione per la più piccola e giovane La7. La scenografia non ricorda affatto Le Invasioni se non nella seduta e non ha affatto colori freddi semmai pastello e accoglienti, la regia dà una dimensione aperta dello spazio suggerendo nello spettatore l’idea che lo studio non abbia nulla da invidiare alla pista dà circo di Pomeriggio Cinque o alla saletta da cinema di periferia de La Vita In Diretta. Il programma è leggero ma pensante, equilibrato e con un approccio più franco ma comunque elegante sui temi del jet-set. La conduzione di Cristina è fluida e fresca, in linea con l’obbiettivo di raggiungere il pubblico anche più giovane (ed istruito!) che è sempre connesso, grazie all’interazione con le nuove tecnologie e i nuovi media. Lo spazio Cristina Parodi Live è ricco di rubriche che interpretano l’attualità dell’Italia in un mondo globalizzato che inevitabilmente deve fare i conti con l’opinione dei giornalisti stranieri che vivono da anni in Italia, discutendo sul costume e i comportamenti degli italiani visti dagli occhi di chi italiano non è. Le vicende di cronaca sono raccontate senza morbosità e sciacallaggio, presentando storie di dolore e di speranza, di difficoltà e di rivalsa sulla vita con un intento che ancora una volta, sembra essere quello di una televisione che vuole aprire la prospettiva con cui si guardano le cose, e con esso la mente e il cuore. C’è l’oroscopo per i malati del genere, ci sono anche le finestre sull’attualità per non perdere di vista la centralità delle scelte della politica nella società. Cristina Parodi Cover passa a rassegna lo stile e i segreti dei personaggi famosi, con un occhio vigile sulla comunicazione che fanno i vip in rete. Tutto scorre con piacevolezza tra momenti più riflessivi ed altri ridanciani, tra ospiti di rilievo (ospite della prima puntata la moglie di Mike Bongiorno Daniela) in cui il racconto riesce a carpire aspetti intimi altrove consegnati al sensazionalismo, con una semplicità che prima di tutto è rispetto per chi ascolta. Non ci sono grida sguaiate, inni alla forca, preti che spiegano la morale ogni pomeriggio, criminologi che ripropongono identikit inquietanti e immagini da obitorio. La trasmissione è attenta anche alle scelte delle telespettatrici (oggi c’erano persino gli abiti da sposa in un servizio) e agli eventi. Il mio giudizio è più che positivo. La trasmissione ha tutta l’impressione di essere onesta e nella sua alternatività assolutamente dirompente nel triste panorama dei format per massaie che vi ricordo spaziano in genere (parliamo di RaiUno a Canale5) dalle carrellate sui defunti al processo in diretta degli ospiti in studio su qualsiasi tematica da parte di un pubblico in studio urlante e spesso non pensante, strumento di dominazione politica sulle persone più suggestionabili e descolarizzate, con cui quelle trasmissioni sono tutto fuorché oneste. La trasmissione ha come tutte la sua linea editoriale ma non la detiene esclusivamente né la Parodi né il gruppo autorale. Checché se ne dica la trasmissione è aperta alle opinioni degli ospiti, appunto perché è una trasmissione di ascolto, non di cicaleccio sterile o di liti per l’audience facile. In questo senso il fatto che non abbia fatto grandi numeri è un merito e non demerito perché sta lì a dimostrare che si può fare qualcosa di diverso e che tutto ciò che in tv viene fatto con l’unica ansia dei numeri porta a scelte che hanno portato ad essere la tv del daytime per come l’abbiamo conosciuta negli ultimi anni. Una tv del pomeriggio spesso orrenda, miserabile, che nessuno all’estero ci invidia. Cristina Parodi Live e Cristina Parodi Cover è il vero infotaiment per come è concepito ad esempio anche all’estero su emittenti pubbliche e private (come su Tve in Spagna) con il dovere di fare meglio della concorrenza anche per una questione di dignità e di immagine della televisione italiana. I numeri in futuro, potranno premiare la trasmissione solo una volta che il pubblico l’avrà scoperto. Se il dato nel tempo rimanesse molto basso – non conosco i riferimenti di La7 per quella fascia oraria – vorrà dire che allora chi guarda la tv di pomeriggio meriterà di scegliere solo tra la Venier e la D’Urso (rimanendo tra infotaiment).



16. Pippo76 ha scritto:

11 settembre 2012 alle 22:17

Valerio, sei un semplice commentatore o lavori nel settore..?



17. Schattol89 ha scritto:

11 settembre 2012 alle 22:21

Ho solo visto un video sul sito di La7… Ma lo studio è PESSIMO!



18. eldegge ha scritto:

12 settembre 2012 alle 00:05

x 15. Valerio
“Come al solito commenti prevenuti da chi è deluso che un volto Mediaset abbia abbandonato il Biscione per la più piccola e giovane La7″ – No, è solo che “il solito” è stufo di sentire gente che dice loccate: la Parodi è stata venti anni a Mediaset e SOLO ORA fa la “illuminata” sulla via progressista? Nella migliore delle ipotesi mi vien da dire che la Parodi è una paracula ;) ! Di certo ci rimarrà sempre un ottimo ricordo del suo Verissimo: bei tempi quelli… altro che LIVE/COVER ;) ! Non parliamo poi della d’Urso o della Toffanin o della Panicucci che è meglio…



19. Nina ha scritto:

12 settembre 2012 alle 09:19

Valerio: sìì onesto, se hai fatto copia e incolla cita le fonti.



20. Cristian Tracà ha scritto:

12 settembre 2012 alle 11:23

Eldegge

non mi pare che la Parodi abbia negato di aver votato Berlusconi e di essersi trovata bene a Mediaset.
Ogni tanto mi piacerebbe capire perché se uno contesta la posizione attuale della Minetti o critica l’ultima fase della politica berlusconiana è per forza un comunista



21. Alessandro ha scritto:

12 settembre 2012 alle 17:55

Premettendo che la Parodi in sé non mi è simpaticissima apprezzo molto questo suo nuovo programma e soprattutto il suo personale modo di rapportarsi a ospiti intervistati e tematiche affrontate: non è fintamente populista, non sbandiera ogni minuto ‘io sono amica di questa e di questo, io ho lavorato con quello e fatto la fiction con quella’, sa fare un discorso senza sghignazzare di continuo, non fa scene madri né appelli a sindaci e magistrati, non ci vuol far sapere a tutti costi la sua opinione. Promossa.



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