Dopo tanta gavetta e la notorietà arrivata sul palco di Zelig, amplificata poi da cinema e spot pubblicitari, è arrivata ora la grande occasione per Teresa Mannino. La comica siciliana, da mercoledi 5 settembre in prima serata, sarà al timone di Se Stasera Sono Qui, nuovo “show talk” de La7 con cui la rete vuole rendere più eterogeneo il suo pubblico. Teresa Mannino non poteva non fare un ’salto’ su DM per rivelare la sua ricetta vincente per una battaglia che non la spaventa, quella con l’auditel…
Sei più emozionata o spaventata per il debutto?
Sono più stanca, in questo momento sono distrutta. Non vedo l’ora di iniziare.
Se Stasera sono qui sembra un format particolare, non il solito programma comico…
Non è un programma comico. E’ un programma divertente, dove si riderà ma non c’entra nulla con la comicità. Sarà uno show talk. Ci saranno tante persone che parleranno in modo “showizzato”. Si può dire showizzato? Ci saranno immagini, video, musica, vip e non vip.
Ti vedremo anche cimentarti con il canto e il ballo?
No, io sono stonata, non so ballare o meglio so ballare ma dance anni ‘70 (ride, ndDM). Farò la conduttrice e la comica, quello che so fare o meglio quello che faccio di solito.
La trasmissione ha dieci autori…
Non lo so, non li ho contati ma sono sicuramente tantissimi ed è la prima volta che mi capita e mi viene anche difficile perché di solito sono abituata a scrivermi le cose da sola. In realtà è bellissimo: quando ci sono più persone c’è più creatività, vengono fuori molte cose, e ognuno ti insegna qualcosa di diverso. Siamo tutti di età e di estrazione differente. Finora ci siamo divertiti come i pazzi, adesso vedremo in onda cosa accadrà.
Al Corriere hai dichiarato che vuoi portare gli ”ignoranti a guardare La7”…
Era un po’ una provocazione. Diciamo che mi piacerebbe che guardassero La7 quelle persone che di solito restano ferme su Rai1 o al massimo arrivano su Canale 5. Vorrei far fare loro questo sforzo. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei… e sette perché esiste. Io comincio dal sette quelle rare volte che mi sintonizzo davanti alla tv.
Guardi poco la tv, dunque?
Sì ma per impegni. Mi piace da morire ma purtroppo non ho tempo.
Il tuo obiettivo sembra essere quello di uscire dalla nicchia e rivolgerti ad un pubblico più popolare. Gli ospiti della prima puntata, però, sembrano abbastanza ricercati…
Diciamo che l’obiettivo per cui la rete mi ha chiamato è quello. Gli ospiti sono molto popolari: Renzo Arbore ha fatto il 50% sulla Rai, Pif fa le Iene e Morgan è Morgan.
Perché dal venerdì vi siete spostati al mercoledì?
Ha deciso la rete per via della controprogrammazione: contro la prima puntata ci sarebbe stata un’amichevole della Nazionale. Secondo me sono assurdi gli spostamenti. Non avendo come obiettivo quello dell’audience, almeno io, sarei rimasta al venerdì perché così ci eravamo detti. La rete invece, per eccesso d’amore nei confronti della trasmissione, ha preferito il mercoledì in modo da farci partire con il piede giusto. Per me comunque il giorno di messa in onda è indifferente anche perché registriamo di martedì. Anzi il mercoledi mi piace di più perché mi sembra un giorno in cui la gente stia di più a casa. Inoltre andare in onda subito dopo la registrazione ci crea più pepe, non potendo fare montaggio.
Il mercoledì è il giorno che nella scorsa stagione era toccato a Sabina Guzzanti. Lei non ha avuto molta fortuna…
Ogni anno è diverso, il periodo è diverso così come la controprogrammazione. Sono poi discorsi tecnici televisivi, di cui non capisco nulla.
Hai detto che non guardi agli ascolti ma degli obiettivi ci saranno sicuramente: quali sono?
L’obiettivo sarà quello di fare una cosa bella di cui andare fiera e che mi diverta. Se poi vedono in tanti la trasmissione sono ancora più contenta. Comunque parliamo dell’audience de La7, se la vedono i miei parenti in Sicilia abbiamo raggiunto l’audience, l’obiettivo.
All’inizio alcune voci ti volevano in preserale. Bufala o progetto effettivamente allo studio?
Mi hanno proposto la prima serata sin dall’inizio. Prima doveva essere una trasmissione comica, fatta da comici, poi piano piano abbiamo ricostruito il progetto con l’ideatore, che è Lucio Wilson, e gli altri autori.
La produzione è la stessa di Zelig…
Io sono là, cresciuta, formata e in agenzia con Zelig.
Lo condurresti?
Sì, se me lo proponessero sarei pronta. Mi piacerebbe molto.
Chi sceglieresti al tuo fianco?
Non saprei, faccio fatica a pensare con chi lo potrei fare. Forse con Vanessa Incontrada.
E pensare che lei aveva tuonato contro le donne di Zelig.
Non stava parlando di me, sono sicura. Siamo amiche.
A proposito di donne, a La7 ti confronterai con Geppi Cucciari.
Siamo cresciute professionalmente insieme, andavamo in giro con la sua macchina, una Golf, alle feste della Salamella, a fare serate, anche sotto la pioggia, abbiamo fatto un po’ di gavetta insieme. Siamo molto unite e ci vogliamo bene, purtroppo a distanza perché siamo tutte e due molto impegnate. Io ho anche una bambina e il poco tempo libero a disposizione lo dedico a lei.
Per una donna è più difficile fare la comica?
Fare ridere è difficile per tutti, una delle cose più difficili in assoluto, su un palco ancora di più che fra amici al bar. Secondo me non c’è differenza tra i sessi.
La comicità femminile da sempre non può fare a meno di affrontare temi come uomini e singletudine. Trovi che recentemente ci sia stata un’evoluzione?
Secondo me i temi sono vari. Geppi parlava di uomini e donne, così come la Littizzetto, un po’ anch’io ma ognuno ha i suoi modi di affrontare il tema. Geppi parlava anche del suo aspetto fisico quando era più rotondetta, la Littizzetto fa satira, io tratto le differenze Nord-Sud e faccio un po’ di satira sociale, la Guzzanti fa satira politica.
Sei una sensibile ai commenti del web o ti lasci scivolare addosso le critiche?
Non mi capita di cercare notizie su di me, uso internet come fonte di informazione.
Quindi giovedì mattina non andrai alla ricerca di commenti sulla trasmissione?
Sicuramente qualcuno mi verrà a dire: “lo sai che hanno detto quegli stronzi?”. E sicuramente mi dispiacerà. Nelle critiche c’è sempre un fondo di verità anche in quelle più stupide e superficiali.
1. amazing1972 ha scritto:
2 settembre 2012 alle 14:34